22 aprile 2005

fino al 25.V.2005 Emilio Greco Scultore Roma, Palazzo Venezia

 
Artista dall’alterna fortuna e non sempre apprezzato, lo scultore siciliano è assoluto protagonista di questa mostra. Che vuole essere una conferma della sua arte. O il tentativo di riabilitare definitivamente il suo nome. Comunque un ennesimo omaggio a Emilio Greco…

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Ciò che subito salta agli occhi, entrando nelle sale di Palazzo Venezia, è il leggero e candido allestimento con tendae e velari, come a voler ricreare l’intimo spazio dei “bagni” di Jean August Ingres o di Jacques Louis David, e suscitare sin da subito l’atmosfera caratteristica di tutta l’arte di Emilio Greco (Catania 1913-Roma 1995).
Ben quattro sono i pannelli dedicati alla biografia dello scultore siciliano. Una biografia ricchissima, segnata da innumerevoli mostre e riconoscimenti, e dalla presenza delle sue opere nelle collezioni dei più prestigiosi musei del mondo: Musée National d’Art Modern di Parigi, Tate Gallery di Londra, Neue Pinakothek di Monaco, Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, Ermitage di San Pietroburgo, Museo Puskin di Mosca. E poi ancora Kyoto, Tokyo, New York, St. Louis, oltre al Greco Garden dell’Open Museum di Hakone. Possiamo ricordare anche il Gran Premio per la Scultura alla Biennale di Venezia, conferitogli nel 1956 e unanimemente ritenuto il “premio da cui gli è derivato il riconoscimentointernazionale”.
Eppure, per molti storici dell’arte, la stella di Emilio Greco sembra essere offuscata da quella più brillante del suo contemporaneo, nonché amico, Giacomo Manzù. Alcuni manuali di storia dell’arte ( “L’Arte Moderna” di C. G. Argan, “Arte in Italia” di Bairati-Finocchi, “Arte nel Tempo” di De Vecchi-Cerchiari, “Storia dell’Arte Italiana” di Bertelli-Briganti-Giuliano), sembrano infatti, fino agli anni Novanta, non accorgersi di Greco, nonostante sia ritenuto “una figura di spicco della scultura del secondo Novecento”.
Emilio Greco Marisa, 1956 Terracotta Archivi Emilio Greco © Foto di Silvia Massotti
Probabilmente perché meno “impegnato” di Manzù.
L’intento principale della mostra è dunque quello di rendere omaggio e giusto riconoscimento all’artista nel decennale della sua morte. Ma il suo nome rimane indissolubilmente legato al monumento a Pinocchio nel Parco di Collodi (1956). E nonostante alcune committenze prestigiose, come le Porte della Cattedrale di Orvieto e il monumento funebre a Giovanni XXIII in Vaticano, Greco ha posato il suo sguardo quasi esclusivamente sul mondo femminile, attenzione che lo ha tenuto in più diretto contatto con un ristretto gruppo di committenza e collezionisti. Ciò è dovuto anche al suo essere un abilissimo ritrattista, qualità derivatagli dalla sua formazione come scalpellino di lastre sepolcrali. Qualità che diventa quasi una sigla artistica e formale, perché tanti dei suoi ritratti sono molto vicini alle maschere funerarie. Pressoché autodidatta, agli inizi ha guardato alla storia dell’arte tutta -da Arnolfo di Cambio a Boccioni-, unendo così la classicità alla sensibilità a lui contemporanea. Lottatore, Il Cantante, Pescatore, La ciclista e Grande Bagnante sono tutte opere che possono essere lette come documenti della vita e del costume del tempo.
Emilio Greco Maria Baldassarre, 1967 Bronzo Archivi Emilio Greco © Foto di Silvia Massotti
“Ritratti” realizzati con i materiali classici della scultura, quale il bronzo e la terracotta, ma anche, sorprendentemente, con il cemento, che lo rende così un artista attento ai nuovi materiali e alle nuove tecnologie. La sua in definitiva è un’arte che non interroga, che non alza dubbi, è un’arte rassicurante, che invita quindi al raccoglimento e, perché no, alla meditazione.

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daniela trincia
mostra visitata il 10 marzo 2005


Emilio Greco Scultore – Palazzo Venezia, via del Plebiscito 118 (piazza venezia)
Orario: tutti i giorni 10-19. Chiuso lunedì – Ingresso: intero € 7, ridotto € 5 (per gruppi minimo 20 pax, militari, minori di 18 anni e maggiori di 65 anni. Omaggio per bambini fino a 6 anni, visitatori disabili –compreso accompagnatore-, studiosi e personalità accreditati dalla Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Romano, giornalisti accreditati dall’Ufficio Stampa, dipendenti Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Catalogo: Il Cigno G. C. Edizioni – Electa – Informazioni: tel. 06 69994233 – 06 32810


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