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A Roma spesso accadono cose sorprendenti, come entrare in un Palazzo del 1400, lasciandosi alle spalle il caos di Piazza Venezia, e immergendosi nell’atmosfera della Cina Imperiale.
Il Refettorio al piano terra di Palazzo Venezia si anima di circa 100 reperti provenienti dal Museo Provinciale dello Henan, zona nota come Pianura Centrale, in occasione di una mostra che racconta le radici della cultura cinese contemporanea, e del periodo che va dal I al VI secolo circa.
La mostra si apre con una serie di modelli di edifici di epoca Han, un momento di formazione per l’architettura cinese, residenze divise in diverse sezioni che sottolineano l’economia autarchica della società feudale del I secolo, realizzate nella città di Luoyang, che fu capitale dell’Impero per tredici dinastie. L’architettura cinese si sviluppò fino al punto di riuscire a contenere un milione di abitanti nella sua capitale, e di rendere possibile la costruzione di edifici complessi come Il Tempio Shaolin o Il Tempio di Gongxiang.
Il percorso prosegue con una panoramica sulle abitudini della popolazione, dei suoi cambiamenti durante le dinastie Wei e Jin, tra il 221 e il 581 d.C., in cui la popolazione indigena iniziò a mescolarsi con chi arrivava da tutto l’occidente attraversando la Via della Seta.
Durante il periodo della dinastia Tang (581-907), la crescita ed il progresso culturale raggiunsero il loro apice, il legame con il mondo occidentale era forte, testimoniato dagli abiti delle donne, dalla loro libertà e dalle decorazioni degli utensili, ricche di motivi floreali.
L’analisi della vita quotidiana del popolo della Cina Imperiale si sofferma, poi, sulle passioni musicali, sulla religione e sui rituali funerari.
Nella Pianura Centrale convivevano Confucianesimo, Buddismo, arrivato dall’India nel I secolo d.C., e Taoismo, accomunate dalla credenza dell’immortalità dell’anima. Per questo nelle tombe venivano ricreate le condizioni di vita del defunto, come scoperto nelle tombe della famiglia imperiale, dove sono seppelliti tredici sovrani e nove generazioni della famiglia di Liu Wu, scavata nel Monte Mangdang, che riproduce gli edifici in vita del sovrano. Impressionante l’imponenza della veste in giada, composta da 2008 tessere, cucite tra loro con filo d’oro, un indumento funerario utilizzato dai nobili per evitare il deterioramento del corpo, appartenuta proprio al re Liu Wu.
L’epoca Han ha trasformato la Cina in un Paese moderno, anche grazie all’arrivo dei Barbari, tutti i non Han, arrivati ad essere un decimo della popolazione durante il regno della famiglia Tang, (581-907) raffigurati spesso come barbuti stranieri dal naso grande e dagli occhi incavati, portatori di nuove idee, religioni espressioni artistiche e conoscenze tecnico-scientifiche, in una parola di progresso.
Roberta Pucci
mostra visitata il 6 ottobre
Dal 16 luglio 2015 al 28 febbraio 2016
Tesori della Cina Imperiale
Museo Nazionale di Palazzo Venezia
Via del Plebiscito, 118
00186 Roma, Italia
Orari: dal martedì alla domenica, dalle 10.00 alle 19.00
Info: www.tesoridellacinaimperiale.it