23 settembre 2010

fino al 26.IX.2010 Tullio Pericoli Roma, Ara Pacis

 
È forse il ritrattista più noto del nostro tempo. Ora a Roma sono accostati, grazie a lui, Saviano e Beckett, Botta e Pollini. Ma Pericoli vuol anche dire paesaggi...

di

C’è, per iniziare la galleria di volti noti e meno noti
ritratti da Tullio Pericoli (Colli del Tronto, Ascoli Piceno, 1936; vive a Milano),
il celebre viso di Samuel Beckett, le cui rughe e segni d’espressione ricordano
i solchi lasciati da un aratro in mezzo a un campo. Del celebre drammaturgo
irlandese, molto amato da Pericoli, sono quattro i ritratti che aprono la
mostra e uno che la chiude.

E poi ci sono i ritratti di Pier Paolo Pasolini, Giovanni Testori, Roberto
Calasso e Roberto Saviano, tra gli scrittori. A confermare il solido rapporto
che unisce letteratura e arti visive nell’operato di Tullio Pericoli che, oltre
a essere un pittore e un disegnatore, è anche uno scrittore. Non mancano poi i
grandi protagonisti del nostro tempo come Eugenio Scalfari, Maurizio Pollini, Mario
Botta
, Franco Loi
e Vittorio Gregotti.

La mostra Tullio Pericoli. Lineamenti. Volto e
paesaggio
, curata
da Federica Pirani, mette insieme una selezione di 53 ritratti e paesaggi, tutti dipinti
a olio di grandi dimensioni, realizzati dall’artista marchigiano tra il 2007 e
il 2010.

Tullio Pericoli - Ritratto di Samuel Beckett - 2007 - olio su tela - cm 90x90
Il nesso tra un volto umano e un paesaggio è evidente e
rappresenta una di quelle ossessioni che hanno stimolato la creazione artistica
di Pericoli. Sul viso si disegnano nel corso della nostra vita i segni portati
dalle esperienze e dal vissuto. Come in una cartina geografica che fornisce le
informazioni sul territorio di riferimento, così il ritratto del volto, con le
ombreggiature e i segni accennati, contribuisce a delineare il carattere della
persona rappresentata e a raccontarne la storia.

Chi non ha mai avuto la curiosità di studiare da vicino la
fotografia che ritrae lo scrittore amato per cercare di scoprire qualcosa di
segreto che non traspare nei suoi scritti? Pericoli, l’arte dell’osservazione
dei volti umani la pratica da molto tempo e i suoi ritratti cercano di essere
una biografia che racchiude i tratti essenziali del sé dell’uomo raffigurato: “Dentro
di noi esiste un fantasma senza il quale il nostro corpo sarebbe vuoto, inerte
e inespressivo. Il ritratto dà volto a quel fantasma e gli fa attraversare il
muro del corpo
”.

Tullio Pericoli - Natura - 2010 - olio su tela - cm 90x90
La ricerca di Pericoli si è concentrata sui ritratti così
come sui paesaggi, che rimandano ai colori e alle asprezze del terreno della
sua terra d’origine, le Marche, che ricrea attraverso il suo sguardo attento.
Sono le sfumature cromatiche della terra resa dai toni ocra, bianchi e grigi a
ritenere la sua attenzione, piuttosto che l’elemento umano, del tutto assente
nelle sue tele.

La natura materica del dipinto è resa dagli strati di
pittura graffiati e spatolati, che suggeriscono impressioni d’insieme. Spesso
si tratta di paesaggi visti dall’alto, e l’essenzialità delle curve e dei
solchi del terreno lasciano il visitatore libero di immaginare i particolari
mancanti.

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dal 15 giugno al 26 settembre 2010

Tullio
Pericoli – Lineamenti. Volto e paesaggio

a cura di Federica Pirani

Museo dell’Ara Pacis

Lungotevere in
Augusta (zona piazza Augusto Imperatore) – 00186 Roma

Orario: da
martedì a domenica ore 9-19 (la biglietteria chiude un’ora prima)

Ingresso:
intero € 8; ridotto € 6 (la biglietteria chiude mezz’ora prima)

Catalogo Skira

Info: tel. +39 060608; info@arapacis.it; www.arapacis.it

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