Questa mostra è la prima tappa di tre incontri dedicati a Gino Marotta (Campobasso, 1935; vive a Roma), nati dall’esigenza di proseguire un discorso tracciato dalla galleria a partire da novembre 2004. Come tre anni fa, infatti, sono esposte opere della serie Piombostagni, sempre del periodo 1956-1957, ma contraddistinte da una diversa spinta creativa. Se infatti nella sostanza della materia le opere sono uguali (piombo, stagno, amalgama di grafite, piombaggine e polvere di marmo) non lo sono nella facies. A distanza di quasi cinquant’anni sembrano preannunciare alcune scelte stilistiche della fase matura del pittore. Come nel caso della Costellazione, il cui segno inciso al centro ritorna nella serie Metacrilati, esposti nella mostra Natura e Artificio, del 2005. E proprio il bilico tra la natura e l’artificio che dà anima ai metacrilati e che calca l’incontro e il connubio col teatro, proprio questo bilico sembra essere l’anelito delle opere ora esposte. Ecco allora Segni all’orizzonte e Segno rosso, dove intuiamo la linea dell’orizzonte e assistiamo al prossimo contatto nell’atmosfera di un segno artificioso e artificiale, un’invadenza scenica che sfiora e dona colore a un’aria irreale.
Discorso a parte invece per la Casa di Adamo e Ritmi diagonali, dove più forte è la similitudine con le opere esposte nel 2004. Ricordano le coeve Turris eburnea o ancora Piombostagno con racconto antico, dove tracce di architetture dipinte con la fiamma ossidrica campeggiavano nelle opere. Marotta sostituì al pennello la fiamma ossidrica e, insieme ad altri, segnò una svolta nelle sperimentazioni artistiche.
L’esigenza oggi di esporre questi quadri non è, per usare le parole stesse del pittore, “rivendicare la loro legittimità di esistere e risvegliare le memorie sopite. (Questi quadri) vogliono piuttosto diventare un omaggio agli amici insieme ai quali abbiamo ordito un tessuto sul quale germogliano, oggi, i nuovi frutti dell’arte contemporanea” .
Questo omaggio prosegue con le prossime due tappe: Le carte, dove verrà presentato il secondo giornale della mostra (il primo è a disposizione nell’attuale esposizione) e Piombostagni 2. In questa occasione verrà presentato il volume riassuntivo Gino Marotta. Tutti i piombi 1956-1957.
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valentina correr
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