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08
febbraio 2010
fino al 27.II.2010 Archana Hande Roma, Z2O Galleria
roma
Una storia ambientata nella Bombay odierna, in pieno sviluppo e con le sue contraddizioni. Una video-animazione e 18 tele realizzate con l’antica tecnica del block print. Archana Hande esordisce in Italia...
È un racconto per immagini il lavoro che Archana Hande (Bangalore, 1970; vive a Mumbai e
Bangalore) presenta per la prima volta in Europa, nella galleria romana di Sara
Zanin che dall’anno scorso promuove artisti indiani (Baba Anand e Bharat Sikka) portati in Italia da Maria
Teresa Capacchione, curatrice della mostra.
All is fair in Magic White è il titolo di questo racconto
narrato attraverso 18 opere e una video-animazione, ambientato a Bombay – ora
Mumbai, anche se gli abitanti preferiscono il vecchio nome – nei ricchi
quartieri del sud della città e nello slum di Dharavi, reso famoso dal film di Danny
Boyle, Slumdog Millionaire.
Le opere, di medio formato, sono state realizzate da Hande
con l’antica tecnica del block print, blocchi di legno incisi e usati come stampi. I blocchi
vengono intinti nella vernice e poi impressi su tele di cotone, che l’artista
completa dipingendole a mano, rendendo così unica ogni tela. Per questo suo
lavoro, Hande ha realizzato 120 blocchi, che rappresentano persone, animali,
oggetti, ossia gli elementi narrativi della storia. I disegni costituiscono una
sorta di storyboard della video-animazione che, in 10 minuti, narra l’intera storia.
Nella descrizione dei personaggi, siano essi tre ricche signore
della nuova borghesia indiana o il commerciante di Dharavi (il quale, benché
viva nello slum, è tutt’altro che povero), è evidente l’approccio ironico e
socialmente critico che muove l’artista. Hande è affascinata dalla ricerca di
quella che è l’identità della nuova India post-coloniale in pieno boom
economico, e di Bombay in particolare, città dove attualmente vive e da cui
trae ispirazione per il suo lavoro.
Hande utilizza per la sua produzione indifferentemente i
sistemi tradizionali usati da secoli in Asia, come appunto i block print, e media come Internet (è suo il
progetto www.arrangeurownmarriage.com per trovare
il proprio partner ideale), per non parlare dei video, della fotografia che ama
in modo particolare e delle performance, che le servono come fonte d’ispirazione
per il suo lavoro.
Completa la mostra una striscia di tessuto di tre metri
realizzata con la tecnica dei landscape cinesi, posta leggermente sospesa dal pavimento: vi
si narra la storia dell’immigrazione delle popolazioni che giunsero dal mare e
fondarono la città di Bombay.
Bangalore) presenta per la prima volta in Europa, nella galleria romana di Sara
Zanin che dall’anno scorso promuove artisti indiani (Baba Anand e Bharat Sikka) portati in Italia da Maria
Teresa Capacchione, curatrice della mostra.
All is fair in Magic White è il titolo di questo racconto
narrato attraverso 18 opere e una video-animazione, ambientato a Bombay – ora
Mumbai, anche se gli abitanti preferiscono il vecchio nome – nei ricchi
quartieri del sud della città e nello slum di Dharavi, reso famoso dal film di Danny
Boyle, Slumdog Millionaire.
Le opere, di medio formato, sono state realizzate da Hande
con l’antica tecnica del block print, blocchi di legno incisi e usati come stampi. I blocchi
vengono intinti nella vernice e poi impressi su tele di cotone, che l’artista
completa dipingendole a mano, rendendo così unica ogni tela. Per questo suo
lavoro, Hande ha realizzato 120 blocchi, che rappresentano persone, animali,
oggetti, ossia gli elementi narrativi della storia. I disegni costituiscono una
sorta di storyboard della video-animazione che, in 10 minuti, narra l’intera storia.
Nella descrizione dei personaggi, siano essi tre ricche signore
della nuova borghesia indiana o il commerciante di Dharavi (il quale, benché
viva nello slum, è tutt’altro che povero), è evidente l’approccio ironico e
socialmente critico che muove l’artista. Hande è affascinata dalla ricerca di
quella che è l’identità della nuova India post-coloniale in pieno boom
economico, e di Bombay in particolare, città dove attualmente vive e da cui
trae ispirazione per il suo lavoro.
Hande utilizza per la sua produzione indifferentemente i
sistemi tradizionali usati da secoli in Asia, come appunto i block print, e media come Internet (è suo il
progetto www.arrangeurownmarriage.com per trovare
il proprio partner ideale), per non parlare dei video, della fotografia che ama
in modo particolare e delle performance, che le servono come fonte d’ispirazione
per il suo lavoro.
Completa la mostra una striscia di tessuto di tre metri
realizzata con la tecnica dei landscape cinesi, posta leggermente sospesa dal pavimento: vi
si narra la storia dell’immigrazione delle popolazioni che giunsero dal mare e
fondarono la città di Bombay.
pierluigi sacconi
mostra visitata il 21 gennaio 2010
dal 21 gennaio al 27 febbraio 2010
Archana
Hande – All is fair in Magic White
a cura di Maria Teresa Capacchione
Z2O Galleria –
Sara Zanin
Via dei
Querceti, 6 (zona Colosseo) – 00184 Roma
Orario: da
lunedì a sabato ore 15.30-19.30 o su appuntamento
Ingresso
libero
Info: tel. +39
0670452261; fax +39 0677077616; info@z2ogalleria.it; www.z2ogalleria.it
[exibart]
i lavori di Hande sono dolcissimi
Gestisco un piccolo spazio espositivo in un Cinema d’essai nel centro storico e universitario di Pisa: il Cinema Lumière ; sarebbe un onore poter ospitare i lavori di Hande per il prossimo anno
grazie comunque
siberiana