Categorie: roma

fino al 27.IX.2008 | Gianni Piacentino | Roma, Galleria Il Ponte / Studio Miscetti

di - 3 Luglio 2008
Anche se “l’occhio segue le vie che nell’opera gli sono state disposte”, come sosteneva Paul Klee, sarà soprattutto la teoria della forma e della figurazione dell’artista svizzero il punto di partenza del vocabolario estetico di Gianni Piacentino (Coazze, Torino, 1945; vive a Torino). In questo senso, assumendo “l’ordine nell’ambito dei colori, l’allineamento finito dei colori e il loro infinito trapassare l’uno nell’altro, rapporti cromatici lungo i diametri e lungo la circonferenza”, e suggestionato dall’interazione con l’instancabile ambiente torinese degli anni ‘60, è diventato noto come uno degli artisti più interessanti e meno proclivi a etichette della sua generazione.
Affascinato dalla scienza e della tecnica per la sua precisione e rigore, i suoi lavori sono dominati da una verticalità in continuo conflitto con l’orizzontalità. Forme leggere che tergiversano con la gravità, rifiutando qualunque idea di peso, e linee che s’intrecciano accarezzandosi in un contatto appena percettibile. I colori delle vernici metallizzate sempre inventati, mai primari, reagiscono alla luce e giocano con il volume che sparisce nel vuoto, mentre le coordinate meticolosamente programmate in cui sono ubicati i lavori seguono un piano e un ordine consapevolmente definito.

In linea con questa esaustività, il ritorno dell’artista torinese a Roma, segnato dalla doppia personale, viene elaborato come un piano illustrativo della sua produzione attraverso una serie di opere recenti e una selezione di lavori storici. Così, nella galleria Il Ponte Contemporanea stupisce, nella prima sala, Cantilever Tech-Story, A1 (2007-2008), un’opera modulare a composizione variabile che dilaga per la maggior parte dello spazio, mentre con Race 20 (V.F.H.T) continua i suoi studi sui prototipi dei veicoli. Ancora al Ponte, di fronte a Tavoli, Pali e Portali, due lavori del 1967, Bronze-Silver Table Sculpture insieme a Metalloid purple-gray inclined window object dialoga stabilendo un impeccabile rapporto tra spazi pieni e spazi vuoti, tra quella verticalità e orizzontalità precedentemente indicata.
Lo spazio dello Studio Stefania Miscetti propone, invece, il nuovo lavoro di grandi dimensioni Ailerons Sculpture ( 2 A. 2 RV. F. W. )_1 (2007-2008), veicolo progettato con l’uso delle tecnologie CAD-CAM di ultima generazione e realizzato con materiali industriali estremamente sofisticati, che evidenziano l’accuratezza e la scrupolosità nella sua esecuzione. Oltre a una serie di lavori storici di piccole dimensioni, come Dark Purple Gray Three Dimension e Dull Amaranth Disk.

Una selezione cospicua di costruzioni-oggetto, dove il vincolo tra la ricerca propriamente formale e il ricorso al processo artigianale-tecnico intervengono, indipendentemente della sua funzionalità, per creare una propria estetica della sperimentazione. Lavori freddi, disciplinati e geometricamente ineccepibili, costretti a dimenticare qualsiasi traccia della mano sensibile dell’artista. Per restare inesorabilmente assoggettati a una lacerante progettualità.

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Piacentino alla Galleria Il Ponte nel 2005

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mostra visitata il 16 maggio 2008


dal 15 maggio al 27 settembre 2008
Gianni Piacentino
Galleria Il Ponte Contemporanea
Via di Monserrato, 23 (zona campo de’ Fiori) – 00186 Roma
Orario: dal lunedì al sabato ore 12-20
Ingresso libero
Info: tel. +39 0668801351; fax +39 0668211034; info@ilpontecontemporanea.com; www.ilpontecontemporanea.com
Studio Stefania Miscetti
Via delle Mantellate, 14 (zona Trastevere) – 00165 Roma
Orario: da lunedì a venerdì ore 16-20; sabato su appuntamento
Ingresso libero
Info: tel./fax +39 0668805880; mistef@iol.it

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