Avish Khebrehzadeh – classe 1969 – artista iraniana di vasti studi, ha affinato la propria formazione culturale tra Teheran, Roma (Accademia di Belle Arti) e Washington dove attualmente vive. Negli spazi disadorni della Fondazione Volume, a Trastevere, propone il suo ultimo lavoro che si potrebbe definire un commento figurale ad un antico trattato astronomico persiano di ispirazione tolemaica, il Kitab Suwar al-kawakib al-tabitah, di Abd al-Rahman al-Sufi (903 – 986) astronomo, matematico, alchimista e astrologo. I disegni ocra-beige su carta, timidamente abbozzati, che ci accolgono all’ingresso, testimoniano del desiderio ardito dell’artista di recuperare, vivificandola, un’antica visione antropocosmica. La diade microcosmo-macrocosmo doveva essere in antico ben più di un binomio dialettico: le stelle avevano sembianza umana e l’uomo ospitava al proprio interno un misterioso universo stellato. Ma i riferimenti dotti non finiscono qui.
Accediamo ad una seconda sala oscurata per dare risalto ad una video installazione proiettata sulle pareti: una rumorosa corsa di cavalli che scompaiono come inghiottiti dalla sfera lunare verso cui sono diretti. Un’allegoria del tempo che cadenza ininterrottamente le nostre vite? “Time Past Hath Been Long” – questo il titolo della mostra – è una citazione tratta dalle Confessioni di S. Agostino. Nel libro XI (par. 15) il Santo di Ippona affronta con meticolosa pazienza dialettica una delle questioni cruciali della speculazione filosofica: la percezione temporale sensibile e le illusioni della coscienza. Nel commento figurale dell’artista iraniana il flusso continuo del tempo, inscindibile dal proteiforme mondo sublunare, viene continuamente riassorbito e rigenerato dal famelico cosmo – prònuba una vigile luna – il cui confine visibile era tradizionalmente segnato dal cielo delle stelle fisse. Da questo opificio siderale, ricettacolo e sorgente dei mille arabeschi, sempre rinnovantisi, che tramano le nostre vite, si irradia di tanto in tanto, furtivamente, un ineffabile riflesso microcosmico: la forza immaginativa della creazione artistica.
Luigi Capano
mostra visitata il 13 maggio
Dal 13 aprile al 27 maggio 2016
Avish Khebrehzadeh, “Time Past Hath Been Long”
Fondazione VOLUME
Via San Francesco di Sales 86/88, Roma
Orari: da martedì a venerdì dalle 17:00 alle 19:30