17 gennaio 2005

fino al 28.I.2005 Carlo Gallerati – Confronta Roma, AOCF58

 
Dal macro al micro. Dall’insieme al dettaglio. L’occhio guarda ed è costretto a vedere. Non singole immagini, ma dittici rovesciati, quelli del fotografo Carlo Gallerati. Che vanta la prima installazione fotografica allestita in un luogo di culto, a Roma…

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Sembra che tutto sia stato volutamente ribaltato. Anche la consolidata nozione di dittico: non due “tavolette” affiancate congiunte da una cerniera, ma due fotografie sovrapposte, una in alto ed una in basso, congiunte dalla stampa nel medesimo foglio.
Quasi un dictat, o semplicemente un invito o un consiglio, quello di Carlo Gallerati (Roma, 1968): Confronta.
Ma con questo possibilista imperativo obbliga ad allontanarsi e ad avvicinarsi alle sue immagini, per guardare prima il tutto e vedere poi il particolare. Perché “nell’esercizio quotidiano della percezione, sintesi e analisi dialogano tra loro secondo un incontrollabile alternarsi”, così spiega il fotografo, che dagli anni Ottanta si dedica completamente alla fotografia per la personale ricerca artistica. Ricerca che, tra i vari riconoscimenti, gli ha fatto ottenere anche un particolare primato: quello di essere stato il primo ad organizzare un’installazione fotografica in un luogo di culto, nella Chiesa di San Michele Arcangelo nel quartiere romano di Pietralata. carlo gallerati Cfr. infra/supra APPARTAMENTI CONDOMINIALI (VIA DI PIETRALATA, ROMA, 2002) 1 I, 2002. Stampa lambda, plastilger, poliestere, 100x70. Tiratura: 3 esemplarei per 3 formati
Generalmente con un gesto istintivo, allontanandosi dal soggetto, si cerca di mettere a fuoco e, altrettanto istintivamente, c’è un avvicinamento quando si riconosce. Questo “incontrollabile alternarsi”, solo apparentemente non è controllabile, perché Gallerati rigidamente lo manovra e abilmente lo controlla.
La “foto di sopra”, con un vertiginoso blow-up e un esagerato campo lungo, è così sfocata, senza dettagli, senza niente che possa essere identificato, come vista attraverso un vetro smerigliato, o con occhi assonnati. E i “soggetti” sono macchie di colore, immagini che lasciano spazio alle illusioni. Ma poi, a ben guardare, avvicinando il naso a quel vetro, eccoli i dettagli. Nella “foto di sotto” è tutto a fuoco, quelle macchie informe di colore acquistano ora contorni definiti, divengono s-oggetti ri-conosciuti. E quell’atmosfera che cita il film L’imbalsamatore svanisce e si individuano così Grandi Alberghi (Montesilvano).
Ci sono anche delle piccole sorprese: dettagli minori inimmaginabili. Persone affacciate alla finestra o sulle scale, panni stesi, cartelloni pubblicitari… Nascono così i dittici della serie “Cfr. infra/supra”, che abbracciano un arco di tempo dal 2002 al 2004 e che spaziano dalla periferia di Roma (Cfr. infra/supra Appartamenti Condominiali – Via di Pietralata, Roma, 2002), alle famose località marittime mete di vacanze estive (Cfr. infra/supra Spiaggia Libera – Santa Teresa di Gallura, 2002), con tenere note di poesia (Cfr. infra/supra Ospedale di S.S. Annunziata- Chieti, 2004). Dittici discreti, con dimensioni contenute che concorrono a trasmettere una sensazione di sospensione. E quel dictat sembra così un esercizio per tenere allenato l’occhio a non passare sempre veloce sulle cose, a soffermarsi invece su quei dettagli che affollano la vita di ogni giorno.

daniela trincia
mostra visitata il 10 gennaio 2005


Carlo Gallerati – Confronta
a cura di Alessandro Manganozzi
AOCF58, Via Flaminia 58 (Piazzale Flaminio) +39 063200317, aocf58@virgilio.it , dal lunedì al venerdì 17–19,30


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