Sembrano convivere bene, le amabili creaturine di Alicia Erba e i personaggi rigorosamente bianco e nero di Fausto Gilberti, sulle pareti dell’Associazione Futuro (a cura di Alessandra Galletta), fino al 28 marzo 2001; non si rubano la scena, si alternano, con una geometrica rispondenza, non dialogano e, con il medesimo sarcasmo muto, espongono il commento della propria didascalia.
Abitano, o stanno volutamente ai margini, della stessa realtà di icone consacrate dai media, di oggetti che diventano simboli e che immediatamente dopo vengono sostituiti, dove più o meno tutto è ben impacchettato: ben confezionati sono anche loro e non potrebbe essere altrimenti, perché nascono in quel contesto, parlano con quel linguaggio, non distruggono, non fanno rumore, ripropongono la stessa teoria di sogni – bisogni – innocui vizi ed ambigue virtù.
Alicia Erba disegna uomini e donne senza testa, dal collo in su non c’è una cesura netta, il colore sfuma, dilegua la forma nel bianco di un foglio: nessun dramma, quindi, in uno scenario edulcorato, a metà tra la soap opera ed il romanzo rosa. Questi personaggi “belli & ricchi ” (secondo la migliore tradizione) vivono, litigano, soffrono, nella misura in cui lo standard consente, come osservati sotto una lente dal proprio artefice.
Nutriti di vetriolo, forse.
Hanno gli occhi rotondi ed un naso stilizzato, i personaggi creati da Fausto Gilberti, chiamati ad adattare le loro fattezze inespressive ai ruoli più diversi, una linea di contorno spessa, li chiude e forse li protegge, in quell’incanto alienante di un mondo senza terza dimensione, costretto nel vuoto di un foglio o sulla superficie di un muro.
Raccontano i nuovi miti o episodi scelti da un nutrito repertorio di ordinaria aberrazione, il tutto affidato alla mimica degli occhioni sgranati e delle manine, come artigli: l’effetto, uno qualsiasi, è assicurato.
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... Chi è Maria Antonietta del Grande Fratello?
ciao, Biz.
E così lavoravi con quel pezzo di mito (dopo il suo ultimo articolo su flash art: FAVOLOSOOOOOOOOOOOOOOOOOO) di Marco Senaldi?
Comincio a pensare che lavorare per la televisione chiarisca molto le idee. Ciao!
non sono pseudo artisti. Sono artisti a tutti gli effetti. Intanto !
Non sono intellettuale, né aspiro a tale definizione, che in certi casi coincide con un tipo di figura non necessaria e parassita (lo spiega bene Arbasino nel libro "Paesaggi italiani con zombi")che vuole dominare e vivere sopra l'altrui. Né sono un eremita, però anch'io non conosco i personaggi del Grande Fratello, non avendo il televisore (che non mi manca).Per questo non mi sento superiore a nessuno. Ciascuno poi ha il diritto di vivere un suo mondo interiore, senza far del male all'altro, che può non digerire alcune espressioni. Ad esempio, un giorno in libreria mi è capitato di vedere proprio il libro di Orwell corredato di una fascetta che recitava una frase tipo :la storia del Grande Fratello, da rivivere con questo libro... facendo esplicito riferimento alla tramissione televisiva. Forse poteva essere un modo per far conoscere questa lettura a chi di solito non legge, mah!
Cara Ele, lo spirito del ciclo INTERCITY, di cui la mia mostra fa parte, è quello di presentare artisti giovani per una mostra "di debutto", non mi è stato chiesto di presentare gli artisti più tosti (se ho ben interpretato quello che intendi con questo termine) di Milano. Lo spazio Futuro, del resto, è uno spazio dedicato alla promozione di giovani e giovanissimi, e la presenza di artisti "arrivati" non sarebbe pertinente per nessuna delle due parti. Inoltre mi sono preoccupata che la mostra funzionasse nel suo insieme, ovvero che raccogliesse opere di artisti che nemmeno si conoscono, ma che si muovono con modalità simili (in questo caso una sorta di "pittura disegnata": cinico-espressionista per Gilberti, romantico-vignettistica per la Erba). La cosa ha funzionato se un Maestro del disegno come Enzo Cucchi, presente all'inaugurazione, ha addirittura proposto ai giovani uno scambio di opere (come di solito si fa tra colleghi allo stesso livello!!!). Non voglio dire che tra i giovani proponibili da Milano esistano solo loro due, ma dovendo fare una scelta (lo spazio Futuro non è grande) ho optato per loro, con i quali ho già lavorato in altre occasioni, sempre con risultati di un certo livello. Non mi aspetto che piacciano a tutti, ma vorrei anche che fosse chiaro che non si può giudicare il lavoro di una artista (per quanto giovane ed inesperto) da una riproduzione su una pagina web.
Per quanto riguarda il discorso televisione, Grandi e piccoli Fratelli, vi invito a leggere l'articolo di Senaldi pubblicato sul Flash Art con (guarda caso) Taricone in copertina "a la Klein". Dice più di quello che potrei dire io qui. Posso solo aggiungere che quando qualcuno mi dice di non avere la televisione mi viene la pelle d'oca: per me, un'affermazione di tale gravità nel 2001, è come ammettere (e con una certa fierezza) di essere analfabeta.
Ele, per esempio tu quali artisti avresti presentato?
Gentile Alessandra,
ha ragione siamo nel 2001, sono grave, analfabeta e ignorante su molti argomenti e molte cose della vita: certo non mi piace questa mia condizione, a chi piacerebbe?
Spero comunque che ci sia ancora la libertà di scegliere i mezzi da cui ricevere le informazioni e gli impulsi necessari al tentativo di colmare le proprie lacune: i rapporti con le persone, la carta stampata, la radio, e adesso internet, dove grazie ad Exibart ho potuto venire a sapere dell’opera dei due artisti che lei ha presentato, dell’esistenza dello spazio Futuro, che mi riprometto di venire a visitare quando sarò a Milano (per veder dal vero le opere, anche se per questa mostra non avrò più il tempo, temo; se esiste un catalogo, lo prenderò) o grazie al bel sito della galleria Morone dove nella parte curata da Katia Spadon si può avere notizia del lavoro dei giovani delle Accademie d’Italia. Non possedere la televisione non vuol dire necessariamente non averla mai posseduta o guardata: semplicemente, è un mio limite, non rientra per ora nel mio interesse. Invece incuriosce anche me Ele: quali artisti avrebbe scelto?
Lo spazio Futuro non è a Milano, ma a Roma, e la mostra è già finita per lasciare spazio alle altre città. Il materiale di questi e altri artisti è disponibile però all'Archivio di Viafarini.
Non preoccuparti per la televisione, non è grave, e a questo proposito ti suggerisco un bel libro LA TELEVISIONE di Jean Philippe Toussaint, Einaudi. E' la storia di uno storico dell'arte che cerca di smettere di guardarla.
Ci riuscirà?
saluti
ele!Maria antonietta del grande fratello è sarda e non poteva partecipare alla mostra.
Magari se faranno intercity dalla sardegna la inviteranno, oppure proponiti tu come curatrice allo spazio futuro e chiedi se te la fanno presentare! Di a Costantino che ti mando io.
Chi lo sa, magari c'è una nuova carriera nel tuo "futuro". ciao
GLI ARTISTI NON MI PIACCIONO MA TU TANTISSIMO!!