16 marzo 2009

fino al 28.III.2009 Primož Bizjak Roma, Lipanjepuntin

 
Scorci inusuali dall’interno dei cantieri di Madrid. Mentre la città dorme, inconsapevole. Scatti desolati, per sviscerare la metamorfosi latente del paesaggio metropolitano...

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Arriva a Roma la mostra Focus on the Invisible, presentata nella sede di Trieste della Galleria Lipanjepuntin nel 2008, in collaborazione con la Jarach Gallery di Venezia. Protagonista è Primož Bizjak (Šempeter pri Gorici, 1976; vive a Madrid), uno dei fotografi più interessanti del panorama attuale.
L’artista sloveno dedica la sua più recente serie d’immagini alla capitale spagnola. Scatti realizzati con fotocamera a pellicola piana a bassa sensibilità, successivamente digitalizzati, dove nessuna presenza umana sembra disturbare o intervenire nella metamorfosi quasi naturale del contesto urbano. Le fasi di trasformazione e rinnovamento sono infatti al centro della sua ricerca, la cui singolarità, metodologica e concettuale, va individuata nei luoghi e soprattutto negli orari in cui sono realizzate le fotografie.
Durante la notte, quando la città dorme inconsapevole, l’artista scende in strada, quasi come un sonnambulo o un fantasma, aggirandosi dove nessun altro si spinge, per ritrarre un paesaggio metropolitano che, nonostante la sua vicinanza e la sua abituale presenza, rimane normalmente sconosciuto agli occhi meno attenti.
Primož Bizjak - Calle Factor - Madrid, 2007 - lightbox - ed. di 3+p.d.a. - cm 26x41 - courtesy LipanjePuntin artecontemporanea, Trieste-Roma
Così, poco prima dell’alba, quando le prime luci iniziano a irrompere sulla scena, la sua macchina fotografica indaga pietre dimenticate, lavori in corsi di vecchi e nuovi palazzi, vie deserte e luoghi abbandonati. Scorci inusuali, in genere realizzati dall’interno dei cantieri, per cogliere l’attimo nel quale coincidono il presente di rovina e il futuro di una realtà ancora incompiuta. Proprio in questo confine tra un passato non concluso e un futuro non stabilito, in questo periodo imprecisato di tempo, il suo l’obiettivo rimane aperto con lunghissime esposizioni, in attesa di afferrare qualche piccolo cambiamento umano o naturale. Portando a una dimensione visibile un paesaggio metafisico e onirico che, altrimenti, resterebbe ignoto.
La mostra romana è introdotta da un grande dittico in cui il vecchio carcere di Carabanchel, destinato ai prigionieri politici del franchismo, è segnato dalla minima distanza che separa le due parti, creando un punto di fuga e una delimitazione tra la prigione, a sinistra, e le strade illuminate, a destra.
Primož Bizjak - Calle Perez Galdoz - Madrid, 2007 - stampa lambda - ed. di 5+p.d.a. - cm 125x157 - courtesy LipanjePuntin artecontemporanea, Trieste-Roma
Più interessanti risultano tuttavia i light box di piccolo formato e, soprattutto, gli scatti nei cantieri, sempre realizzati dall’interno, in cui la luce perfora le finestre delle facciate, provocando una sensazione straniante. Parvenze di palazzi, abituali nella visione complessiva del centro storico di Madrid, che mentre per i comuni cittadini restano spazi o visioni anonime, per Bizjak diventano strutture fondamentali. Un cuore pulsante per studiare, nella sua intimità e abbandono, le fasi di progressione dell’ambiente urbano.

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dal 19 febbraio al 28 marzo 2009
Primož Bizjak – Focus on the Invisible
Galleria LipanjePuntin
Via di Montoro, 10 (zona campo de’ Fiori) – 00186 Roma
Orario: dal martedì al sabato 14-20 o su appuntamento
Ingresso libero
Contributo critico di Riccardo Caldura
Info: +39 0668307780; fax +39 0668216758; roma@lipuarte.it; www.lipanjepuntin.com

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