Cosa succede quando una performer-femminista, che usa la pratica artistica come una clava per rompere gli schemi di quella “mistica della femminilità” che per secoli ha ghettizzato le donne-artiste in una sorta di mondo a parte, diventa madre? Se ha una chiara coscienza del suo ruolo e di se, rimodella lo spazio del lavoro artistico facendolo aderire alla sua nuova condizione di artista-madre. Angela Marzullo (Ginevra, 1971), artista svizzera di origine pugliese, che lavora con il video, la fotografia e la performance con le sue opere centrate sul rapporto madre-figlia, ha agito in questo modo scardinando una vecchia concezione maschilista, per cui l’affermazione del lavoro artistico di una donna non può coincidere con la maternità. Questo evento grandioso, creativo e spesso castrante è diventato il fulcro della pratica artistica di Angela Marzullo, una delle colonne portanti della contemporanea pratica artistica di matrice femminista. Incrociare gli interessi artistici con quelli famigliari si è trasformato in un impegno socio-pedagogico, formalizzato in una serie di lavori video dove Lucia e Stella, le sue bambine, sono le uniche protagoniste.
“Performing” è il titolo di un video realizzato nel 2005 che è lo statement spirituale-concettuale dell’artista. Il set è la cameretta delle bambine, dove, le due “star kids”, rifanno alcune delle mitiche performances realizzate negli anni Settanta da alcune performer e video-artiste femministe, come Carole Roussopoulos e Delphine Seyrig, Martha Rossler e Marina Abramovich scelte proprio per la loro radicalità aggressiva. Oltre che di performer uomini come Vito Acconci e Dan Graham che sono stati i primi artisti a includere l’uso della videocamera nel protocollo delle loro performances. L’artista prende in esame anche alcuni degli scritti più rappresentativi del pensiero intellettuale di quegli anni di nuova coscienza, utopia e lotte politiche. Nel video “Concettina” del 2010 e in “Théatre prolétarien pour enfants” del 2006 le voci infantili di Stella e Lucia leggono le parole, ancora attuali e potenti, di intellettuali e filosofi come Pasolini, Benjamin, Goethe e Arendt, creando un “cortocircuito temporale” fra passato e presente, capace di nutrire di nuova linfa quelle parole, oggi più che mai necessarie per la ricostruzione di una possibile nuova etica politica. “Home Schooling” non è solo il titolo della mostra ma anche la prefigurazione di una possibilità oggettiva per un nuovo tipo di educazione, svincolata dall’istituzione scolastica. Questo interesse dell’artista per una pedagogia diversa è anche il tema di uno dei suoi ultimi lavori video: “La crisi dell’educazione” che prende spunto dal titolo di un testo del 1972 della filosofa tedesca Hanna Arendt. Il lavoro sonoro “Mere-Fille” del 2012 è appositamente installato per ultimo in una piccola stanza appartata, al centro un registratore manda in loop la voce della figlia maggiore dell’artista che, con tono neutro, elenca tutti gli atteggiamenti, le frasi e i modi di essere che odia di sua madre, in cerchio una serie di semplici seggioline per bambini di plastica colorata sono inquietantemente crivellate dai bossoli colorati dei proiettili di un fucile. Le parole della bambina feriscono come una fucilata, Angela Marzullo non poteva esprimere con maggiore chiarezza ed efficacia le lacerazioni di un rapporto difficile, contraddittorio, simbiotico e doloroso come può essere quello amorosamente devastante fra madre e figlia.
paola ugolini
mostra visitata il 9 marzo 2012
dal 9 marzo al 28 aprile 2012
Angela Marzullo – Home Schooling
a cura di Anna Cestelli Guidi
Ex Elettrofonica
Vicolo Di Sant’Onofrio 10-11 (00165) Roma
Orario: dal martedì al venerdì 12.00/15.00- 16.00/20.00, sabato su appuntamento, domenica e lunedì chiuso.
Info: +39 0664760163 – info@exelettrofonica.com – www.exelettrofonica.com
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