Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
15
maggio 2009
fino al 28.V.2009 Alighiero Boetti Roma, Alessandra Bonomo
roma
In contemporanea con la retrospettiva dedicata a Boetti dal Madre di Napoli. Una mossa intelligente e opportuna. Carte e arazzi prevalentemente dalla fine degli anni ‘70 al 1990. In una mostra che però...
Contemporaneamente alla magnifica retrospettiva dedicata dal Madre di Napoli ad Alighiero Boetti (Torino, 1940 – Roma, 1994), la Galleria Alessandra Bonomo presenta una mostra dell’artista piemontese in cui sono presenti lavori su carta e arazzi di diverse dimensioni e periodi, prevalentemente dalla fine degli anni ‘70 al 1990.
Una mossa intelligente e opportuna, sia a livello promozionale che commerciale, che però si rivela come un’arma a doppio taglio. Infatti, se nel museo partenopeo il complesso percorso espositivo, studiato straordinariamente, porta a intuire “la ricerca poliedrica di Boetti e a comprenderne le tematiche portanti: la dialettica tra concetti opposti, gli sdoppiamenti, la riflessione sul tempo, l’oggettivo che si fa soggettivo e viceversa” (Alessandra Troncone), nella galleria capitolina purtroppo manca un vero principio propositivo e, di conseguenza, un legame solido fra i diversi lavori esposti.
Collage e carte nella prima sala e diversi arazzi nella seconda che, nell’insieme, non sono in grado di evidenziare la complessità della sua produzione, i confini e il loro superamento, il caos, la mescolanza di linguaggi e culture, la discussione del ruolo tradizionale dell’artista, gli interrogativi sui concetti di serialità, ripetitività e paternità dell’opera d’arte, i sistemi nei quali agire; oppure la geografia, la matematica, la geometria o i servizi postali come piattaforme delle scelte di uno fra gli artisti italiani più famosi, tra i più conosciuti e riconosciuti anche all’estero.
Sebbene possa esser legittimo considerare che non è compito principale delle gallerie, ma dei musei, spiegare la personalità, il percorso o il contributo particolare di un artista, diventa comunque imprescindibile distinguere le mostre che, nonostante la naturale e lecita intenzione commerciale, esprimono o sviluppano contemporaneamente un progetto culturale solido – indipendentemente della maggiore o minor portata – rispetto a quelle indirizzate esclusivamente al mercato.
Soprattutto a Roma, la città in cui Boetti si era trasferito e dove aveva iniziato a firmarsi “Alighiero e Boetti” – compiendo così la quadratura del suo nome e cognome, che diventava in questo modo di sedici lettere, e contemporaneamente il suo sdoppiamento simbolico fra sfera privata, il nome, e sfera pubblica, il cognome -, l’eccitante attesa di vedere esposti di nuovo i suoi lavori, l’aspettativa e il desiderio di venire coinvolti davanti alle sue mappe, nel suo ecletticismo, nel suo amore profondo per l’Afghanistan in primis, non può che deludere chi si aspettava di più.
Una mossa intelligente e opportuna, sia a livello promozionale che commerciale, che però si rivela come un’arma a doppio taglio. Infatti, se nel museo partenopeo il complesso percorso espositivo, studiato straordinariamente, porta a intuire “la ricerca poliedrica di Boetti e a comprenderne le tematiche portanti: la dialettica tra concetti opposti, gli sdoppiamenti, la riflessione sul tempo, l’oggettivo che si fa soggettivo e viceversa” (Alessandra Troncone), nella galleria capitolina purtroppo manca un vero principio propositivo e, di conseguenza, un legame solido fra i diversi lavori esposti.
Collage e carte nella prima sala e diversi arazzi nella seconda che, nell’insieme, non sono in grado di evidenziare la complessità della sua produzione, i confini e il loro superamento, il caos, la mescolanza di linguaggi e culture, la discussione del ruolo tradizionale dell’artista, gli interrogativi sui concetti di serialità, ripetitività e paternità dell’opera d’arte, i sistemi nei quali agire; oppure la geografia, la matematica, la geometria o i servizi postali come piattaforme delle scelte di uno fra gli artisti italiani più famosi, tra i più conosciuti e riconosciuti anche all’estero.
Sebbene possa esser legittimo considerare che non è compito principale delle gallerie, ma dei musei, spiegare la personalità, il percorso o il contributo particolare di un artista, diventa comunque imprescindibile distinguere le mostre che, nonostante la naturale e lecita intenzione commerciale, esprimono o sviluppano contemporaneamente un progetto culturale solido – indipendentemente della maggiore o minor portata – rispetto a quelle indirizzate esclusivamente al mercato.
Soprattutto a Roma, la città in cui Boetti si era trasferito e dove aveva iniziato a firmarsi “Alighiero e Boetti” – compiendo così la quadratura del suo nome e cognome, che diventava in questo modo di sedici lettere, e contemporaneamente il suo sdoppiamento simbolico fra sfera privata, il nome, e sfera pubblica, il cognome -, l’eccitante attesa di vedere esposti di nuovo i suoi lavori, l’aspettativa e il desiderio di venire coinvolti davanti alle sue mappe, nel suo ecletticismo, nel suo amore profondo per l’Afghanistan in primis, non può che deludere chi si aspettava di più.
articoli correlati
La mostra al Madre di Napoli
angel moya garcia
mostra visitata il 7 aprile 2009
dal 31 marzo al 28 maggio 2009
Alighiero e Boetti
Galleria Alessandra Bonomo
Via del Gesù, 62 (zona Piazza Venezia) – 00186 Roma
Orario: da lunedì a sabato ore 15-19
Ingresso libero
Info: tel. +39 0669925858; fax +39 066797251; mail@bonomogallery.com; www.bonomogallery.com
[exibart]