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fino al 28.XI.2005 Kiki Smith Roma, Lorcan O’Neill
roma
Sempre poetica, Kiki Smith. E misteriosa. Alle pareti della galleria stanno allineate le sacerdotesse della notte. Accompagnate da gufi e conigli. E poi sculture di porcellana e alluminio...
Un breve soggiorno a Roma per preparare il lavoro, durante il quale Kiki Smith ha cercato e recuperato mobili di riciclo, panche e sedute per ospitare pose di stupore e meraviglia colte nel quotidiano.
Da sempre la sua arte combina senza soluzione di continuità disegno, scultura, fotografia, video, gioielli, costumi e qualunque materiali soddisfi il suo scopo. Dalla potenza del sangue all’evanescenza del cristallo, dalle foglie d’albero alle scatole di legno usate come ready made. Per la personale da Lorcan O’Neill l’artista giostra il percorso delle sue donne tra scultura e disegno su carta di riso, accanto a lievi collage su carta nepalese e bronzi sdraiati sui banchetti dipinti dalla sua mano minuziosa con stencil di fiori a tredici petali.
La scultura The Guard all’ingresso porge al visitatore un mazzo di fiori. La seconda donna argentea -di alluminio e spray per la cromatura delle macchine- sembra invece vegliare sull’intera mostra e arriva qui, come altre sculture in porcellana, dalla precedente installazione alla Fondazione Querini Stampalia.
Il prossimo evento è una grande personale nel nuovo museo De Young di San Francisco progettato dagli architetti svizzeri Herzog & de Meuron, che si aggiunge alle più importanti collezioni del mondo che già ospitano il suo lavoro, inclusi il MoMA di New York, il Centre Pompidou, il Guggenheim, la Tate, il museo Ho-Am di Seoul, oltre a numerosi spazi tedeschi e svizzeri.Questa apparizione a Roma prosegue la volontà di mostrare donne spirituali e pacificanti, accompagnate nella figurazione da animali insoliti come il gufo. Sono quasi delle nuove icone, sacerdotesse di una condizione che va anzitutto manifestata perché si realizzi, perché sia vera e concreta, perché possa prendere forma e scacciare ogni tentativo di regressione. A partire dal fatto che avere un corpo sia allo stesso tempo universale e individuale, in contrasto tra l’indistruttibile forza della vita e la fragilità del particolare, durante gli anni Kiki Smith ha denunciato il disprezzo per il fisico presente in certe oppressive istituzioni e ne ha investigato il paradosso umano, le relative connotazioni e implicazioni. I riferimenti mitologici appaiono tuttora nel lavoro, ma è come se stessero saltando via alcuni punti, per imbastire con altri punti le proprie favole.
Se un tempo raffigurava un legame profondo con gli animali e le dolorose perdite private, qui Smith distoglie lo sguardo dall’orrore di alcune violenze e abbandoni e assottiglia la ricerca sulla vita. Dimentica alcuni stati di espressione feroce che dipingevano lo stato selvatico della natura e la paura di morte imminente, e accentua -anziché compassione e pietà- uno stato di devozione, attesa e contemplazione.
articoli correlati
La mostra di Kiki Smith alla Fondazione Querini Stampalia
raffaella guidobono
mostra visitata il 28 ottobre 2005
Kiki Smith – On and About Sculpture and Drawing
Dal 28 ottobre al 28 novembre 2005
Galleria Lorcan O’Neill, Via Degli Orti D’Alibert 1e, +39 0668892980 (info), +39 066838832 (fax)
mail@lorcanoneill.com – www.lorcanoneill.com
dal lunedì al venerdì 12-20. Sabato 14-20 (possono variare, verificare sempre via telefono)
[exibart]