07 aprile 2003

fino al 29.IV.2003 Marcello Maloberti Roma, Galleria s.a.l.e.s.

 
Multisensorialità ed innalzamento di ogni sentimento ed emozione. L’ultima azione di Marcello Maloberti ha molto a che fare con il teatro e cerca a tutti i costi di coinvolgere lo spettatore. In uno spazio candido ed asettico che, forse, è l’alveo di una piscina svuotata…

di

Il testo di Luca Cerizza, che introduce questa perfoinstallazione di Marcello Maloberti (Codogno –Lodi-, 1966), descrive banali filamenti di ricordo in un bambino alle prese con la mamma, la nebbia dell’hinterland milanese e le lezioni di nuoto nella piscina pubblica. In realtà è solo la scusa per definire vagamente un’atmosfera ovattata all’interno della quale è messo a fuoco un ambiente, la piscina, ed un’ossessione, quella per il colore rosso.
Il rosso, si sa, è stato il protagonista assoluto nella gran parte delle precedenti opere dell’artista; la piscina –invece- è in qualche modo evocata in questa ultima azione romana.Marcello Maloberti
Maloberti ha reclutato 35 persone, le ha disposte in circolo irregolare al centro di un ambiente asettico. Non lontano un altro circolo è ritagliato dal retro dell’abito di un figurante steso a terra come morto, decentrato rispetto al gruppo. Tre attori, poi, sono collocati un po’ più in alto e svettano tra la piccola folla. Gli sguardi folli, fissi e allucinati accentuano l’aura di alterità in una costruzione scenica teatralmente assurda. Tuffi e scrosci d’acqua lievemente accennati sono la colonna sonora dell’installazione composta appositamente da Paolo Castaldi. E allora pare che il capannello dei trentacinque performer sia stato posizionato dal regista-artista proprio per ostacolare o nascondere il flusso di suoni-ricordi.
Videomaker, fotografo eMarcello Maloberti performer, l’artista lombardo insiste così nella sua ‘produzione’ di emozioni sceniche ed oniriche che si autoelevano all’ennesima potenza. Il capannello di trentacinque performer è un implicito invito al coinvolgimento dello spettatore. Lo scritto di Cerizza (non un convenzionale testo critico, ma un piccolo racconto) mette allo stesso tempo in gioco la categoria del ricordo. Il tutto genera una eccitazione multipercettiva e sinestetica le cui radici affondano nel quotidiano. Ieri una frase sussurrata per strada, oggi una piscina o zaini e soprabiti (quelli dei 35 performer) ammassati con precisa casualità lungo il corridoio d’ingresso della galleria.
Rifersi, sempre, alle cose semplici. Alle azioni ed alle parole di tutti i giorni. Una caratteristica dell’artista già vista in eventi come la sua ultima personale alla Galleria d’arte moderna di Bologna, il Premio Furla del 2002 e la mostra Boom! a Firenze.

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massimiliano tonelli
mostra vista il 29 marzo 2003


S.A.L.E.S via di san francesco di sales 16 a (trastevere), 0668806212, sales@getnet.it , mar_sab 15.30-19.30. Dal 29 marzo al 29 aprile

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