Di questi tempi non c’è forse esperimento più attuale e
sentito di questo progetto ideato da Simona Filippini per Camera 21,
un’associazione di fotografi, curatori, docenti e appassionati che operano per
la diffusione della fotografia contemporanea.
Questa volta, dopo una mostra che aveva per tema “la
casa”, lo spazio abitativo indagato in termini di familiarità e accoglienza,
sotto la lente d’ingrandimento va il corpo delle donne, al centro di tante
polemiche dell’ultima ora, impietosamente mostrato nel documentario Il corpo
delle donne,
appunto, di Lorella Zanardo.
L’iniziativa si configura come una sorta di staffetta
fotografica e il tam tam è stato affidato alla rete, grazie alla quale sono
state raccolte le adesioni spontanee di 75 donne di età compresa fra i 3 mesi e
i 73 anni, tutte entusiaste di prestarsi a questo “gioco”, avvicendandosi ora
davanti, ora dietro alla macchina fotografica per cogliere gli aspetti più
intimi e personali dell’altra.
Non si tratta di fotografe o modelle professioniste,
eppure i risultati sono sconvolgenti, non solo per la purezza e la semplicità
formale, ma anche perché lo sguardo di ognuna sull’altra è partecipato e mira
all’originalità e all’autenticità.
Nei tre giorni di shooting presso la Casa Internazionale
delle Donne è stata fotografata l’essenza di ognuna delle donne intervenute,
che si esprime anche attraverso il loro aspetto esteriore, privo di ritocchi,
anche impietosamente mostrato nei segni del tempo, nelle rughe, nella tanto
odiata cellulite.
Forse è proprio vero che sono i difetti a essere ricordati
e amati, perché restano impressi nella memoria distinguendoci le une dalle
altre, rivelando l’unicità dell’essere umano. La bellezza, qui lo vediamo alla
massima potenza, può risiedere davvero in ogni parte del corpo, dai pollici, al
collo, ai capelli, ma è soprattutto negli occhi di chi guarda.
Ad accompagnare le fotografie ci sono alcuni stralci di
dichiarazioni delle modelle-fotografe, anch’essi privi di filtri.
La riflessione continua con le parole, dunque, quelle di
Igiaba Scego e di Francesca Orsi, che dissertano rispettivamente sull’allegria
di essere donne e sulla storia dell’immagine femminile nei secoli. Testi che è
possibile ritrovare nel catalogo di Femminile, plurale, che verrà presentato il 20
maggio a Palazzo Valentini, presso la sede della Provincia di Roma.
chiara ciolfi
mostra visitata il 22 aprile 2010
dal 15 al 29 aprile 2010
Femminile,
plurale
a cura di Simona Filippini, Sveva
Bellucci, Francesca Orsi ed Eva Tomei
Associazione Camera 21
Via dei Gracchi, 58 – 00192 Roma
Orario: da martedì a sabato ore 16-20
Ingresso libero
Info: mob. +39 3358411420; info@camera21.it; www.camera21.it
[exibart]
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