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Ogni essere vivente condivide antenati con tutti gli altri”. È l’
origine del pensiero darwiniano. Forse per questo ci si sente così a proprio agio di fronte al mondo di Charles Darwin. O, meglio ancora, davanti al mondo dal lui descritto. Perché, di fatto, questo è stato il suo lavoro: descrivere il mondo. E tracciarne un percorso nel tempo, fissandone appunto le origini. Un lavoro immenso, che la mostra dedicata al celebre naturalista britannico ricalca in maniera puntuale e coinvolgente. Per bambini e adulti.
Sono trascorsi duecento anni dalla nascita di Darwin e centocinquanta dalla pubblicazione della preziosa e rivoluzionaria teoria dell’evoluzione, ma le sue ricerche sono ancora attuali; e incredibili, ancora oggi. Al suo genio, alla scienza e alla sua persona è dedicata la mostra
Darwin 1809-2009, in uno straordinario scenario allestito al Palazzo delle Esposizioni.
Una rassegna – basata sulla precedente mostra dell’American Museum of Natural History di New York, ma arricchita di una componente italiana – che intreccia i linguaggi della storia, della narrazione, del naturalismo, della filosofia, della scienza e delle ricerche sperimentali contemporanee. Una biografia del giovane avventuriero Darwin, attraverso le complesse relazioni familiari, in una completa immersione nella cultura inglese dell’epoca e nei suoi conflitti.
C’è tutto, di Darwin, nella mostra al Palaexpò: le scoperte, gli scritti (sulla scienza e sulla vita) e i coleotteri che collezionava da ragazzo. Il suo studio riprodotto fedelmente, la sua poltrona, il bastone con cui si aiutava negli ultimi anni di vita, segnati dalla malattia. Perfino il sentiero che percorreva ogni giorno, il “
sandwalk” di Down House, proposto in un gioco d’immagini e proiezioni. E poi, ancora: gli appunti, i taccuini dove giorno dopo giorno fissava i propri pensieri, scanditi da quel preambolo, semplice ma sicuro e diretto: “
I think”. È così che prese forma il suo più grande lavoro,
On the Origin of Species (1859), che lo ha reso lo scienziato più onorato e dibattuto di tutti i tempi.
Prima ancora, il suo celebre e interminabile viaggio intorno al mondo, con le domande iniziali, le scoperte entusiasmanti, le prime idee, le incertezze, i timori prima della pubblicazione dei suoi scritti. Anche le piante e gli animali osservati per la prima volta in giro per il globo sono in mostra: dal vero (è il caso dell’armadillo o dell’iguana), riprodotti o imbalsamati.
Una rassegna completa, dove il trasporto nel contesto storico e scientifico è totale, e reso ancor più coinvolgente dai suoni e dai rumori della natura che accompagnano le varie sezioni. “
Vi è qualcosa di grandioso in questa visione della vita”, diceva Darwin. E il pensiero viene presto condiviso, appena varcata la soglia del Palaexpò.