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È una mostra di citazioni ricavate da pittori del passato quella di Adriano Annino presentata a Roma a Casa Vuota, a cura di Francesco Paolo Del Re e Sabino de Nichilo.
Il titolo altisonante è indicativo del contenuto dell’esibizione: termoclino è una metafora scientifica che l’artista ha utilizzato per esprimere i diversi livelli di lettura presenti in ogni quadro, ossia i cambiamenti introdotti tra la citazione, l’interpretazione e la traduzione data alla citazione stessa. Guidarello è un termine romano usato per indicare il castrato messo a capo della mandria durante la transumanza con al collo un campanaccio per indicare la via.
La mostra trae ispirazione in gran parte dalla campagna romana. Proiettandosi nel passato e visualizzando il Quadraro – il quartiere romano dove ha sede la galleria – come la campagna romana che fu e che ha lasciato spazio all’urbanizzazione, Annino recupera, attraverso un’installazione sonora, i suoni e i rumori tratti dalla campagna (scampanii, flauti, e zampogne) e li unisce alla musica metal di Burzum.
Adriano Annino, Thermocline Baburen, 2017, olio su tela, 108×153 cm, dal 14 aprile al 3 giugno 2018 Termoclino Guidarello, a cura di Francesco Paolo Del Re e Sabino de Nichilo, Casa Vuota, Roma
I riferimenti nelle opere pittoriche si rifanno ad artisti di varie cronologie: dagli olandesi seicenteschi Dirck van Baburen, Hendrick ter Brugghen, Johannes Baeck, a Bartolomeo Pinelli, a Gericault, al francese di primo Ottocento Léopold Robert, al naturalista romano di secondo Ottocento Enrico Coleman e a Otto Dix. Tranne quest’ultimo sono tutti pittori legati in qualche modo sia a Roma, o al caravaggismo, o alle rovine romane e anche interessati al tema musicale. Nei quadri i volti dei personaggi sembrano alterati e in parte resi ridicoli da ridipinture volte a modificare i caratteri fisiognomici e a restituire un altro livello, successivo rispetto al piano del riferimento artistico dal quale è tratta l’opera. È una sorta di quadro-nel-quadro, è come se ci fosse una pellicola che si sovrappone all’idea che è, allo stesso tempo, ispirazione e riferimento artistico.
Completano la mostra una serie di disegni caratterizzati dalla ripetizione compulsiva del segno che riempie i fogli dove i soggetti, le composizioni e iconografie sono completamente desunti da opere note degli artisti succitati.
Adriano Annino, artista autodidatta formatosi però in ambito musicale, è interessato a fondere elementi della storia del contesto, della sua storia personale e della storia dell’arte per esprimere un concetto profondo, quasi una domanda sconcertante: possibile che a questo mondo bisogna castrarsi per poter prendere una via determinata e giungere alla meta prestabilita?
L’originale spazio di Casa Vuota, appartamento del Quadraro adibito a galleria d’arte, svuotato dai mobili e non allestito in nessun modo, lasciato così come è stato trovato, con la carta da parati segnata dall’ ingombro di mobili e quadri dismessi, con le divisioni tipiche di un appartamento di fine anni Cinquanta, è un’abitazione priva di inquilini ma abitata dalla sperimentazione creativa e dall’arte contemporanea.
Valeria Parisi
Mostra visitata il 21 aprile
Dal 14 aprile al 3 giugno 2018
Adriano Annino, Termoclino Guidarello
Casa Vuota
Via Maia n. 12 int. 4 A
Orari: visitabile su appuntamento
Info: cell. 392.8918793 | email vuotacasa@gmail.com