Categorie: roma

fino al 3.XI.2002 | Max Ernst e i suoi amici surrealisti | Roma, Museo del Corso

di - 29 Luglio 2002

La speranza di chi andasse al Museo del Corso convinto di gustarsi la consueta mostra storica su una delle avanguardie più destabilizzanti del secolo scorso rimarrà forse disattesa. L’ampia selezione composta da circa centodieci opere surrealiste è curata dal poeta, gallerista, critico e mercante Arturo Schwarz che nel movimento è stato attivo in prima persona. Ventisette di queste sono dedicate alla figura principale e catalizzante di Max Ernst, da sempre teorico della filosofia surrealista ed instancabile sperimentatore di tecniche nuove, come il collage e il frottage da lui stesso inventato. Tra gli altri artisti troviamo qui De Chirico, Duchamp, Picabia, Arp, Dalì, Man Ray, Magritte e altri ancora: alcuni di loro sono famosi per aver animato avanguardie come Dada e Metafisica. Non deve però stupire se le enigmatiche e silenziose tele di De Chirico qui convivono serenamente con le innovative opere di Ernst; questo è dovuto al fatto che Schwarz ha selezionato ogni pezzo ed ha ideato il percorso espositivo seguendo la tesi secondo cui il Surrealismo non è tanto una scuola pittorica quanto uno stato d’animo da sempre esistito e che sempre esisterà nell’uomo.
A questa avanguardia spetta il merito di avere teorizzato tali valori. Ed il percorso lo dimostra ampiamente: le tele non seguono un ordine propriamente cronologico e arrivano fino agli anni Sessanta, né il curatore ha limitato la sua scelta ad un’area geografica precisa. Non siamo di fronte alla lettura asettica e scientifica di uno storico dell’arte, ma all’interpretazione partecipata e sentita di un protagonista del movimento; anche le biografie degli artisti, in catalogo sono ricostruite mediante i ricordi di Schwarz stesso.
Altro pregio della mostra è la documentazione delle sperimentazioni tecniche ideate dagli artisti, in primo luogo da Ernst, da cui si evince che la ricerca formale è finalizzata all’avvicinamento di realtà diverse, opposte, che produce straniamento e spaesamento nello spettatore, proiettandolo in una dimensione di sogno e d’intimità. La componente istintiva di tali tecniche si armonizza con le due linee privilegiate da Schwarz: l’amore e la rivoluzione. Il primo serve a conoscere a fondo se stessi, fino a scoprire il lato androgino che è in ognuno di noi. Una volta arrivati a questa percezione di sé, si realizza la rivoluzione che porterà all’abolizione di ogni abuso e ingiustizia. Un messaggio ancora oggi valido per il curatore e suffragato da una convincente scelta delle opere: Man and Woman e Petit Horde di Ernst, Ettore e Andromaca di De Chirico, Jeune homme et jeune fille au printemps di Duchamp, L’ange exterminateur di Meret Oppenheim, tanto per citare alcuni esempi.
Il percorso si chiude con le sezioni dedicate alle donne artiste e ai Cadavres exsquis, questi ultimi nati da una sorta di gioco che coinvolge più di un artista: a turno si disegnava una parte dell’opera senza aver visto ciò che era stato tracciato prima, nell’ottica dell’accostamento casuale e illogico di elementi eterogenei. Sia questa parte che quella relativa alle artiste surrealiste rivelano, in armonia con il titolo e lo spirito della mostra, la dimensione amicale e sentimentale che sottende al movimento; infatti queste donne hanno intrattenuto rapporti di varia natura con gli esponenti maschili e la loro presenza smentisce la presunta misoginia del gruppo.
E’ in definitiva una mostra coerente, perché ogni singolo elemento (percorso, scelta, allestimento) ha lo scopo di raccontarci questa filosofia di vita che è il Surrealismo in maniera originale e sentita dal curatore. Che riesce a trasmettere in maniera convincente il suo messaggio.

articoli correlati
Victor Brauner – Le dialogue interieur
Universo Mirò

marina valentini
mostra vista il 24.VII.2002


Max Ernst e i suoi amici surrealisti
a cura di Arturo Schwarz
Artisti presenti: Max Ernst, Jean Arp, Victor Brauner, Andrè Breton, Leonora Carringhton, Salvator Dalì, Giorgio De Chirico, Paul Delvaux, Marcel Duchamp, Elsa von Freytag-Loringhoven, Alberto Giacometti, Konrad Klapheck, Wifredo Lam, Jaqueline Lamba, Renè Magritte, Man Ray, Andrè Masson, Sebastian Matta, Joan Mirò, Meret Oppenheim, Francis Picabià, Remedios, Dorothea Tanning, Yves Tanguy, Toyen.
Museo del Corso, Via del Corso 320, 066786209 www.museodelcorso.it
luglio –agosto: mar_dom 12-20; ch lun. da settembre: mar_dom 10-20 ch lun
ingresso: 7,50 euro, intero, 5 euro, ridotto
Catalogo: Edizioni Mazzotta; 38 euro in libreria, 28 euro in mostra


[exibart]

Articoli recenti

  • Mostre

La prima mostra di Aldo Sergio da Tommaso Calabro a Milano

Dopo la personale di Flaminia Veronesi, Aldo Sergio è il secondo artista contemporaneo presentato dalla galleria milanese: la sua mostra…

29 Luglio 2024 18:24
  • Arte contemporanea

Come rinasce una cultura: il progetto di Inuuteq Storch al Padiglione Danimarca

Per il Padiglione Danimarca alla 60ma Biennale di Venezia, Inuuteq Storch apre uno spiraglio sulla cultura kalaallit e sull’occupazione coloniale…

29 Luglio 2024 18:10
  • Mercato

Gli artisti e designer Bugatti sono protagonisti della vendita di Bonhams

Ottimi risultati per la Peter Mullin Collection di Bonhams, a Los Angeles. A partire dai lavori di Carlo, Rembrandt e…

29 Luglio 2024 17:44
  • Beni culturali

Roma, nuove aperture al Vittoriano con il Sommoportico e i Propilei

Dopo gli interventi di ripristino, tornano fruibili al pubblico nuovi spazi del Vittoriano, restituendo l’idea del progetto architettonico originario e…

29 Luglio 2024 17:00
  • Archeologia

Capri, alla Certosa di San Giacomo apre il nuovo Museo Archeologico

Già sede di diverse mostre e progetti di arte contemporanea, la Certosa di San Giacomo, a Capri, ospita il nuovo…

29 Luglio 2024 11:10
  • Arte contemporanea

Premio Henraux 2024, contemporaneità del marmo: le opere vincitrici in mostra

Svelate le opere di Olivia Erlanger, Nicola Martini e Tarik Kiswanson, vincitori della sesta edizione del Premio Internazionale di Scultura…

29 Luglio 2024 10:10