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fino al 30.IV.2010 Cristian Bugatti Roma, VM21 / Motelsalieri
roma
Un’installazione di sculture ammobiliate per l’in(ter)no di una casa. Dove gli abitanti non parlano, ma osservano gli ospiti in silenzio. Gesso, dentifricio, carte, tavolo, quadro: tutto, ma senza alcun noise per “il casalingo”...
“Per Bugatti l’opera d’arte esiste nella contraddizione
tra il concetto di socievolezza e un orizzonte introspettivo segnato dal
contrattempo”,
scrive Pericle Guaglianone, che dalla musica pop elettronica di Bugo ha tirato
fuori un silenzioso contrappunto visivo, contro-il-tempo della riproducibilità
idealista di una qualsiasi arte contemporanea.
Cristian Bugatti (San Martino di Trecate, Novara, 1973; vive a Milano)
mette in scena in due sedi separate il gioco dello sguardo, sfidando a carte
scoperte (e tagliate) il pubblico della VM21, dopo averlo sottoposto a una
performance in cui l’oggetto da guardare è il visitatore stesso (perché non
ancora un mazzo di carte privato delle sue potenzialità di gioco). E mentre da
Motelsalieri un pennuto “s come senza titolo” troneggia sul podio di un salotto
alla Carroll, dove una colonna è un divano e un divano è una colonna, la fila
in via della Vetrina per la sera dell’inaugurazione si fa sempre più lunga e il
portone sempre più chiuso.
Chi si aspettava di sentirsi “nel giro giusto” per ascoltare una music-live-performence
ha invece aspettato che il compagno uscisse dalla galleria stralunato per
chiedergli cosa aveva visto. I più sorridevano (“è folle, sconvolgente”), mentre tutti fissavano il
portone reclamando il proprio turno. Si vede che alcuni non hanno vissuto gli
anni ’70. La sera dell’inaugurazione della personale di Bugatti, oltre al
camion dei Fratelli Maruzzella incastrato nella fila di “aspettanti” fuori la
galleria, dentro c’erano ben 67 persone che costeggiavano il muro delle due
sale a partire dall’ingresso. Mute e pronte a fissare il singolo fruitore, gli
era stato vietato di creare con lui qualsiasi tipo di contatto, tranne quello
astratto della visione.
L’ondata di inadeguatezza o timidezza o – perché no? –
sfida tra chi entrava e chi era lì da circa due ore era tale da non svelare
nulla all’uscita. La performance era fatta. Ideata da Bugatti, ma compiuta da
attanti silenti. Ora alla VM21 ci sono una serie di stampe lambda a
testimoniare l’evento, insieme a un video di un minuto e trentacinque secondi
che in loop ricorda il serpentone umano di sguardi che fissano.
L’allestimento di Bugatti “tiene gli occhi addosso” alla
quotidianità, ribaltando duchampianamente il messaggio dell’opera d’arte: perché
un quadro di un certo Mart… è tagliato a metà e appeso a un rettangolo di
finta carta da parati? È così che Inno si mangia le lettere del suo interno per sbalordire il fruitore
(potenzialmente predisposto a essere sbalordito) e depistarlo da un’arte
paesaggistica alla scuola di Posillipo di seconda mano, fino a stuzzicare il
rapporto che ha con la visione scontata di vederlo intero.
Ecco che il cranio pennuto, il divano-colonna o ancora un
mazzo di carte scomposto e ricomposto secondo un ordine fortuito arredano gli
ambienti delle due gallerie, sfidando il “concetto di socievolezza” falsata
della performance dopo essersi imbattuti nell’imprevisto della loro messa in
mostra: un “contrattempo” stilistico. C’è crisi?
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flavia montecchi
mostra visitata il 26 febbraio 2010
dal 26 febbraio al 30 aprile 2010
(fino al 31 marzo 2010 la sezione allestita
da Motelsalieri)
Cristian Bugatti
a cura di Pericle Guaglianone
VM21artecontemporanea
Via della Vetrina, 21 (zona piazza Navona) – 00186 Roma
Orario: da lunedì a venerdì ore 11-19,30; sabato ore 16.30-19.30
Ingresso libero
Info: tel./fax +39 0668891365; info@vm21contemporanea.com;
www.vm21contemporanea.com
Motelsalieri
Via Lanza, 162 (rione Monti) – 00184 Roma
Orario: da lunedì a sabato ore 15-19.30
Ingresso libero
Catalogo disponibile
Info: tel. +39 0648989966; fax +390648930136; guest@motelsalieri.org; www.motelsalieri.org
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