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La seconda mostra della galleria romana Futurism & Co curata da Giancarlo Carpi, prosegue in una ricostruzione ontologica del Futurismo. Se nella prima mostra si procedeva a ritroso, partendo dalle generazioni successive all’Avanguardia italiana, com’è stato il caso di Piero Dorazio, qui si procede avanzando, partendo dalle generazioni precedenti, nel caso del fotografo inglese.
Un attraversamento di 18 fotografie di Eadweard Muybridge (1830-1904), 30 disegni futuristi dedicati al movimento, e in ultimo, su di un lato della galleria, come una parentesi temporale, viene presentata una composizione a parete di dipinti e fotografie ricavata da Gio’ Montez e dall’artista tedesco Dirk Baumanns dalla sua performance Black Priest realizzata recentemente tra Roma e Berlino. Una visione multipla e diacronica che permette una rilettura, attraverso queste opere, delle metodologie compositive e del loro senso (creativo, documentario, storico interpretativo).
Dunque è la fotografia questa volta il luogo del nostro dialogo. Ma di più, è la fotografia del movimento, o meglio è l’interesse verso la possibilità di cogliere il movimento con la fotografia.
Celebre è l’invito che il ricco possidente, Leland Stanford porge, nel giugno del 1872 a Eadweard Muybridge, per fotografare la corsa del suo celebre “Occident” e per verificare la tesi che c’è un istante durante il galoppo in cui il cavallo ha tutte le zampe sollevate da terra. Da qui inizia la storia della cronofotografia, con in primi lavori pubblicati nel 1881, con una prima serie di studi del movimento comprendente 174 scatti dal titolo, The Attitudes of Animals in Motion. Per la prima volta si ha dunque la sensazione di star guardando il tempo,o meglio l’istante. Lo spazio dell’azione diventa misurabile, oggettivo. La scena è legata al momento precedente e contiene già il seguente come sviluppo invertibile, mostrando così la forma visiva inedita del movimento.
Eadweard Muybridge, Animal locomotion plate 631, 1887, collotipo originale, 49 x 61cm, courtesy Futurism & CO
Vedendo qui le opere originali, che si riferiscono alla serie Animal locomotion, si ha la calma di osservarle bene e cogliere i diversi principi compositivi: a volte due o tre fasce di fotografie sovrapposte ricostruiscono un singolo movimento di un solo soggetto da una sola inquadratura. Più spesso le inquadrature sono due, laterale e frontale, o tre, laterale frontale e obliqua; in altri casi ancora viene descritto lo sviluppo del movimento, analizzato i tempi diversi, ognuno legato ad una fascia d’immagini, che si compongono come righe d’un foglio per le diverse frasi/tempi. Come specifica Carpi, nel catalogo della mostra: “C’è senz’altro un tentativo di trovare una corrispondenza estetica tra le diverse possibilità compositive elencate, la loro varia combinazione, e la tipologia del soggetto e del suo movimento. In effetti quanto più il movimento è naturale, come nel caso dei cavalli, la disposizione è semplice … quando invece i movimenti sono azioni o gesti atletici, la composizione è più complessa o intenzionale. In effetti i corpi qui rappresentati aumentano la trascendenza grazie allo sfondo nero da cui sembrano uscire fuori come un’apparizione”.
Questa nuova visualità sarà colta presto da Balla, come viene ben ricostruito nel catalogo, anche se però solo nella fase iniziale della sua ricerca, visto che poi il movimento sarà seguito non più in relazione al corpo, ma alla luce, conducendo presto l’attenzione verso l’astrattismo futurista della Ricostruzione dell’Universo. A Proposito di Balla, di notevole interesse storico, è esposta l’opera: Piedigrotta. Uomo in corsa + rumore + linea di velocità + luci + suono. Uno studio del 1913-1915 per Dinamismo di un cane al guinzaglio, che faceva parte della collezione di Leonide Massine.
Ancora una volta una mostra che annette a sé anche delle intenzionalità didattiche, dimostrando che la galleria oltre ad essere uno spazio commerciale, può essere un contenitore culturale, capace di mescolare il “secondo mercato” ad un’attenta strategia culturale.
Marcello Francolini
Mostra visitata il 23 febbraio
Dall’8 febbraio 2018 al 30 aprile 2018
Il corpo con le ali. Eadweard Muybridge – Dirk Baumanns e il disegno futurista.
Futurism&Co
via Mario de’ Fiori 68, Roma
Orari: lunedì: 14.00 – 19.30 / martedì-sabato: 11.30 – 19.30 / domenica e festivi solo per appuntamento
Info: www.futurismandco.com