Come il precedente con
Myriam Laplante, anche questo secondo appuntamento
Inside di The Gallery Apart ha luogo simultaneamente all’affermazione “outside”. “
Una maniera divertente per dire che queste mostre non si svolgono solo nel nostro spazio -che è un ufficio-esposizione- ma anche all’interno degli artisti stessi”, come spiega Armando Porcari.
Un momento, quindi, non solo un luogo di conoscenza, incontro e scambio tra pubblico e artisti che, in quest’occasione, sono i romani
Andrea Aquilanti, Gea Casolaro e Luana Perilli, invitati a partecipare alla 15esima Quadriennale. Artisti che utilizzano il mezzo fotografico e il video per raccontare frammenti di un quotidiano dove l’interiorità domestica ridondante su cui si concentra Perilli si confronta con l’umanità di volti e corpi anonimi catturata da Casolaro. In mezzo, linea di confine fra interno ed esterno, il lavoro di Aquilanti, basato sulla profondità e sul tempo.
Quest’ultimo riporta sulle lastre di plastica trasparente, vago ricordo dei negativi su lastra di vetro, gli sguardi filtrati dall’obiettivo, intervenendo successivamente con il disegno e la pittura per ricostruire liberamente quegli stessi spazi. “
Tutto il mio lavoro si lega al rapporto con il passato. Ho bisogno di camminare, muovermi e porto spesso con me la macchina fotografica”, spiega l’artista, affascinato dai centri storici urbani in quanto stratificazione di vissuti. In mostra le sue vedute di San Pietro e piazza del Popolo, nonché una serie di cinque disegni a matita e carboncino su carta con scorci della Casa Museo di Mario Praz.
La casa o, meglio, la “
ricostruzione di un interno in termini paradossali” è anche il leitmotiv del lavoro di
Luana Perilli, tentativo linguistico di interazione fra tridimensionale, installazione e proiezione video. Tra le opere esposte, sia le stampe ritoccate a tempera, bozzetti preparatori da still per le sculture che l’artista ha realizzato per
Pastiera per sei persone (installazione video per la mostra
Why? del 2005), sia la proiezione dello stesso video all’interno di due cornici ovali. “
Un video che s’inserisce dentro un materiale domestico e decorativo implica un quotidiano che si parla addosso, che soffre di horror vacui”, afferma Perilli. “
È il confine tra kitsch e paradosso del vivere quotidiano, della paura del nulla”.
Gea Casolaro, infine, esce dalle mura domestiche per soffermarsi sui volti della gente incontrata casualmente per strada. “
Se nel monumento ai caduti sul lavoro della Quadriennale le persone sono anonime, in ‘Mirrors’ perdono l’identità nella quantità”, spiega l’artista davanti alla versione ridotta del lavoro del 1997 (35 fotografie su 48).
Intanto, sullo schermo si succedono le immagini del pluripremiato
Volver atrás para ir adelante, video politico girato in Argentina nel 2003. “
Il titolo vuol dire tornare indietro per andare avanti, e loro camminano tutti all’indietro mentre scorrono le scritte con i dati relativi alla dittatura, ai desaparecidos, ai bambini rubati, alla crisi economica… Dal brusio della strada, con scambi di saluti e cellulare che squilla, si passa al rumore di una manifestazione che avanza alle spalle della telecamera. Arriva da lontano e cresce con fischietti e pentole”.
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luana che noia! un po piu' di coraggio quando selezionate artisti tra le giovani leve.
non si respira per niente un aria internazionale in galleria.
ma locale!
scusa Lucia, ma stiamo parlando di una galleria?
è uno spazio espositivo ?
è la rinascita romana?
è il Gacocian di via giulia e dè trastevere?
( hahahahahahaha )
per carità tanto di cappello agli "organizzatori" ma, spendeteli due soldi in più! azzardate, mettetevi in gioco veramente, altrimenti sembrate i soliti romani, magari più lungimiranti, nel senso di "furbetti del quadrettino", ma sempre un pò "ricottari" rischiate di apparire.
PIU CORAGGIO..CAVOLO... ARTISTI CON PROGETTI COMPLESSI NON DA INTRATTENIMENTO PER VECCHIE SIGNORE!
MI ASPETTAVO PIU CORAGGIO...E UN SOSTEGNO AD ARTISTI DIFFICILI!
MAGARI PIU AVANTI! PER ADESSO NULLA DI ESALTANTE!