Mi chiami figlia senza sapere chi sto guardando e perché.
Ricordi chi mi ha regalato questi orecchini?
Bruna, testo di Francesca Armati
Fotografare è saper osservare ma forse, prima di tutto, essere osservati. Si cattura un momento, quella fuga di aura, si resta colpiti da quel punctum che deve essere trasformato in immagine prima di scomparire. Fotografare è raccogliere esperienze: è questo il messaggio che sembra lanciare Alessandra Calò, in mostra con il suo progetto dal titolo Secret Garden ancora sino al 30 maggio presso la galleria ROAM Photography a Roma. L’artista parte da un progetto più grande e ne offre una selezione, accompagnata da una tiratura di libri d’artista in 50 esemplari, proseguendo un percorso cominciato già da tempo e che si sta trasformando in una sorta di mostra itinerante che da Reggio Emilia vedrà altre città italiane ed estere.
Mentre studi l’inquadratura
Mentre ti fingi esperto
Ora
Solo ora
Posso parlarti
Dirti tutto mentre armeggi con la scatola magica
Constance, testo di Veronica Costanza Ward
Fondamentale per la comprensione di questo lavoro, come già accaduto in precedenza, è l’attenzione e la cura della tecnica di produzione dell’opera finale. Alessandra costruisce per ogni lastra un light box, inserendo tra l’immagine e il fondo retro-illuminato un piccolo giardino, costruito a partire da resti di piante seccate. L’effetto di queste presenze sulla lastra è quello di un’ombra, come se le figure si trovassero proprio nel mezzo di un’area verde: il processo creativo resta così immediatamente comprensibile e leggibile agli occhi di chi guarda. L’installazione di partenza diventa una miscellanea tra media differenti, dalla fotografia alla botanica, passando per la letteratura del testo scritto.
Fatta eccezione per il Secret Garden, unico esempio effettivo di light box presente in mostra, le altre fotografie esposte sono ottenute dalla fotografia delle lastre inserite nei light box stessi: la figura umana scende in secondo piano, le ombre dei rami risalgono in superficie. Ogni fotografia porta il nome di una donna, un corale spettacolo che ha il mondo femminile come protagonista.
Non è necessario avvicinarsi per cercarle, sono loro a trovare lo spettatore.
Sono storie scritte in un passato lontano che a tratti diventa vicinissimo, sono volti che assomigliano a qualcuno di estremamente familiare eppure così tanto sconosciuto.
Con le parole affidate nelle mani di sapienti scrittrici, Alessandra Calò restituisce allo spettatore dei personaggi caratterizzati, che non sono più semplici visi in negativo, riuscendo nel difficile compito di non rendere queste storie come un vincolo stringente, quanto un’occasione per cominciare ad immaginare delle vite apparentemente impenetrabili.
I tuoi occhi ora sono punte di freccia
Sembrano volermi trafiggere a ogni respiro a ogni battito di ciglia a ogni passo
Flora James, testo di Oriana Mariotti
Lucia volgerà lo sguardo? Flora Jane potrà finalmente essere felice? Bruna tornerà a giocare con i suoi amici sulla spiaggia? L’artista lascia al fruitore il principio di un racconto scritto nella remota fantasia, tra le fronde degli alberi.
Le autrici chiamate a collaborare sono: Abir Soleiman, Alessandra Sarchi, Angela Baraldi, Andreina Bertelli, Beatrice Baruffini, Elena Codeluppi, Emmanuela Carbè, Faezeh Mardani, Francesca Amati, Francesca Romana Stabile, Isabel Prehuil, Letizia Cesarini, Mara Redeghieri, Maria Teresa Grillo, Mari Accardi, Melissa Magnani, Oriana Mariotti, Silvia La Ferrara, Silvia Salvagnini, Veronica Costanza Ward.
Alessandra Caldarelli
mostra visitata il 23 maggio 2017
Dal 7 al 30 maggio 2017
Secret Garden
Alessandra Calò
ROAM photography
Via del Falco, 30A – Roma
Orari: mercoledì 10:00 – 19:00 e su appuntamento
Info: info@roam.photography, www.roam.photography.com