Sono belle, suadenti, inaccessibili e misteriose; sono le icone del XXI secolo, protagoniste delle tele di Adriano Nardi. Silenziose svelano l’impegno no global dell’artista che trasfigura l’universo patinato della moda per parlare di attualità, politica e sociale.
La denuncia, arguta e inesorabile, si articola in un gioco di allusioni e rimandi continui tra la carta stampata (le riviste di moda), le immagini scaricate dal web (eventi sociali, politici, naturali etc.) e la pittura. Quest’ultima è la protagonista e il soggetto narrante dell’opera; oscillando tra astrattismo e figurazione, scompone e ricompone immagini in un gioco di consonanze, allusioni e incastri.
E’ cosi che Nardi segmenta il volto di donna del Manifesto di Rachel, mentre racconta e denuncia un episodio cruento che ci ha sconvolto e che eppure abbiamo rimosso, dimenticato: l’omicidio di Rachel Corey, la pacifista americana investita da un bulldozer nel suo tragico tentativo di impedire la demolizione di una abitazione palestinese. L’immagine dell’episodio, scaricata dal web, è riprodotta in scale diverse, moltiplicata quasi con ossessione fino a diventare cifra indecifrabile, sfondo decorativo, pura astrazione. L’intervento pittorico si sovrappone e si astrae dall’evento narrato, apparentemente chiuso in se stesso in un esercizio tecnico manierista e maniacale, che però, ricomponendosi nel ritratto centrale, dà luogo ad un volto assorto, silenziosamente polemico.
La pittura cristallina e stridente delle Naviganti, così come di Nova, Ducotone Valley e delle altre opere esposte presso la Galleria Maniero nel 2002 (Vertical Horizons), diviene più emozionata: le figure sono imbrattate e parzialmente celate dal colore (Cherub, 2002, Zelotalove, 2003), che si misura con tecniche e supporti diversi (Hiroglif, 2003, Mapping Dora, 2002).
Nel catalogo, che si apre con un carteggio tra l’artista e il curatore Lorenzo Canova, e contiene riflessioni sullo stato dell’arte (e della pittura), sull’attualità e sulle istanze del suo fare artistico, Nardi afferma: “Della pittura mi interessa la verità, non intesa come mimesi, bensì come oggettivo avversario della menzogna, del nascondimento, dell’occultamento”.
articoli correlati
Vertical Horizons
link correlati
www.adrianonardi.com
daniela bruni
mostra vista il 20 giugno 2004
All’interno del Bunker dell’Aeroporto Nicelli di Venezia si terrà, fino al 29 settembre, una mostra che celebra l'aviazione e la…
Mi hanno rubato l'automobile, modestamente è il nuovo progetto dell’artista napoletano visibile sulle vetrine di Neutro che mette insieme un…
Prosegue la corsa dei cimeli sportivi all’incanto. Da Sotheby’s, la maglia indossata a Città del Messico da Diego Armando Maradona…
La Via Appia, regina Viarum, uno dei monumenti più durevoli della civiltà romana, è stata inscritta nella Lista del Patrimonio…
In occasione della seconda edizione di Expodemic, il Festival diffuso delle Accademie e degli Istituti di Cultura stranieri a Roma,…
Appuntamento questa sera, 28 luglio, con “be here now”, l’esposizione dei tre lavori inediti che l’artista olandese herman de vries…