Sembrerebbe il titolo di un film horror o l’incipit poco professionale di un annuncio immobiliare, ed invece “Casa vuota” è il nome di una nuova realtà espositiva sorta a Roma, in pieno Quadraro. Un esperimento, tra il serio e il faceto, il cui inizio si deve a due eclettici pugliesi, Francesco Paolo Del Re e Sabino De Nichilo, il primo inviato di “Chi l’ha visto”, poeta e curatore, il secondo grafico, esperto in comunicazione e raffinato ceramista, creatore di forme irreali animate da pulsioni organiche. Per darvi inizio i due hanno voluto un terzo pugliese, Pierluca Cetera (Taranto, 1969), artista particolarmente a suo agio in progetti e contesti espositivi poco ortodossi, sempre risolti con trovate spiazzanti ed allestimenti immersivi: a pensarci bene fa ancora sorridere la sua “mostra” allestita nell’oramai lontano 2011, nel più ampio progetto Murart, in un noto e centralissimo sexy shop di Bari provocatoriamente intitolata “Vieni dentro”. Mostre e progetti i suoi che testimoniano da subito un’ironia pungente e un fare sardonico che dietro il sorriso celano un impegno profondo nell’indagine dell’esistenza. Una riflessione tutt’altro che leggera e disinteressata sull’essere umano al cui vaglio ogni atteggiamento sembra fare i conti con il suo opposto: l’amore con l’odio, la tenerezza con la perversione, la spavalderia con la remissione.
Pierluca Cetera, Gli Ospiti, vista della mostra
L’artista attraverso un tecnica pittorica impeccabile, rivela le più recondite ossessioni dell’uomo fino a stigmatizzarne quella dolenza che più o meno manifestatamente connota ogni individuo. Un mettere a nudo metaforico ma anche reale come rivelano i suoi dipinti in cui appesantite e scomposte figure sono sovente colte senza abiti o nell’atto di denudarsi, dolenti ma forse anche redente, impegnate a scrollarsi di dosso paure e convenzioni. Un atteggiamento speculativo che l’artista sembra portare alle massime conseguenze – e più visibili parvenze – proprio in Casa Vuota dove una ventina di sagome a grandezza umana, dipinte e ritagliate su tela, si dispongono sulle pareti di un appartamento degli anni sessanta completamente sgombro da mobilia o ingerenze di qualunque tipo. “Lo spazio domestico temporaneamente inabitato – spiega Francesco Paolo Del Re – si popola di una pletora di figure sospese, di personaggi comuni colti da uno sguardo indiscreto in pose antiplastiche, di occupanti precari in uno spazio in prestito”. Una vera casa vuota dunque, ma che nella carta da parati ingiallita e nelle tracce dei quadri e dei mobili alle pareti rivela ancora i segni di un lungo vissuto, di una quotidianità terminata ma non per questo dimenticata, che non si vuole disperdere, di cui anzi si vuole recuperare e preservare quell’affascinante aura di normalità. Quelli di Cetera sono ospiti nel duplice senso del termine: invitati e padroni di casa, discreti quanto ingombranti. Accolgono il visitatore e allo stesso tempo lo respingono esattamente come gli ambienti in cui si è liberi di fantasticare su esistenze lunghe, forse complesse e problematiche, magari serene, ma che lasciano indifferenti. In questo ambiente “gli ospiti” diventano un monito, o meglio uno specchio in cui i visitatori sono chiamati ad identificarsi, magari ad interagire, in forma composta, senza disturbare quel flusso umano colto in abitudinarie e non sempre pudiche attitudini. Un luogo della quotidianità che improvvisamente si scopre non-luogo, un contesto rinnovato a metà in cui entrare in punta di piedi, con garbo, chiedendo permesso sapendo già che nessuno risponderà.
Carmelo Cipriani
mostra visitata il 19 maggio
Dal 6 Maggio al 30 giugno 2017
Pierluca Cetera, Gli Ospiti
Casa Vuota
Via Maia 12, 00175 Roma
Visitabile su appuntamento
Info: 3284615638
vuotacasa@gmail.com