Documentari, libri, mostre:
Leonardo (Vinci, 1452 – Amboise, 1519) ce l’hanno raccontato ovunque. Su di lui è stato scritto tutto e il contrario di tutto; ci ha speculato la letteratura – che è arrivata perfino a discusse ricostruzioni storiche, artistiche e documentali -, si sono affannati gli organizzatori di mostre, a volte con risultati positivi, ancor più spesso imbarazzanti e deludenti, per palesare un rigore scientifico degno di tanto nome.
La mente di Leonardo è un prodotto raffinato, come pochi se ne incontrano su quest’inflazionato argomento, e nasce dallo studio sapiente di Paolo Galluzzi. Ciò che distingue questa mostra dalle altre, oltre alla curatela d’alto profilo, è il fatto che – a differenza di tante altre esposizioni che hanno sempre evidenziato solo un ambito dell’attività leonardesca – propone uno sguardo completo su tutta la sua produzione.
Questa è una delle chiavi di lettura necessarie per afferrare il senso della mostra e soprattutto, come recita il titolo, per comprendere davvero
la mente di Leonardo. È dunque importante affrontare l’opera omnia per poter esplorare il suo modo di pensare e la sua visione unitaria della conoscenza.
Per il maestro toscano, l’arte e le riflessioni scientifiche non erano due “culture” distinte, ma semplicemente due facce della stessa medaglia. Questa rassegna non fa dunque distinzione tra scienziato e artista: per Leonardo, parafrasando il titolo dell’esposizione romana, il mondo era un
laboratorio che il suo
genio universale, oggi diremmo versatile, cercava di capire ed esplorare.
Fedele a tale visione leonardesca, l’allestimento non si articola per discipline ma per concetti, esplicati in quattro sezioni distinte: “Nello studio di Leonardo”, “La grammatica delle forme”, “La scienza della pittura”, “Il movimento agente universale”. Il concetto di movimento, per esempio, è analizzato dal punto di vista degli studi sul moto perpetuo, come moto e forza degli elementi e dell’aria, fino ai moti mentali, tra arte, fisiognomica e anatomia.
Opere pittoriche, modelli funzionanti costruiti con rigore, disegni, postazioni digitali e visualizzazioni virtuali di opere perdute aiutano il visitatore ad avere una visione d’insieme e a comprendere davvero la dimensione trasversale della mente di Leonardo. Genio universale di quel grande laboratorio chiamato mondo.