Categorie: roma

fino al 30.XI.2008 | Armin Linke | Roma, Istituto Nazionale per la Grafica

di - 19 Novembre 2008
Il referendum del 1987 ha sancito la messa al bando della produzione di energia nucleare nel nostro Paese. Da allora, le centrali continuano a vivere silenziosamente, popolate da pochi abitanti, che lavorano per portare a termine il lungo processo di messa in sicurezza e smantellamento degli impianti.
La Sogin, azienda che gestisce l’attività delle centrali in questa delicatissima fase, insieme al Ministero dello Sviluppo Economico e alla Parc ha promosso un’interessante iniziativa di documentazione artistica e letteraria, per salvare dall’oblio e restituire dunque alla memoria collettiva un momento cruciale della storia italiana. Un libro, con un testo dello scrittore Tommaso Pincio ricco di riferimenti autobiografici, riflette sulla fascinazione collettiva esercitata dall’immaginario apocalittico negli anni ’70; e una mostra presenta l’opera fotografica che Armin Linke (Milano, 1966) ha dedicato alle centrali.
Per questo intervento, il fotografo lombardo ha scelto una forma espressiva particolare: la fotografia stereoscopica. Inventata nel 1842 e molto sfruttata negli anni ’60 anche nel cinema, è una tecnica basata sulla sovrapposizione di due scatti dello stesso soggetto effettuati da due angolazioni leggermente diverse. A occhio nudo, le immagini appaiono sdoppiate e quasi psichedeliche, contornate da bordi blu e rossi. Indossando le apposite lenti colorate, il quadro si ricompone e acquista concretezza e tridimensionalità.

Gli ambienti interni ed esterni delle ex centrali nucleari di Latina, Caorso, Garigliano e Casaccia prendono così vita e ci inglobano al loro interno. Esploriamo le sale di controllo, i lunghi corridoi disabitati, i capannoni dove si raccolgono le scorie radioattive: ambienti quasi futuristici, impregnati di un’atmosfera sospesa e spettrale. Il fotografo sceglie spesso punti di vista ravvicinati, vere e proprie soggettive che favoriscono l’immedesimazione dello spettatore in un viaggio dall’aura fantascientifica.
La realtà documentata appare straniante anche per un’altra caratteristica: “Ripercorrere i luoghi del nucleare in Italia vuol dire in un certo senso penetrare in un tempo sospeso. Un tempo tra parentesi, né passato, né presente, né futuro, potremmo dire congelato”, come sottolinea il curatore Bartolomeo Pietromarchi.
I paesaggi esterni colpiscono per la profondità: il terreno sembra sollevarsi e prendere vita, proiettando nello spazio espositivo le luci e i colori di una realtà altra. Muovendosi attorno alla fotografia, l’immagine si modifica, distorcendosi e rivelando un’infinità di dettagli che impressionano per l’effetto plastico e iper-realistico su un mondo pressoché sconosciuto, legato a un immaginario cinematografico e astratto.

Accompagna la rassegna fotografica anche un video, girato da Linke insieme a Renato Rinaldi e realizzato anch’esso con la tecnica stereoscopica. Il movimento della macchina da presa e l’audio, privo di narrazione fuori campo e registrato in presa diretta, restituiscono un racconto visivo ancor più efficace nel testimoniare l’esperienza industriale e umana della vicenda nucleare in Italia.

articoli correlati
Linke in mostra a Pescara

claudia paielli
mostra visitata l’11 novembre 2008


dal 15 ottobre al 30 novembre 2008
Armin Linke – Immaginario Nucleare
a cura di Bartolomeo Pietromarchi
Istituto Nazionale per la Grafica – Calcografia
Via della Stamperia, 6 – 00187 Roma
Orario: da martedì a domenica ore 10-19
Ingresso libero
Catalogo Pocko
Info: tel. +39 0669980242; fax +39 0669921454; www.grafica.arti.beniculturali.it

[exibart]

Articoli recenti

  • Arte contemporanea

L’Arte Povera celebrata con una grande mostra alla Bourse de Commerce di Parigi

Alla Bourse de Commerce Pinault Collection di Parigi, una mostra dedicata all’Arte Povera: dai maestri storici del movimento fino agli…

26 Luglio 2024 15:57
  • Premi

Sensing Beyond Human: il Premio Lydia 2024 va alla ricerca di Giulia Deval

Promosso dalla Fondazione Lazzaretto di Milano, il Premio Lydia 2024 è stato vinto da Giulia Deval, per la sua ricerca…

26 Luglio 2024 14:35
  • Progetti e iniziative

Caloma Festival porta l’arte contemporanea in un borgo del Salento

Partendo dalla tradizione della tessitura, il festival Caloma rilegge il territorio di Casamassella e del Salento attraverso i linguaggi della…

26 Luglio 2024 11:25
  • Arte contemporanea

40 progetti per il PAC 2024: più di 3 milioni di Euro per l’arte contemporanea

Annunciati i vincitori del PAC 2024, il Piano per l’Arte Contemporanea per incrementare le collezioni pubbliche italiane: ecco i 40…

26 Luglio 2024 9:29
  • Danza

We Humans: la Biennale Danza di Venezia, tra corpi e tecnologie

Tra corpi sofferenti o ironici, fantasmatici o immersi nella realtà, entra in gioco la nuova dimensione della tecnologia: reportage da…

26 Luglio 2024 9:01
  • Mostre

Love Dart: l’universo sensuale di Wang Haiyang inaugura a Venezia

Love Dart, la mostra personale di Wang Haiyang aperta fino all'8 settembre, fa parte di una serie di tre personali…

26 Luglio 2024 0:03