Categorie: roma

fino al 31.I.2007 | Jimmie Durham/Jannis Kounellis | Roma, RAM – SoundArtMuseum

di - 24 Gennaio 2007

Quando due artisti, per di più di fama internazionale, si incontrano e danno vita a un’idea comune, il risultato non può che sorprendere. Al di fuori di ogni ottica curatoriale, ciò che emerge è solo l’opera, e l’anima che l’ha scaturita.
Seppur provenienti da esperienze diverse, Jimmie Durham (Arkansas 1940; vive tra Roma e Berlino) e Jannis Kounellis (Pireo 1936; vive a Roma) hanno proposto negli spazi del giovane SoundArtMuseum (nato il 26 febbraio 2005) nonché sede di Radio Arte Mobile (spazio virtuale concepito nel 2001), due installazioni che dialogano tra di loro in una lingua tutta meticcia.
Il pensiero di confrontarsi con un tema tanto importante e tanto radicato nella tradizione, come la deposizione, deriva da un’ossessione che Kounellis aveva già manifestato una trentina di anni fa alla galleria Pieroni di Pescara, dove ispirandosi al quadro Morte di Marat di Jacques Louis David, ne aveva riconsiderato gli aspetti mistico-profani.
Come di fronte ad un match -un’amichevole ovviamente- i due lavori animano la stanza “rimbalzandosi” il messaggio a vicenda. Le forme dialetticamente contrapposte accompagnano da sempre la ricerca di Kounellis: ferro, carbone e iuta contro fuoco, piante e animali vivi; freddo, rigido e artificiale, contro caldo, mutevole e naturale. Così l’artista si serve dei materiali come catalizzatori di significati, come metafore di un conflitto mai risolto tra imposizione culturale e spontaneità creativa. Sono questi i poli concettuali cari all’universo kounelliano che ritroviamo nell’installazione creata appositamente per la mostra. Sedici tavoli di legno non uniformi, ma resi omogenei da una copertura di sfoglie di piombo, colmano lo spazio impedendo una circolazione libera nella sala. Nel cuore di questo raggruppamento ordinato, come nell’occhio di un labirinto in miniatura, è incastrata una branda, su cui è stesa una tela dipinta di nero. In una foresta di gambe di legno, la pittura giace in silenzio lontana dal baccano del mondo.
Al lato estremo della stanza Jimmie Durham posiziona, invece, una scala di alluminio di cui nasconde la sommità con un lenzuolo bianco, un chiaro richiamo iconografico, ma non iconologico, al tema trattato. Su di esso è poggiata una grossa pietra lucida di ossidiana nera, scalfita su vari lati. A terra migliaia di pezzi di vetro di calici da vino rotti. In una performance per pochi intimi l’artista aveva, infatti, provveduto a spaccare e frantumare un centinaio di bicchieri registrandone il suono, che è stato poi integrato nell’installazione in un secondo momento su suggerimento dei curatori, e lasciato scorrere come una memoria in feedback da un’altra stanza. Il bicchiere rotto riconduce allo spiritualismo, nonché alle pratiche legate all’occultismo: destinatario dell’energia trattenuta e rilasciata dalla pietra-monumento, esso è trasformato in qualcosa di altro, ma non per questo di negativo. Ecco come la cultura Cherokee dell’artista si insinua nell’opera dichiarando guerra agli stereotipi della mentalità occidentale rappresentati dai bicchieri di produzione industriale: la pietra deposta e apparentemente immobile è in realtà fonte di mutazione e di energia positiva. “È come se la pietra esprimesse di per sé un desiderio di volare, per rompere i bicchieri e poi tornare al suo posto” (intervista di Ilari Valbonesi del 22 dicembre 2006)
Il potere panico dei materiali si rivela chiave di lettura imprescindibile nell’operare di un’intera generazione. Ciò che alla fine degli anni Sessanta gli esponenti dell’Arte Povera in Italia (Kounellis per primo) fecero nei confronti dell’oggetto, e ciò che Joseph Beuys su suolo tedesco compì nei confronti della dimensione temporale e del passato, dimostrano continui rigurgiti nel presente.

articoli correlati
Kounellis alla Fondazione Pomodoro
Kounellis al MADRE di Napoli
Durham al Palazzo delle Albere di Trento

marta silvi
mostra visitata il 6 gennaio 2007


Dal 11 Dicembre 2006 al 31 Gennaio 2007
Jimmie Durham/Jannis Kounellis-Deposizione
RAM-SoundArtMuseum, Via Conte Verde, 15/4° piano
00185 Roma – Tel: 06 44704249/06 4940893
orari: da martedì a sabato 16.00 – 19.30 – Ingresso libero
metro: Piazza Vittorio – www.radioartemobile.it
www.soundartmuseum.net


[exibart]

Articoli recenti

  • Mostre

II Bunker dell’Aeroporto Nicelli celebra Venezia con una esposizione

All’interno del Bunker dell’Aeroporto Nicelli di Venezia si terrà, fino al 29 settembre, una mostra che celebra l'aviazione e la…

29 Luglio 2024 0:03
  • Arte contemporanea

A Reggio Emilia il flusso continuo di parole su schermo: è il nuovo progetto di Francesco Jodice

Mi hanno rubato l'automobile, modestamente è il nuovo progetto dell’artista napoletano visibile sulle vetrine di Neutro che mette insieme un…

28 Luglio 2024 15:00
  • Mercato

Maradona: all’asta la maglia della semifinale dei mondiali 1986

Prosegue la corsa dei cimeli sportivi all’incanto. Da Sotheby’s, la maglia indossata a Città del Messico da Diego Armando Maradona…

28 Luglio 2024 10:57
  • Beni culturali

La Via Appia diventa Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco: è il 60mo sito in Italia

La Via Appia, regina Viarum, uno dei monumenti più durevoli della civiltà romana, è stata inscritta nella Lista del Patrimonio…

28 Luglio 2024 10:30
  • Arte contemporanea

Roma attraverso Expodemic Festival: tra Villa Borghese e via del Corso

In occasione della seconda edizione di Expodemic, il Festival diffuso delle Accademie e degli Istituti di Cultura stranieri a Roma,…

28 Luglio 2024 10:15
  • Opening

herman de vries: è suo il secondo appuntamento di Dep Art Out a Ceglie Messapica

Appuntamento questa sera, 28 luglio, con “be here now”, l’esposizione dei tre lavori inediti che l’artista olandese herman de vries…

28 Luglio 2024 0:02