Fino alla fine di gennaio gli spazi della Galleria Alessandra Bonomo di Roma ospitano le nuove creazioni di Graeme Todd, artista scozzese che attualmente vive a Edimburgo, dove insegna Pittura presso il rinomato Edinburgh College of Art.
La prima impressione che scaturisce dalla visione dei nuovi lavori, nel loro insieme, è quella di un momentaneo senso di consapevolezza: lo spettatore potrebbe essere convinto di poter già dire tutto su questa mostra, di non vedere niente di nuovo; ma il lavoro di Todd necessita di un’attenzione sofisticata, di una pazienza attenta davanti ad ogni singola opera. Il silenzio diventa protagonista: è necessaria la massima concentrazione davanti ad ogni quadro per comprenderne la reale profondità.
Le campiture di colore si estendono, gli strati si affollano e si sovrappongono, rendendo impossibile stabilirne un ordine, una gerarchia. L’occhio prova a individuare l’andamento delle linee, a soffermarsi sui particolari e ricondurli ad un origine, finendo per perdersi nel mezzo degli intrecci: la densità materica della pittura costruisce un linguaggio a metà fra monocromi astratti e paesaggi reali, che coesistono confondendosi l’uno con l’altro.
La matrice di appartenenza dell’artista – apparentemente legata solo all’espressionismo astratto americano o al filone internazionale dell’Informale – rivela l’influenza forte dell’arte orientale, specialmente la tecnica del disegno giapponese tipica della scuola del maestro Hiroshige Utagawa. Con uno screening stratigrafico dell’immagine si riconoscono i profili delle montagne, le architetture dei paesaggi come diafane linee in filigrana che compongono l’immagine. Su quel disegno Todd racconta un piano fatto di sorprendenti effetti materici, ove lo spazio pittorico diventa il vero soggetto dell’opera. In una dimensione in cui il tempo e’ immobile, Graeme Todd da’ vita ad architetture irreali, dove anche i castelli si trasformano in navi dalle lunghe ombre: insieme alle ispirazioni giapponesi si rintracciano ancora riferimenti alla ai paesaggi tedeschi, soggetti prediletti del Romanticismo.
Nell’ultima sala le tele e i disegni lasciano il posto ad un video dal titolo Deeper Still: un elicottero, presumibilmente precipitato, giace abbandonato in mezzo alla neve, totalmente immobile. L’unico segnale di vita è affidato allo sciogliersi lento e silenzioso della neve che, di goccia in goccia, cadenza lo scorrere del tempo. La domanda sorge spontanea: quel tempo sta effettivamente passando? Todd lascia lo spettatore in preda a questa domanda insoluta, a pensare che quello sciogliersi dilatato costruisca una categoria altra, nella quale le gocce mandate in loop disegnano una dimensione a-temporale di nulla.
Alessandra Caldarelli
mostra visitata il 30 novembre 2013
dal 15 novembre 2013 al 31 gennaio 2014
New Paintings
Dal 15 novembre al 31 gennaio 2014
Graeme Todd
Galleria Alessandra Bonomo
Via del Gesù, 62 – 00186
Orari: martedì – venerdì 12.00-19.00, sabato 14.00-19.00