Per la nuova mostra Anna Marra Contemporanea invita Perino e Vele, e si rifà il vestito…di carta. Lo spazio della galleria assume un nuovo aspetto, non più elegante e sofisticato, ma scomposto e dall’aria consunta.
Abbiamo incontrato i due artisti campani, ecco di cosa abbiamo parlato.
Si può parlare di arte di denuncia nelle vostre composizioni? O piuttosto si tratta di mettere in campo le contraddizioni del mondo contemporaneo?
‹‹Sotto la “trapunta” apparentemente morbida e rassicurante delle nostre sculture si nascondono  temi d’attualità come la condanna della violenza sulle persone, la disapprovazione dei test balistici sugli animali, la preoccupazione per l’inquinamento e le conseguenti mutazioni genetiche. Questo disagio, nelle nostre opere lo si nota chiaramente nelle superfici crivellate di colpi di arma da fuoco, punte acuminate, aghi pungenti, bruciature e ripetuti segnali di pericolo.››
Qual è la ragione per cui usate la carta?
‹‹Con il tempo abbiamo capito di poter raccontare quello che avveniva intorno a noi proprio macinando l’informazione quasi sempre omologata e banale dei quotidiani per crearne una nuova. La cartapesta non è altro che un impasto mediatico che, una volta plasmato torna a comunicare.››
Che senso ha per voi fare arte?
‹‹A Picasso a chi gli chiedeva chi fosse, rispondeva: ‹‹Sono il maestro del cubismo››. Alla stessa domanda Modigliani rispondeva ‹‹Io sono l’arte››. Questa è una bella domanda, ma allo stesso tempo retorica. L’arte è tutto,  l’arte è la nostra vita , l’arte è colore, l’arte è odore, l’arte è il nostro ego, l’arte è il nostro respiro.››
I titoli delle opere sono stati scelti da voi? Vi riferite spesso all’uso dei luoghi comuni..
‹‹Certo, anche se qualche volta ci divertiamo a coinvolgere anche i nostri amici.
Per quanto riguarda il concetto di luogo comune, va da sé, che il nostro Bel Paese è quotidianamente vestito e svestito di luoghi comuni; e la nostra espressione artistica non fa altro che tuffarsi in questo vasto mare.››
Il fico d’India è una pianta tipica del sud Italia, è questo il motivo per cui è più volte presente o anche per le sue caratteristiche formali?
‹‹In Business is business, nello specifico, la pianta è stata rappresentata senza aghi; rappresenta la sconfitta della natura sull’uomo, in passato, invece abbiamo realizzato opere come in Attenzione!! Pericolo di contaminazione, dove era la natura a prevalere appropriandosi degli errori dell’uomo. Public invasion, inoltre, rappresenta la saracinesca di un negozio chiuso da tempo dove la presenza di colpi d’arma da fuoco lascia intendere ad un atto intimidatorio da parte della criminalità organizzata, dove un’affissione abusiva ostruisce l’ingresso e la natura si riappropria di uno spazio ormai abbandonato e lasciato in balia del tempo.››
Grande Elpis anche detta Grande Speranza..di cosa?
‹‹Grande Elpìs è il titolo dell’installazione pensata per questa la mostra ed è una catalogazione del grande caos che attanaglia i nostri tempi, è la Grande Elpìs per un’alternativa al nostro futuro. Come dire, la speranza è da sempre al centro del nostro vivere.››
Anna de Fazio Siciliano
Mostra visitata l’11 giugno
Dall’11 giugno al 31 luglio 2014
Handle with Care. Perino &Vele
Anna Marra Contemporanea
Sant’Angelo in Pescheria, 32
Orari: da lunedì a venerdì, dalle ore 15.30 alle 19.00
su appuntamento
Info: 06 97612389
Critica, storica dell’arte e redattrice per prestigiose riviste di settore (Exibart,Art e Dossier, Finestre sull’arte) ha all’attivo numerosi articoli e interviste a galleristi (Fabio Sargentini), direttori di Musei (Anna Coliva) curatori (Alberto Fiz), vertici di società di mostre (Iole Siena, Arthemisia Group e Renato Saporito, Cose Belle d’Italia). Da tempo collabora con la Direzione della Galleria Borghese con la quale dopo aver prodotto una ricerca inedita sul gusto egizio ha svolto un lungo periodo di formazione. Nel 2015 fonda Artpressagency la sua agenzia di ufficio stampa, comunicazione, critica d’arte e di editing che sta espandendo e che ha visto collaborazioni notevoli con colleghi e musei, istituzioni su tutto il territorio nazionale (MaXXi di Roma, Biennale di Venezia, Zanfini Press, Rivista Segno, ecc.). Lavora come editor per Paola Valori e in qualità di addetta stampa scrive per le mostre di Studio Esseci, Arthemisia, Zetema, Mondomostre, ecc. Tra le pubblicazioni più importanti: “Margini di un altrove”, catalogo della mostra svoltasi nel 2016 a Siracusa in occasione delle rappresentazioni classiche, “History is mine _ Breve resoconto femminile ”: unico capitolo dedicato al genere femminile pubblicato nel libro “Rome. Nome plurale di città ” di Fabio Benincasa e Giorgio de Finis, “La verità , vi prego, sulle donne romane”, indagine archeologica e figurativa sull’assenza nei luoghi delle donne nella Roma antica, per FEMM(E)-MAAM ARTISTE. Al momento, oltre all’aggiornamento di Report Kalabria, indagine sulle contaminazioni artistiche contemporanee nei luoghi archeologici in Calabria, si sta occupando di promuovere un progetto originale degli artisti Francesco Bartoli e Massimiliano Moro, anche dei linguaggi multimediali applicati a eventi espositivi. Gli articoli di Anna su Exibart.com