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21
ottobre 2009
Continua l’attività espositiva di Emilio Leofreddi (Roma, 1958) in collaborazione
con la Galleria La Nuvola che, dopo aver organizzato la grande personale da
poco conclusasi presso il Vittoriano, mette in mostra una selezione di quelle
opere nelle sue due sedi. La volontà di prolungare la visibilità data a un
artista importante nel portfolio della galleria procede di pari passo col
desiderio di approfondire i temi da lui proposti.
Leofreddi sviluppa le sue opere a partire da un viaggio di
sei mesi in India, i cui primi frutti risalgono alla personale Dreams del 2005, da cui ha ricavato una
massa enorme di riflessioni, note e suggestioni, che ha poi convogliato in una
produzione eterogenea, di cui sono visibili alcune opere rappresentative.
Oltre a numerosissimi schizzi e opere su carta, l’artista ha
realizzato una serie di tele di grande formato e tutte provenienti dall’India,
la cui particolarità è di essere effettivamente destinate all’uso di tende, e
su di esse ha rappresentato di volta in volta un continente sovrastato dal suo
personaggio-simbolo (ad esempio la Tenda Nord America con Martin Luther King) oppure
l’invito a riappropriarsi del proprio respiro, come nella Tenda Come Up, o ancora una serie di
composizioni in stile découpage, che uniscono mezzi di trasporto e immagini della terra a
slogan legati all’immigrazione e al turismo occidentale.
Il concetto di respiro, che dà il titolo alla mostra,
invita da una parte a “riprendere il controllo della vita, nell’atto di un
respiro cosciente e non automatico, tantomeno casuale, cadenzato com’è dalla
disciplina dell’esercizio, che mantiene alta la cognizione dell’essere”, commenta la storica dell’arte Barbara
Tosi. Allo stesso tempo, Leofreddi pone l’accento su un altro concetto
essenziale, esplorato nelle Pangee e nei Tappeti tibetani, quello dell’appartenenza,
esplicitato dalla frase ricorrente “you are here”, che nelle metropolitane e nei
luoghi pubblici aiuta a orientarsi, ma che qui, per traslazione, invita a fare
il punto sulla propria vita e sulla propria localizzazione fisica, se non geografica.
Dietro l’apparenza di artista figurativo-pop, che ruba
alla vita quotidiana gli slogan della pubblicità e le immagini dei
telegiornali, scomodando perfino icone come Gandhi e Nelson Mandela, Leofreddi
veicola la sua progettualità visionaria, come in Garam Masala Airlines per la trasformazione dei taxi
popolari indiani in agili velivoli, e soprattutto fa parlare la sua vena
critica nei confronti di un mondo sempre più diviso, prospettando un futuro
pangeico in cui si respiri davvero all’unisono.
Nel frattempo ferve la sua attività espositiva anche in
collaborazione con altri artisti, da Roma, presso la Galleria Room26, a Bari,
presso la Galleria Nessun Dorma.
con la Galleria La Nuvola che, dopo aver organizzato la grande personale da
poco conclusasi presso il Vittoriano, mette in mostra una selezione di quelle
opere nelle sue due sedi. La volontà di prolungare la visibilità data a un
artista importante nel portfolio della galleria procede di pari passo col
desiderio di approfondire i temi da lui proposti.
Leofreddi sviluppa le sue opere a partire da un viaggio di
sei mesi in India, i cui primi frutti risalgono alla personale Dreams del 2005, da cui ha ricavato una
massa enorme di riflessioni, note e suggestioni, che ha poi convogliato in una
produzione eterogenea, di cui sono visibili alcune opere rappresentative.
Oltre a numerosissimi schizzi e opere su carta, l’artista ha
realizzato una serie di tele di grande formato e tutte provenienti dall’India,
la cui particolarità è di essere effettivamente destinate all’uso di tende, e
su di esse ha rappresentato di volta in volta un continente sovrastato dal suo
personaggio-simbolo (ad esempio la Tenda Nord America con Martin Luther King) oppure
l’invito a riappropriarsi del proprio respiro, come nella Tenda Come Up, o ancora una serie di
composizioni in stile découpage, che uniscono mezzi di trasporto e immagini della terra a
slogan legati all’immigrazione e al turismo occidentale.
Il concetto di respiro, che dà il titolo alla mostra,
invita da una parte a “riprendere il controllo della vita, nell’atto di un
respiro cosciente e non automatico, tantomeno casuale, cadenzato com’è dalla
disciplina dell’esercizio, che mantiene alta la cognizione dell’essere”, commenta la storica dell’arte Barbara
Tosi. Allo stesso tempo, Leofreddi pone l’accento su un altro concetto
essenziale, esplorato nelle Pangee e nei Tappeti tibetani, quello dell’appartenenza,
esplicitato dalla frase ricorrente “you are here”, che nelle metropolitane e nei
luoghi pubblici aiuta a orientarsi, ma che qui, per traslazione, invita a fare
il punto sulla propria vita e sulla propria localizzazione fisica, se non geografica.
Dietro l’apparenza di artista figurativo-pop, che ruba
alla vita quotidiana gli slogan della pubblicità e le immagini dei
telegiornali, scomodando perfino icone come Gandhi e Nelson Mandela, Leofreddi
veicola la sua progettualità visionaria, come in Garam Masala Airlines per la trasformazione dei taxi
popolari indiani in agili velivoli, e soprattutto fa parlare la sua vena
critica nei confronti di un mondo sempre più diviso, prospettando un futuro
pangeico in cui si respiri davvero all’unisono.
Nel frattempo ferve la sua attività espositiva anche in
collaborazione con altri artisti, da Roma, presso la Galleria Room26, a Bari,
presso la Galleria Nessun Dorma.
articoli correlati
Leofreddi
al Vittoriano
chiara ciolfi
mostra visitata il 14 ottobre 2009
dal 30 settembre al 31 ottobre 2009
Emilio Leofreddi – Il respiro del mondo
a cura di Barbara Tosi
Galleria La Nuvola
Via Margutta, 51/a (zona Trinità dei Monti) – 00187 Roma
Via Margutta, 62/a (zona Trinità dei Monti) – 00187 Roma
Orario: da lunedì pomeriggio a sabato ore 10-13 e 16-19.30
Ingresso libero
Info: tel. +39 0636005158; fax +39 0636091562; info@gallerialanuvola.it; www.gallerialanuvola.it
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