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Fino al 31.X.2016 | Alessandro Piangiamore, Quaranta | Magazzino d’arte moderna, Roma

di - 17 Ottobre 2016
A distanza di cinque anni dalla personale “Testimone di fatti ordinari”, Alessandro Piangiamore (Enna 1976, ma attivo a Roma) torna ad esporre a Magazzino d’Arte Moderna, in Rione Colonna, a pochi passi da Montecitorio. Lo fa con nuovi traguardi alle spalle: la personale parigina al Palais de Tokyo, la vittoria al XVI Premio Cairo e la partecipazione alla mostra “The Lasting – L’intervallo e la durata”, evento inaugurale della direzione Collu alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.
Si riparte da “Quaranta”, titolo della nuova mostra capitolina ma anche computo anagrafico dell’artista, che per il suo compleanno si regala l’ennesima occasione per presentare gli esiti migliori della sua più recente ricerca, accomunata alla precedente da una sospensione tra calligrafismo pittorico e gestualità scultorea. La rassegna si connota per un respiro visivo ampio e una ragionata calibratura tra lavori a parete e interventi plastici, determinando un equilibrio formale e cromatico da opera unica. Indiscussa protagonista è la serie Ikebana in cui la superficie porosa e accidentata di lastre cementizie accoglie i calchi di fiori e foglie rinvenuti dall’artista nei mercati o lungo i suoi percorsi giornalieri, delineando un tracciato ossimorico in cui la fragilità del fiore è contrapposta alla durezza del cemento mentre la transitorietà dell’esperienza fa capolino nella permanenza del ricordo. Ispirata all’omonima arte giapponese, la serie racconta il contingente per via memoriale, rivelando l’interesse dell’artista per i rituali di trasformazione, al netto di eccessi estetizzanti e prevedibilità degli esiti.

La gravità dei materiali si svuota della pesantezza per accogliere il ricordo di entità eteree e transitorie, mentre alla superficie emergono brani di armature interne, residui di una compattezza oramai in dissolvenza. Simili a fossili, le lastre costituiscono scritture dell’esistenza, ma anche paesaggi memoriali approcciati per via metonimica, in cui è la parte ad indicare il tutto, la pianta per il luogo. Si riconoscono calle, gerbere, girasoli, felci, palme spingendo lo spettatore ad uno sforzo catalogatorio, alla rievocazione di reminiscenze botaniche, ben oltre il semplice apprezzamento formale. Il supporto, oltre ad incamerare la forma del fiore, ne cattura il colore in campiture tirate ed evanescenti, aggiungendo qualità ad immagini già di per sé persuasive. In un continuum segnico di grande impatto, i lavori sembrano comporre un inedito fregio, che dispiegandosi su pareti e pavimento ridefinisce lo spazio, confermando, nel singolo quanto nell’insieme, una perdita di controllo sul processo e sul risultato finale.
Strettamente correlata ai lavori in cemento è la serie Belvedere composta da inedite prove scultoree dell’artista, nate con la funzione di supporto per le opere di Ikebana e poi divenute opere a sé stanti, quale ulteriore conferma dell’imprevedibilità dell’ispirazione e del gesto artistico. Pensate come possibili leve non sono mai state verificate, rinunciando ad ogni utilità e, per estensione, alla loro funzione di oggetto. Sculture in ferro zincato, connotate da andamenti composti e riflessi opacizzanti, attraverso cui Piangiamore riflette sulle potenzialità espressive del volume, con una propensione pittorica e scultorea insieme. Opere generate da altre opere attraverso cui l’artista conferma un vivo interesse per il colore quanto per la forma mentre lo sforzo fisico diviene presupposto per l’elevazione spirituale.
Parte integrante del percorso è l’installazione allocata nell’ambiente prospicente a quelli della mostra. Su un piano circolare, entro una leggiadra struttura metallica, sono adagiati frutti in vetro contenenti tracce di colore rievocativi di cassate e frutti di marzapane. Prova residuale della performance inscenata dall’artista il 17 settembre, giorno del suo compleanno, l’opera amplifica il senso di condivisione, coniugando festeggiamento  e ricordo, esperienza sensoriale ed amore per i luoghi natii.
Carmelo Cipriani
mostra visitata il 27 settembre
Dal 17 settembre al 29 ottobre 2016
Alessandro Piangiamore, Quaranta
Magazzino d’Arte Moderna
Via dei Prefetti 17, 00186 Roma
Orari: dal martedì al sabato dalle 11.00 alle 20.00; il lunedì su appuntamento.
Info: 06 6875951, info@magazzinoartemoderna.com, www.magazzinoartemoderna.com

Nato a Terlizzi nel 1980, è giornalista, critico d’arte e curatore indipendente. Dopo la laurea in Conservazione dei Beni Culturali presso l'Università degli Studi di Lecce, si perfeziona sull'Arte del Novecento all'Università degli Studi di Bari. Già cultore della materia in Museologia presso l’Università degli Studi della Calabria e docente a contratto presso l’Accademia di Belle Arti di Vibo Valentia, ha condotto studi specialistici e curato mostre per Soprintendenze, istituzioni e musei.  

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