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Il capriccio architettonico è una composizione bizzarra, inconsueta e totalmente libera in cui le memorie e gli spunti, paesaggisticamente e formalmente più suggestivi, vengono sovrapposti e combinati come in uno straniante collage pittorico dall’equilibrio compositivo perfetto. Rachel Feinstein, artista new-yorkese, ha fatto del “capriccio” la sua cifra stilistica previlegiata trasformando la sala ovale della Gagosian Gallery di Roma in una gigantesca, avvolgente e spiazzante fantasia architettonica barocca. È un sontuoso “wall-paper” il luminescente capriccio dedicato alle glorie della città eterna che ricopre completamente lo spazio della sala espositiva trasformandolo in una sinfonia di argento e ruggine in cui si fondono e sovrappongono il Colosseo, Castel Sant’Angelo e le chiese gemelle di Piazza del Popolo combinati con i pittoreschi scorci delle rovine abitati da leziose damine in costumi settecenteschi.
Rachel Feinstein ha creato un set grandioso, una ricostruzione onirica e immaginifica di una Roma scenograficamente ricomposta in una sorta di “super-collages” di scorci e memorie, come fosse la fusione di altrettante cartoline tipiche, un lavoro di grande impatto visivo, esteticamente e concettualmente in precario equilibrio fra arte, kitsch e suggestioni hollywoodiane. Lo specchio come supporto pittorico rappresenta un’ulteriore aggiunta straniante, questa suggestione intellettuale e visiva, che certamente deriva delle opere specchianti di Michelangelo Pistoletto, è interpretata e declinata con intenti completamente diversi, non più il fruitore riflesso che completa l’opera inglobandosi in essa, ma il contenitore architettonico che si specchia, talvolta cacofonicamente, in quelle visioni fantastiche di rovine e memorie per completare con un frammento di realtà contemporanea quel mondo fiabesco e allo stesso tempo reale. Lo specchio riflette e moltiplica all’infinito l’immagine sfondando la solidità delle pareti e dell’immaginazione per portarci in quei territori inesplorati in cui realtà e fantasia si incontrano per creare la visione.
Quattro grandi sculture in resina si ergono come altrettante colonne spiraliformi al centro della galleria, sono avvolte da un turbinoso panneggio e rappresentano Sant’Agata vergine e martire, San Michele vincitore del demonio, San Sebastiano martire trafitto dalle frecce e San Cristoforo il patrono dei viaggiatori che porta il peso del mondo intero sulle proprie spalle. L’approccio fiabesco con il passato glorioso della Roma barocca è trasposto da Rachel Feinstein in queste sculture che rappresentano i santi come fossero i personaggi di una favola, presenze perfette per abitare quel mondo fantastico in cui la storia, il mito e la religione vengono mescolati con elegante maestria da un’artista che usa il passato per inventare mondi ideali e realtà parallele.
Paola Ugolini
mostra visitata il 15 novembre 2012
dal 17 novembre 2012 al 5 gennaio 2013
Rachel Feinstein
Gagosian Gallery
via Francesco Crispi 16 – (00197) Roma
Orario: lunedì a venerdì, 10.30 – 19