La riabilitazione dell’arte e dell’architettura del Ventennio fascista è cominciata negli anni Ottanta ed ha raggiunto il culmine con la mostra “Post Zang Tum Tuum”, curata da Germano Celant nella prima metà del 2018. Ma le linee geometriche e precise del razionalismo di Terragni, Michelucci e Ridolfi possono trasformarsi in dispositivi evocativi di epoche storiche cariche di contraddizioni, che celavano dietro un’estetica pulita e funzionale situazioni sociali e culturali assai problematiche. È questo l’assunto della prima mostra personale in Italia dell’artista cinese Yan Xing (1986) “Treatise of Ancient Design”, aperta fino al 5 gennaio 2019 alla galleria Magazzino, che rientra perfettamente in linea con l’evoluzione recente del suo lavoro, testimoniata da installazioni realizzate per la mostra Opfer a San Paolo in Brasile e per la mostra “Lenin in 1918”, come puntualizza Cecilia Canziani nel testo che accompagna la mostra.
Yan Xing, Treatise on Ancient Design
Yan Xing si è confrontato con l’intero spazio della galleria, che ha trasformato in un ambiente art decò, con rivestimenti in travertino sulle porte, alle pareti e sul pavimento, attraversato da una linea di marmo verde Alpi che disegna un rettangolo tra le due sale. Nello spazio d’ingresso l’artista ha collocato a parete una lampada Venini in cristallo e ottone degli anni Trenta, mentre nella successiva sono appese al muro una serie di opere su carta con una serie di immagini grafiche legati a canoni architettonici (colonne, arcate, capitelli), accompagnate da linee orizzontali e verticali incise sulla parete a pochi centimetri dalle cornici in legno di ciliegio. Un intervento che potrebbe figurare in un museo per l’eleganza dell’insieme, che riflette sulle ragioni simboliche che hanno portato le grandi dittature europee (fascismo, nazismo e stalinismo) a prediligere uno stile essenziale e rigoroso, di grande impatto estetico, che tende a dominare lo spazio e a rimodularlo in maniera sofisticata e rarefatta, ma di fatto oppressiva. Un’eleganza eccessiva ma troppo perfetta, quasi disumana, che cela la vera natura dei regimi totalitari, dove l’assenza di libertà viene mascherata da un lusso sontuoso e marmoreo, che in questa mostra abbandona la dimensione monumentale dei palazzi del potere (penso agli edifici dell’Eur o alla Berlino di Alfred Speer, l’architetto di Hitler) per adattarsi ad uno spazio domestico, e quindi ancora più minaccioso e inquietante. Una delle mostre più interessanti della stagione, da non perdere.
Ludovico Pratesi
Mostra visitata il 30 ottobre
Dal 26 settembre 2018 al 5 gennaio 2019
Yan Xing, Treatise on Ancient Design
Magazzino
via dei Prefetti, 17 Roma
Orari: da Martedì a Sabato dalle 11:00 alle 20:00
Info: info@magazzinoartemoderna.com