Categorie: roma

fino al 5.III.2011 | Gregory Crewdson | Roma, Gagosian Gallery

di - 24 Febbraio 2011
“In
queste immagini attingo alla calma e al mistero che avvolgono i set
cinematografici abbandonati. Come in gran parte del mio lavoro, ho osservato
l’indefinita linea di confine fra realtà e finzione, natura e artificio,
bellezza e decadenza”
,
sostiene Gregory Crewdson (New York,
1962). È lo stesso artista a presentare, in questo modo, la sua prima mostra
personale nella sede capitolina di Gagosian, che vede 41 scatti, realizzati nei
set cinematografici di Cinecittà, come spazi di attesa, malinconia e
inquietudine.

Sebbene nella produzione del
fotografo americano siano forse più note le serie a colori, in cui il soggetto
rimane in bilico tra il dramma e la passività, in questo caso la sua completa
assenza e soprattutto il ritorno al bianco e nero, dopo la serie Hover, crea una maggior tensione visiva
e soprattutto suscita un forte stato di malinconia. Infatti, abbandonando la
costruzione del dramma umano per concentrare l’attenzione su un’archeologia di
taglio foucaultiano, l’artista elabora una realtà nascosta, quasi dimenticata,
attraverso elementi preesistenti come gli studi cinematografici di Cinecittà
una volta finite le riprese.


Il senso di decadimento e
l’inquietante assenza di vita vengono incrementati attraverso l’attenzione
dello sguardo verso gli elementi del paesaggio naturale che incombono e
diventano tutt’uno con quelli artificiali. Pozzanghere, erba che cresce senza
controllo, statue trascurate o strutture che, noncuranti della sua funzione
attuale, rimangono in attesa di un destino incerto. Solo una persona si
intravede all’ingresso degli studi, una presenza che con il suo atteggiamento
segna una mancanza di ruoli e di partecipazione nella scena, come sorvegliante
di un’illusione mai così reale.

In quest’ottica, è lecito dire
che la mostra di Gregory Crewdson diventa una delle più riuscite e interessanti
della programmazione della galleria fin dagli esordi a Roma. Non solo perché la
necessità di spettacolarità, che troppe volte penalizza le mostre, in questo
caso diventa raccoglimento e considerazione verso la poetica dell’artista, ma
anche perché l’allestimento, i formati e la disposizione dei lavori creano uno
sconfinamento che porta al visitatore ad addentrarsi come soggetto nella
finzione creata negli scatti.


Ed è proprio quella mancanza
dell’individuo nelle foto che concede una sorta di primato a chi guarda,
provocando la sua completa immersione nelle sceneggiature.

articoli correlati

Crewdson
a Milano

Personale
da White Cube

Da
Mazzoli nel 2002

angel
moya garcia

mostra visitata il 10 febbraio 2011


dal 3 febbraio al 5 marzo 2011

Gregory Crewdson – Sanctuary

Gagosian Gallery

Via Francesco Crispi, 16 (centro storico) – 00187 Roma

Orario: da martedì a sabato ore 10.30-19 o su appuntamento

Ingresso libero

Info: tel. +39 0642746429; fax +39 0642014765; roma@gagosian.com; www.gagosian.com

[exibart]

Visualizza commenti

  • infatti, la foto dove c'è la presenza di una persona, posta all'ingresso del complesso di cinecittà, è l'unica foto completamente ricostruita dall'artista, ricalcando la sua prassi artistica messa in atto nei precedenti lavori fotografici, come a voler far notare che comunque la sua sigla e la sua ricerca prosegue in quel solco. inoltre, questa ri-costruzione è anche un omaggio che crewdson fa a fellini.

  • ma il reverendo non si è messo nei panni di chi ci abita da quando è nato e vedere quei ruderi gli causa solo noia malessere e fastidio? ma pensava di aver ritratto qualcosa di interessante o degno di nota? cosa sarebbe un non omaggio alla città o un omaggio malriuscito a pasolini? al prossimo giro potrebbe farsi la salerno-reggio calabria a piedi per espiare la sua banalità .

    -Non solo perché la necessità di spettacolarità, che troppe volte penalizza le mostre-

    dove a roma? non c'è pericolo .

  • Tipica operazione di scacallaggio agli ignari collezionisti romani,beceri ed ignoranti!!! Pagare 30000 euro solo per il nome,la serie con il tempo verrà dimenticata,come tante....nulla di eccitante,nulla di nuovo.Peccato per Crewdson!!!

  • anche io ho trovato questa mostra molto debole e banale rispetto ai precedenti e stupefacenti lavori di Crewdson: un'esposizione di servizio!
    Se potessimo,'na vorta, non nominare invano Pasolini e Fellini facciamo un piacere a Roma e all'umanità! La galleria GGSN dell'urbe è strepitosa, mica cotica!

Articoli recenti

  • Premi

Sensing Beyond Human: il Premio Lydia 2024 va alla ricerca di Giulia Deval

Promosso dalla Fondazione Lazzaretto di Milano, il Premio Lydia 2024 è stato vinto da Giulia Deval, per la sua ricerca…

26 Luglio 2024 14:35
  • Progetti e iniziative

Caloma Festival porta l’arte contemporanea in un borgo del Salento

Partendo dalla tradizione della tessitura, il festival Caloma rilegge il territorio di Casamassella e del Salento attraverso i linguaggi della…

26 Luglio 2024 11:25
  • Arte contemporanea

40 progetti per il PAC 2024: 3,5 milioni di Euro per l’arte contemporanea

Annunciati i vincitori del PAC 2024, il Piano per l’Arte Contemporanea per incrementare le collezioni pubbliche italiane: ecco i 40…

26 Luglio 2024 9:29
  • Danza

We Humans: la Biennale Danza di Venezia, tra corpi e tecnologie

Tra corpi sofferenti o ironici, fantasmatici o immersi nella realtà, entra in gioco la nuova dimensione della tecnologia: reportage da…

26 Luglio 2024 9:01
  • Mostre

Love Dart: l’universo sensuale di Wang Haiyang inaugura a Venezia

Love Dart, la mostra personale di Wang Haiyang aperta fino all'8 settembre, fa parte di una serie di tre personali…

26 Luglio 2024 0:03
  • Musei

La casa di Pasolini in via Tagliere a Roma diventerà un museo pubblico

Donata allo Stato la casa di Roma in cui Pier Paolo Pasolini visse tra il 1951 e il 1954: qui…

25 Luglio 2024 18:59