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fino al 5.VI.2005 | Renato Guttuso – Opere della Fondazione Pellin | Roma, Chiostro del Bramante

di - 29 Aprile 2005

A diciott’anni dalla morte del Renato Guttuso (Bagheria 1912 – Roma 1987) due importanti mostre allestite in contemporanea ne celebrano il percorso creativo: una presso Palazzo Bricherasio a Torino, l’altra a Roma nel Chiostro del Bramante, dove sono riuniti 77 dipinti e 47 disegni, eseguiti in un arco di tempo che va dal 1931 fino al 1986.
La totalità delle opere in mostra proviene dalla collezione dell’industriale Francesco Pellin, mecenate e amico di Guttuso e fanno parte della Fondazione a lui dedicata. Costituita a Varese nel 1999, con l’obiettivo di “onorare la memoria e valorizzare l’opera di Guttuso” può essere considerata la più importante raccolta di opere del pittore siciliano, paragonabile soltanto alla “Donazione Guttuso”, fatta dal figlio Fabio Carapezza Guttuso alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna.
Nel documentario proiettato in mostra si ricostruisce la storia dell’amicizia dell’imprenditore lombardo con l’artista siciliano, nata ad Ischia nel ’73, dove si conobbero in modo casuale. Pellin volle sin da subito acquistare alcune tele, già state destinate ad una galleria d’arte in Svizzera, non esitando a prendere un aereo per Ginevra per contrattare direttamente l’acquisto delle opere con il gallerista in questione.
Ebbe così inizio la collezione di Pellin, che acquistò i lavori -da quel momento in poi- direttamente dal maestro, senza dover più passare dai mercanti. Come ha precisato Enrico Crispolti, curatore della mostra, si tratta della più grande mostra dedicata all’artista, dopo le retrospettive di Parma, Venezia, Bagheria e Milano.

Nato a Bagheria nel 1912, Guttuso frequenta a Palermo la bottega di un pittore di carretti siciliani, e nel 1931 si trasferisce a Roma dove partecipa alla I Quadriennale, stringendo rapporti con gli artisti della scuola romana. Nel 1940 si iscrive al Partito Comunista e, tre anni dopo, partecipa alla Resistenza. Alla fine della guerra entra a far parte del movimento Fronte Nuovo delle Arti, realizzando opere di influsso post-cubista. Dopo lo scioglimento del gruppo continua a sviluppare il suo linguaggio creativo, improntato al realismo e con influenze espressioniste.
Il quadro che apre la mostra è un S.Sebastiano, dipinto da un Guttuso allora ventenne. Si prosegue con alcune importanti opere degli anni ’40, quali Natura morta con drappo rosso del 1942 e lo splendido ritratto su fondo blu de Il pittore Turcato con il gatto Molotov. Per quanto riguarda le opere del cosiddetto “realismo sociale”, spicca L’Uomo che mangia gli spaghetti del 1956, ispirato al padre dell’artista, che di ritorno dal mare chiudeva le tende e scacciava le mosche, per sedersi nella penombra e gustarsi un piatto di spaghetti al pomodoro. Ricordiamo anche Pescatori in riposo del 1950 e Stiratrice, che rimanda all’omonimo quadro di Picasso, artista molto ammirato da Guttuso.

Degni di nota, infine, due quadri di grandi dimensioni, degli ultimi anni: si tratta di Van Gogh porta l’orecchio tagliato al bordello di Arles del 1978 e di Spes contra spem del 1982. La “speranza malgrado tutte le speranze” che riassume nel quadro la sua visione allegorica della vita. La tela ritrae un interno dove si vedono l’artista e la moglie Mimise, davanti ad una tela rossa. Due gruppi di amici da un lato e dall’altro della coppia, e sul fondo una finestra che si apre sul mare. In primo piano, una bambina, che rappresenta il passo del tempo e della memoria, corre.

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consuelo valenzuela
mostra visitata il 16 marzo 2005


Renato Guttuso – Opere della Fondazione Francesco Pellin/ Roma, Chiostro del Bramante, via della Pade, dal 16 marzo al 5 giugno – Orario: tutti i giorni 10.00-20.00 – Sabato: 10.00-24.00 – Domenica: 10.00-21,30 – Lunedì chiuso (la biglietteria chiude un’ora prima) – Ingresso: 9,00 euro intero – Martedì ridotto per tutti: 6,00 Euro – Informazioni: 06.68809035

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