Fotografo, artista multiforme, designer e docente, sulla scena già dai primi anni sessanta, Cresci conduce da tempo un’attenta analisi dei linguaggi della comunicazione visiva. Partendo dal dato reale, osservato e vissuto, o affrontando segni e codici culturali condivisi, rielabora una personale “visione”, intrisa di storie, luoghi, memorie e percorsi dell’arte. Con prelievi, repliche, trasferimenti da un medium all’altro, che suscitano frequenti interrogativi sulle modalità percettive.
La mostra è articolata in due sezioni. Una specifica per ogni sede, e un nucleo retrospettivo comune, di circa 80 fotografie. Tra queste anche gli Interni mossi e i Ritratti reali (Tricarico, Matera, 1967 – 1972, new print, stampa digitale su carta fine art) realizzati durante la sua lunga permanenza in Basilicata, e il Percorso (Roma, 1968, stampa su carta baritata, edizione unica, collezione dell’Istituto Nazionale per la Grafica), con la sequenza di scatti eseguiti nel 1968 a Roma, durante l’allestimento della omonima mostra-azione alla Galleria Studio Arco d’Alibert, con Pistoletto ed altri otto artisti torinesi.
Per la sezione romana, Attraverso la traccia, Cresci ha raccolto il fascino del particolare contesto storico. Da un lato Fontana di Trevi, adagiata su Palazzo Poli, sede dell’Istituto Nazionale per la Grafica; dall’altro lo straordinario patrimonio della Calcografia, con matrici, disegni e fotografie.
Tracce, solchi incisi, rapporti alchemici tra matrice e disegno, costituiscono i “soggetti” delle sue opere site-specific. Come il Grande Rame (Roma, 2011, stampa digitale su carta fine art), dittico fotografico che strizza l’occhio al Grande Vetro di Duchamp. Due matrici affiancate, una con immagine riflessa, l’altra annerita dalla vernice. Sulla prima lastra corrosa dall’acido, emerge un autoscatto dell’autore, con cavalletto e macchina fotografica.
Accanto, l’installazione Tracce di Vita (Roma, 2011, stampa digitale su carta fine art), con 16 fotografie disposte ad emiciclo. Alludono al profilo della Fontana di Trevi e ripercorrono un’azione performativa di Cresci, realizzata tramite frottages a matita su carta cotone, per catturare “tracce” umane, lasciate nel tempo sui pilastrini intorno alla Fontana. Al centro, estratto da un’incisione di Piranesi, un viandante di fronte alla Fontana.
Un video proietta in sala fotogrammi dell’opera 6 Fotogravures (Roma, 2011, stampa calcografica da fotoincisione). Reticoli di segni incisi, fotografati e trasferiti su matrici calcografiche, riappaiono inchiostrati sulla carta. Oltre la fotografia. In Rivelati (Roma, 2011, stampa digitale su carta fine art), nove lastre, recto e verso di matrici, la luce invade i solchi incisi con effetti di sorprendente chiaroscuro, trascinando la natura del “negativo” in positivo.
L’obiettivo di Cresci s’addentra ancora ne L’Atelier di Mario B. (Roma, 2011, stampa digitale su carta fine art), nella “fucina” di un artista-incisore. Alla sua maniera, oscillando, inquadra torchio, spatole e lastre, solcate da segni così forti che sembrano graffi.
pier maurizio greco
mostra visitata il 13 aprile 2011
dal 24 marzo al 5 giugno 2011
Mario Cresci – Forse Fotografia. Attraverso la traccia
A cura di Luigi Ficacci, con Maria Francesca Bonetti,
Maria Antonella Fusco e Marta Ragozzino
Istituto Nazionale per la Grafica – Palazzo Poli
Via della Stamperia, 6 – 00187 Roma
Orario: martedì-domenica, ore 10-19 (lunedì chiuso)
Ingresso gratuito
Info.Tel.:06 699801 – 06 69980242 – 06 69980257
www.grafica.arti.beniculturali.it
Il catalogo sarà realizzato dopo la Mostra di Matera.
Le fotografie sono state gentilmente concesse dalla Dott.ssa Maria Francesca Bonetti del Dipartimento di Fotografia dell’Istituto Nazionale per la Grafica.
[exibart]
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