Fino al 5.VIII.2016 Natalie Frank Rachel Mason. Face to Face. Galleria Marie-Laure Fleisch, Roma

Un faccia a faccia tra umano e subconscio veicolato dalle artiste americane Natalie Frank (Austin, TX, USA, 1980) e Rachel Mason (Los Angeles, CA, USA, 1978) è di scena negli spazi capitolini della galleria Marie-Laure Fleisch. In bilico tra straniamento e turbamento, la mostra mette in scena figure e storie femminili stranianti e alienanti, legate alla sfera dell’onirico e dell’inconscio. Selezionata dalla gallerista per la sua prima personale in Italia, Natalie Frank è in esposizione con due disegni a pastello della serie Superheroes (2015-2016), tre oli su tavola e due materici dipinti su polpa di cellulosa lavorata dall’artista con gesso e pastello. Opere dai colori forti, in cui personaggi prevalentemente femminili mettono in scena fantasie umane al limite del grottesco e carnevalesco, in un surreale gioco di trasgressione e bramosia. Episodi dal sapore inquietante che catturano magneticamente lo sguardo del visitatore, calandolo in un vortice a metà tra fascinazione e repulsione. Gli oli su tavola dell’artista in esposizione rappresentano volti muliebri dagli occhi profondi e attraenti, in grado di esulare dal contesto pittorico. 

Mentre Natalie Frank gioca tra figurativismo, astrazione e matericità, la videomaker Rachel Mason si esprime attraverso la performance e la tecnica del video, realizzando cortometraggi psichedelici di cui, oltre a essere autrice, è protagonista e regista, concentrandosi su tematiche romantiche, politiche, storiche o di attualità, rielaborate in maniera intima e soggettiva. Lavori dallo spiccato sapore clownesco che incuriosiscono lo spettatore ancorandolo allo schermo. In mostra la proiezione di Marry Me Mary (2011) e Sunken Chest (2010), riflessioni sulle relazioni umane e sulla ratio mentale, ma anche Debate (2015), parodia della corsa alla presidenza statunitense, in cui è l’artista stessa a riprodurre movenze, gesti e labiale dei candidati alla Casa Bianca. In bilico tra razionalità e irrazionalità, la mostra indaga il confine tra il male del mondo e il malessere personale derivante da pulsioni represse. Attraverso un linguaggio grottesco e paradossale, le due artiste dialogano comunicando a chi guarda le fantasie umane più bizzarre, in un connubio azzeccato e angosciante.

mostra visitata il 22 giugno