La mostra di Guendalina Salini allestita presso Fondazione Pastificio Cerere pone l’attenzione sull’aspetto di “ambiente circoscritto e sicuro” con il quale le persone si raccontano e nel quale dovrebbero vivere. Un “riparo”, appunto, un concetto di tranquillità e protezioni che si materializza in architettura assumendo forme e colori differenti.
Una mostra dove il tappeto e i suoi intrecci, che in Boetti rimandavano all’interrelazione e alla condivisione di idee ed esperienze sviluppate durante il processo creativo, simboleggiano materialmente uno spazio custodito, un materiale avvolgente al quale affidare preziosi ricordi da portare con sé. Tappeti dai simboli evocativi e dai profumi visionari che ci portano in terre lontane, quelle terre fatte di storie e di vita che, molto spesso, decidiamo di non ascoltare.
“Ma se ti fermi a osservarlo con attenzione, ti persuadi che a ogni luogo del tappeto corrisponde un luogo della città e che tutte le cose contenute nella città sono comprese nel disegno, disposte secondo i loro veri rapporti, quali sfuggono al tuo occhio distratto dall’andirivieni dal brulichio dal pigia-pigia. Tutta la confusione di Eudossia, i ragli dei muli, le macchie di nerofumo, l’odore di pesce, è quanto appare nella prospettiva parziale che tu cogli; ma il tappeto prova che c’è un punto dal quale la città mostra le sue vere proporzioni, lo schema geometrico implicito in ogni suo minimo dettaglio. (…)” Le città invisibili, Italo Calvino, 1972.
Guendalina Salini, RIPARO. La città e il cielo, 2016, installation view at Fondazione Pastificio Cerere. Crediti: Ginevra Sammartino
Memorie che rianimandosi solleticano i nostri sensi con i profumati tappeti e poi con le sonore casette in argilla dell’installazione Souvenir d’Italie (2018) vestendo l’intera parete della Fondazione.
Quest’ultima opera è il risultato di un laboratorio guidato da Guendalina Salini in collaborazione con l’Associazione “La Frangia” (insieme a Marco Stefanelli, Giulia Anita Bari, Ginevra Sammartino) tenutosi lo scorso Marzo proprio nello studio dell’artista. Un’opera collettiva che ricalca le vite e i ricordi di tutti i partecipanti del laboratorio (di nazionalità ed età differenti) in cui, attraverso la ludo-pedagogia e l’auto-narrazione, hanno dato voce alla propria storia che nella loro unicità è diventata patrimonio della collettività.
Valentina Muzi
mostra visitata il 6 aprile
Dal 6 aprile al 6 maggio 2018
Guendalina Salini, Riparo
Fondazione Pastificio Cerere
Via degli Ausoni, 7 – 00185 Roma
Info: +39 06 45422960, info@pastificiocerere.it