Troppo a lungo gli studiosi d’arte si sono concentrati sul Rinascimento eleggendo Firenze come centro propulsore di questa tendenza. Troppo a lungo, se pensiamo che in quel periodo anche Roma stava attraversando un momento di grande rinascita culturale e artistica. La mostra
Il quattrocento a Roma. La rinascita delle arti da Donatello a Perugino vuole proporre un’occasione di riflessione e avviare un approfondimento scientifico teso a rivalutare l’influenza di Roma sull’arte rinascimentale.
Oltre centosettanta le opere esposte, di vario genere (plastici, arredi sacri, ceramiche, sculture, quadri) e provenienti dai maggiori musei italiani e stranieri, per dimostrare tangibilmente l’esistenza di un aspetto sociale, urbanistico e religioso nella Roma del Quattrocento, che ha trovato la sua massima espressione nelle opere degli artisti che vi hanno operato. Tra loro, solo per fare qualche nome,
Mantegna,
Perugino,
Donatello,
Michelangelo e
Piero della Francesca.
Due gli elementi innovativi che costituiscono un insolito e quanto mai geniale trait d’union con il passato. La grande tavola multimediale della Roma quattrocentesca permette al visitatore di interagire attivamente e di esplorare gli edifici e i monumenti dell’epoca nel dettaglio dei loro elementi compositivi.
La magnifica ricostruzione tridimensionale della
Cappella Carafa di Santa Maria sopra Minerva, realizzata dall’Enea con l’impiego di un radar ottico a colori, riproduce dettagliatamente e nitidamente gli affreschi del
Lippi in tutti i loro elementi, rendendo possibile una fruizione virtuale che permette di ammirare a brevissima distanza particolari che sarebbero sicuramente sfuggiti in una visone standard dell’affresco.
A partire dalla fine di maggio è inoltre possibile osservare in mostra il capolavoro di
Piermatteo d’Amelia,
Madonna con Bambino, sottoposto a un laborioso quanto lungo processo di restauro e riesposto per la prima volta al pubblico in quest’occasione.
La rassegna è suddivisa in cinque grandi sezioni, ognuna dedicata a un aspetto particolare.
La città offre una bellissima ricognizione del quadro architettonico della Roma quattrocentesca;
Vita civile e religiosa mostra sia gli strumenti del vivere quotidiano (stoviglie, mobili, arredi) che gli strumenti musicali e le vesti dell’epoca. Ma non solo. Buona parte della sezione è dedicata all’arredo sacro, a testimonianza di quanto fosse vivo l’interesse per il culto e la devozione.
Lo scrigno dell’antico rivela un forte interesse per lo studio del passato e degli edifici storici romani (il Foro, il Colosseo, l’Arco di Costantino), che hanno sempre ispirato gli artisti in ogni epoca. La sezione dedicata a
I Papi. Fede, arte e potere offre ritratti e pitture celebrative. La parte dedicata ai grandi artisti,
La rinascita delle arti, testimonia invece quanto Roma fosse una meta prediletta per trarre ispirazione, tanto in pittura quanto in scultura.