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“Bird Cage, A Temporary Shelter” di Zhang Enli è il nuovo progetto pensato dall’artista cinese all’interno della rassegna Committenze Contemporanee, curato da Anna Coliva alla Galleria Borghese.
Le opere, rigorosamente site-specific, raccontano la galleria in una chiave inevitabilmente personale, traducendo, per ossimoro, la densità numerica e lo stile delle opere in collezione, per lo più barocche, con un linguaggio astratto.
Un linguaggio che gioca sulle geometrie: cubi, torri, sfere, sculture architettoniche ben definite, nella forma come nei significati, ma rese effimere dalla scelta dei materiali e dalle tonalità cromatiche, gradazioni che ci riportano immediatamente all’Oriente.
Interessante, a proposito dei materiali, è la scelta del cartone e del nastro da pacchi, materiali figli della contemporaneità, del tempo fluido, del super presente, materiali da viaggio, involucri destinati ad una breve esistenza, alla distruzione, quasi come se queste architetture fossero pensate per avere lo stesso destino, e dunque la pittura funzionasse come una medicina dolce, che dolcemente ingentilisce l’opera, esaltandone le forme per distrarci dalla sorte che le è stata riservata.
A proposito di sorte, non mi è chiara la natura delle scritte all’interno della scultura nel terrazzo che si affaccia sul giardino. Il giorno dopo l’inaugurazione, infatti, l’opera già appare “decorata” al suo interno con simboli, dediche e disegni, dai più banali, che ci riportano subito alle pareti dei bagni dei licei, a scritte più fantasiose e ricercate.
Zhang Enli, Tower 2, 2018, 328 scatole di cartone dipinte con colori acrilici, 185x185cm h525cm, Galleria Borghese
Che siano frutto del caso, della negligenza della vigilanza o di un potenziale relazionale colto dai visitatori, andrebbe indagato. In ogni caso, è un gesto che nell’arte contemporanea ormai non fa più scalpore. Il pubblico, già educato all’arte partecipata, anche quando non viene invitato, si sente legittimato a prendere parte all’opera.
Una legittima conseguenza? Una critica? Uno scherzo? Non lo sappiamo, ciò che è certo è che la riflessione sul contemporaneo, partendo dai suoi materiali più utilizzati, è un buon punto di partenza per non perdere di vista il presente.
Un presente fatto anche di paesaggi modificati, che Zhang Enli ha tradotto nei suoi globi-scultura, sfere che ci parlano di altri mondi possibili, quelli in cui magari i vuoti si trasformeranno in pieni, quelli in cui a vincere sarà l’umanità e gli unici confini tracciati e tracciabili saranno quelli fatti con i pennelli.
A tal proposito, è necessario sottolineare la scelta degli spazi per cui il progetto è stato pensato: luoghi di confine, tra il dentro e il fuori, tra il verde e le pietre dure e preziose della galleria, “uno stare in mezzo” che dichiara invece, una posizione tutt’altro che indefinita.
Serena Schioppa
mostra visitata il 10 aprile
Dal 9 aprile al 7 luglio 2019
Zhang Enli, Bird Cage, A Temporary Shelte
Galleria Borghese
Piazzale Scipione Borghese 5, Roma
Orari: Dal martedì alla domenica, dalle 9.00 alle 19.00
Info: www.galleriaborghese.beniculturali.it, ga-bor@beniculturali.it