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fino al 7.XI.2010 My Generation Roma, Museo Canonica
roma
Dal Bilotti al Canonica, si sposta la seconda edizione della rassegna Dentro Roma. 15 artisti under 35 sono stati invitati per tracciare il panorama artistico generazionale. E capitolino...
quale era stato individuato uno specifico concetto (il mito), sul quale il
gruppo di artisti era invitato a riflettere, quest’anno Dentro Roma/2 ha scelto un tema più generale e
generalistico. Quello anagrafico. Da un lato ciò permette di monitorare il
panorama artistico della Capitale e individuare, quindi, gli artisti della
stessa generazione. Dall’altro semplifica di molto le cose, perché consente di mettere
tutti e tutto nello stesso calderone. Nulla togliendo alle difficoltà che
simili progetti presentano.
Lo spostamento nello spazio fortemente connotato del Museo
Canonica (occasione per visitare così un museo un po’ defilato e dimenticato),
ha di certo presentato un problema curatoriale di non poco conto. Oltre a
quello allestitivo (dove e come collocare certe opere?), si è sicuramente posto
il dilemma di quale tipologia di lavori scegliere (invasivi o mimetizzanti?).
Per non sbagliare, il comitato scientifico ha optato per una
terza soluzione, scegliendo cioè alcuni lavori che si mimetizzano e dialogano
con il contesto e altri che, al contrario, caratterizzano e monopolizzano lo
spazio. Scelta che, da un certo punto di vista, per lo spettatore può avere un
discreto fascino, se tuttavia non fosse costretto a una complicata caccia al
tesoro per individuare i lavori, per la mancanza di una mappa su cui siano
segnate le collocazioni delle opere esposte. Per alcuni tale caccia può
sicuramente rivelarsi divertente, per altri, invece, è faticosa e comporta,
oltretutto, il rischio di “perdersi” la visione di qualche opera.
Micro Struttura Funzionale A, B, C di Pietro Ruffo, collocate su un tavolo del
secondo piano tra altre suppellettili; Padri e Figli di Ilaria Loquenzi, in collaborazione con Massimo
Baiocco, che
sfrutta la presenza dell’interfono; Facciamo un gioco di Mariana Ferratto, un evocativo video sistemato in
un’anonima cornice per fotografie; il grande Fledgelings di Giacinto Occhionero, con la particolare tecnica di
pittura nel verso su plexiglas; l’installazione Facticia di Mauro Vittorini; la videoanimazione Senza
Titolo in 3d su
una finestra di Maria Grazia Pontorno; il piccolo video 2011 A Monte Scorra su un discreto leggio di Emanuela
Murtas: sono
tutti lavori che indubbiamente si confondono (o si perdono?) con lo spazio.
Al contrario, l’ironica e poetica Canne al Vento
(alcuni spunti per diventare un artista di fama internazionale in un’Italia in
trasformazione e dormire sonno tranquilli) di Stefano Minzi e Credevi che fosse di Cristina Falasca sono lavori che, con la loro
presenza, caratterizzano gli ambienti. Mentre Monad di Alessandro Rosa e Senza titolo di Nicola Pecoraro sono lavori che monopolizzano lo
spazio.
Si notano a fatica le Mappe cieche di Giulia Cantisani. Invece è impossibile non notare
(e soprattutto sentire) Ode a Medusa con Cornamusa di Vincenzo Rulli o N16 OLH di Valentino Diego. Mentre l’opera che si distanzia
da tutti per il proprio impegno politico e la “semplicità” del gesto è Opera
Io di Eleonora
Di Marino.
Dentro
Roma/1: Mitografie
daniela trincia
mostra visitata il 5 ottobre 2010
dal 3 ottobre al 7 novembre 2010
My Generation. Dentro Roma II. Artisti Under 35
a cura di Manuela Pacella
Museo Pietro Canonica – Villa Borghese
Viale Pietro Canonica, 2 (zona piazza di Siena)
– 00197 Roma
Orario: da martedì a domenica ore 9-19 (la
biglietteria chiude alle ore 18.30)
Ingresso: intero € 3; ridotto € 2
Catalogo cura.books
Info: tel. + 39 060608; mygeneration.screwup.it
[exibart]
La capoccia al primo capoverso ricorda la rèclam della Presbitero (anni 50, matite, penne e pennini)
meglio “perdersi”, all’apparenza, che ingombrare… Un artista che fa un gesto minimo di qualità, di senso compiuto e poetico e rigore, non può essere letto con superficialità e chi lo fa, preferendo il luna park, se ne assuma la responsabilità (critica)