Gloria Argeles, artista argentina, espone nello Spazio S8Zero di Palazzo Esposizioni i suoi lavori più recenti, una serie di sculture (o strutture?) realizzate utilizzando rete metallica: il risultato è un curioso gioco, in cui alla staticità della forma modellata si sovrappone – contrappone il variare dell’ombra, il graduale sfumare della tessitura dei grigi, delle linee sottili che individuano le maglie della rete, come tracce che via si affievoliscono.
Si tratta di figure umane, di passanti senza espressione, immobili nel loro incedere: sono corpi che non contengono assolutamente nulla, che non possono trattenere
L’ombra, invece, si muove: simile ad un tratteggio nervoso, modula con il cambiamento della luce, è come un’impressione fugace, che deforma impercettibilmente i quadratini della rete, li sovrappone, come fossero segni di matita su un foglio. Gloria Argeles costruisce i volumi piegando e unendo i pezzi di rete metallica, poi lascia che si confondano con il trascolorare delle ombre sullo schermo retrostante: in un certo modo pare assicurare una “doppia vita” a questi passanti inconsapevoli. Completano l’esposizione due lavori precedenti, il “Grande divano” (1979 – 80) e “H ombre” (1994) entrambi realizzati in legno policromo: una premessa necessaria che porta dalle forme “piene” allo “svuotamento” delle ultime opere. Avvolti nella penombra gli uomini – ombre, sono simili a strutture che aspettano invano gli strati successivi, intanto, privi anche del confine “dentro – fuori” sono permeabili a qualsiasi lettura, attraversabili da qualsiasi simbolo voglia affidargli l’osservatore. Tanto non lascerebbe alcuna traccia.
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Quanti anni ha?
ritengo le opere di questa artista molto interessanti.Mi piacerebbe sapere più cose circa la sua produzione artistica.