Un turbinio di colori scintillanti e sgargianti stagliati su ampi paesaggi e vedute aeree caratterizzano il coerente e uniforme lavoro di Gerardo Dottori (Perugia, 1884 – 1977), rimasto fedele per tutta la vita al più celebre movimento avanguardista italiano, di cui fu un valido e prolifico protagonista: il Futurismo.
Poco noto al grande pubblico in seguito al suo isolamento nella amata città di Perugia, dopo la formazione artistica si cimenta in un’arte prettamente tradizionale – ben documentata in mostra da disegni di soggetto classico e architettonico – ma, ribelle alla tradizione figurativa, abbraccia un percorso divisionista che lo porterà a conoscere nei primi anni ’10 Filippo Tommaso Marinetti, aderendo alla corrente futurista. Non solo pittore, ma anche scrittore di novelle, racconti e “parolibere”, celebri poesie futuriste in cui le leggi sintattiche e grammaticali che regolano il testo vengono deliberatamente abolite e di cui tre rari esemplari sono visibili in mostra.
Dottori è stato uno dei primi interpreti e ideatori dell’Aeropittura, corrente interna al Futurismo sviluppatasi negli anni ’20 e amante del volo, in quanto espediente capace di valicare la dimensione terrestre, incarnando perfettamente i temi chiave del Futurismo: la velocità , il dinamismo e la modernità .
In seguito alla nomina a direttore dell’Accademia di Belle Arti di Perugia, Dottori è costretto a limitare i propri spostamenti, stabilendosi dal 1940 nella città natale, dove vive una condizione d’isolamento territoriale, continuando però incessantemente a dipingere e a esporre. Sebbene costantemente attento a temi moderni e tecnologici, l’ispirazione artistica di Dottori rimarrà sempre legata all’Umbria, terra natìa, il cui paesaggio distorto dall’altitudine sarà il soggetto prediletto delle sue vedute aeree. Dipinge fino all’ultimo giorno di una vita longeva, realizzando negli ultimi tempi anche una serie astratta, di cui valido esempio è l’opera Astrazione del 1976 ammirabile in mostra.
L’esposizione, avvalendosi anche di opere inedite, mostra l’evoluzione artistica del pittore attraverso più di 80 opere esposte secondo un criterio cronologico, partendo dalla fase accademica, passando per quella pre-futurista e futurista, fino al simbolismo. Le opere si snodano all’interno degli spazi della Galleria Russo per concludersi nella prestigiosa boutique GB Enigma di Gianni Bulgari di Via Margutta, creando uno scenario suggestivo dove una preziosa linea di gioielli ispirata alle forme futuriste si rapporta alle opere dell’artista.
Dottori sarà inoltre presente, con alcuni dei suoi capolavori più significativi, alla grande mostra che si è aperta al Guggenheim di New York il 21 febbraio (fino al 1 settembre): “Italian Futurism, 1909-1944: Recostructing the Universe”, dimostrando quanto importante sia stato il suo apporto al Futurismo, avanguardia novecentesca italiana per eccellenza.
Eleonora Scoccia
mostra visitata il 13 febbraio 2014
dal 6 febbraio all’8 marzo 2014
Gerardo Dottori. Brani di Futurismo del Maestro dell’Aeropittura.
Galleria Russo,
Via Alibert, 20 – (00187) Roma
Orari: Lunedì 16:30 – 19:30. Dal Martedì al Sabato 10 – 19:30
Ingresso Libero
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Fantastica recensione.
Forse non tutti sanno che esiste anche una produzione di cartoline futuriste; qui un esempio tratto da una mostra di Bari: http://www.flickr.com/groups/futurist_art/
foto e gruppo realizzati da me (aerostrato).