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fino al 9.V.2004 | Pascale Marthine Tayou | Roma, MACRO

di - 5 Febbraio 2004

All’arte Pascale Marthine Tayou (Yaoundé, Camerun 1967; vive tra Bruxelles e Yaoundé) dice di essere arrivato per caso. Non male per uno che –tanto per citare un paio di mostre dal suo curriculum- ha alle spalle una partecipazione a Documenta (l’undicesima edizione, quella delle platform, diretta da Enwezor) ed una personale al Palais de Tokyo. E –intanto- può continuare a raccontare con invidiabile nochalanchea come a spingerlo a mettersi al lavoro sia stata semplicemente la voglia di dire e fare sia le cose che amo sia quelle che detesto.
Per il MACRO un progetto work in progress dalla dinamica abbastanza singolare: del resto singolare è lo scopo del gioco. L’ artista invita la mamma –che vive in Camerun- a raggiungerlo a Roma, il Museo s’impegna a produrre l’opera (ovvero a coprire le spese del viaggio) l’operazione si conclude quando effettivamente la signora arriverà in Italia ed una documentazione video di andata – permanenza (e annessa visita in Vaticano) – ritorno resterà come testimonianza.
Per adesso –quindi- nella Sala Panorama che ospita Tayou, c’è un allestimento temporaneo, che individua la prima fase: Omnes Viaem Romam Ducunt, la lettera alla madre formato video (ditelo con un filmato, come insegnano certi format TV) e alcune fotografie. Le righe –come quelle della pagina di un quaderno per bambini- che percorrono interamente le pareti della stanza ribadiscono la dimensione intima (quasi si trattasse di un blocco d’appunti lasciato aperto per il visitatore) e contemporaneamente tracciano un reticolato per unire fotografie, parole, immagini del video.

Coup de teatre
a parte –l’annuncio durante conferenza stampa dell’arrivo della mamma dell’artista previsto per il prossimo ottobre, che suona molto simile alle dinamiche di un noto show televisivo di non troppe stagioni fa- va detto che Tayou non è nuovo a queste modalità d’intervento: già in occasione di una precedente mostra aveva fatto un’analoga proposta al padre. Se da un lato è sostanziale l’idea di condivisione dell’arte, di coinvolgimento di storie e di personaggi non abituali (l’artista dice con franchezza i miei genitori sono il tipo di persone che generalmente vengono considerate senza interessi…), dall’altro l’iter piuttosto macchinoso di questi interventi sembra irridere e forzare certe definizioni e prassi diffuse nell’arte contemporanea. Artista necessariamentecamerunense, Tayou utilizza moltissimi riferimenti dell’Africa e della realtà del suo paese d’origine, ma aggiunge uno o più elementi di di disturbo. Che talvolta –come nel caso del viaggio della mamma- non riescono a convincere e sembrano decisamente gratuiti, ma che in altri casi centrano perfettamente l’obiettivo.
Come la Toyota sgangherata, che un belga ha rifilato a mo di bidone ad un camerunense. E che l’artista ha esposto alla Biennale di Lione, come segno tangibile di condivisione dell’esotismo.

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mostra vista il 30 gennaio 2004


Pascale Marthine Tayou
MACRO, via Reggio Emilia 54 (Porta Pia), 0667107900, www.comune.roma.it/macro, macro@comune.roma.it , ingresso intero 5.20 euro, ridotto 4.20 euro, mar_dom 9-19 ch lun, festività 9-14, catalogo Electa 25 euro


[exibart]

Visualizza commenti

  • Mamma zon dando felige...di ho sgriddo una ganzone d'amor....biù ghe daiù zembro bisgardi, MAMMMAAA, MA LA MIA GANZONE BIU' BELLA ZEI DUUUUUUUUUUUUUUU!!!!!!!!!!!!

  • Vista la lodevole intenzione della signora Tayou di effettuare un pellegrinaggio spirituale a Roma, di fare visita alla Santa Sede e al Santo Padre propongo rispettosamente al maestro Eccher di fare uso degli ottimi servizi dell'opera romana pellegrinaggi che offre servizi e prezzi veramente concorrenziali,per maggiori informazioni: http://www.orpnet.org/
    Pace e Bene a tutti,
    Don Lurio Costa

  • Danilo, grazzie per fare venire mio fradello di gamerun e poi anghe mamma, non gome nosdri amigi ghe devono venire su gommoni o sgadoloni di gardone in gondeiner, grazie danilo, du buana buono! non gome quelli che fanno lavorare mia sorella la nodde a dor di quindo al freddo e al gelo! Danilo, non buoi fare favore e drovare lavoro al maxxi anghe ber lei che gosì stagga la maddina da lavoro e va subido a museo? danilo, di brego, ghiama golombo e ghiedi lui favore, anche lui buana buono, di prego!!!

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