23 settembre 2005

fino al 9.X.2005 Andrea Pazienza Roma, Complesso del Vittoriano

 
Andrenza, Paz, Spaz, Apaz. Molti i nomi con cui Andrea Pazienza, maestro riconosciuto del fumetto nostrano, siglava le sue tavole. A quasi vent’anni dalla sua morte, una mostra antologica gli rende omaggio...

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L’evento in corso presso i locali del Complesso del Vittoriano rientra, riconfermandola, in una tendenza di forte rivalutazione del fumetto in corso da tempo nell’ambito della cosiddetta ‘cultura alta’. Tendenza che, in tempi recenti, ha significato piena riabilitazione e superamento effettivo, da parte della critica, di tutte quelle polverose catalogazioni ideologiche tese ad ingabbiare le arti in castranti griglie gerarchiche. Si pensi anche all’irruzione del mondo comics nell’editoria ad esempio su testate generiche come XL (nuovo mensile di Repubblica) o su riviste d’arte come Exibart.onpaper.
Così, questa studiata antologica di Andrea Pazienza (San Benedetto del Tronto, 1956 – Montepulciano, 1988), uno dei maggiori artisti del fumetto nostrano, pensata con rigore e affidata all’esegesi affettuosa di amici sinceri e autorevoli quali Vincenzo Mollica e Roberto Benigni, si pone come la migliore conferma, se ce ne fosse stato ancora bisogno, del persistere di una tale tendenza. Si tratta di un’esposizione importante, la prima che parli di Pazienza a 360 gradi, per l’occasione articolata in nove sezioni con in più un omaggio al padre acquerellista e pittore. Una mostra importante, arricchita da molte tavole inedite, tra le quali uno splendido e aneddotico ritratto di Tom Waits, e da un ricco materiale video. Tutto ciò per non lasciare spazio a fraintendimenti di sorta riguardo la statura reale dell’autore.

S’incontrano così, in stretta sequenza tematica, i primi lavori giovanili in cui Paz andava collaborando, con il suo professore Sandro Visca, caratterizzati da invenzioni grafiche e verbali irriverenti. Incontriamo pure i dipinti degli anni impegnati, vissuti da studente del DAMS a Bologna; dipinti dall’evidente gusto pop incarnato però in un segno mutevolmente liberty, simbolista o ancora espressionista. Incontriamo anche le storie che ne hanno fatto un mito precoce della sua generazione: a cominciare dalle Straordinarie avventure di Pentothal, surreali nei contenuti e dure nel segno, sino a quelle tragiche, da incubo, di Pompeo. E poi ancora i disegni, il bestiario realizzato per la Lega ambiente, le illustrazioni per il Laboratorio Convergenze, le copertine delle riviste Male, Tango, Frigidaire, Cannibale, Frizzer e per il manifesto della Città delle donne di Federico Fellini. Ne viene fuori un percorso assolutamente eclettico che privilegia la combinazione tra parola e immagine, inizialmente con un certo gusto per la gag, più tardi invece attraverso una visione complessa e tormentata, fatta di poesia suscitata in ogni linguaggio attraversato.

Un personaggio insomma capace di disegnare e caratterizzare quelle che poi diverranno delle vere e proprie icone dell’immaginario di un’intera generazione: Pert (ispirato al presidente Pertini, unico politico amato da Pazienza) ed il suo luogotenente Paz (se stesso); quel burattino di legno, qualcosa di veramente duro qual è Zanardi, sino al malinconico e sofferente Pompeo, nella cui figura l’esperienza e la finzione, la realtà ed il sogno sfumano in intensi momenti di lirismo, sino ad una intima e tragica sovrapposizione d’immagine.

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Redazione Exibart
mostra visitata il 18 settembre 2005


Dal 17.IX.2005 al 9.X.2005 – Andrea Pazienza, Complesso del Vittoriano, Via San Pietro in Carcere, Fori Imperiali, Roma.
Orario: Lunedì/Domenica: 10,00-19,30 – Biglietti: ingresso libero – Catalogo: fandango libri 25 euro – Info: tel segreteria mostra: 066780664 – Ufficio Stampa Novella Mirri – tel 066788874 – fax 066791943 – e-mail:
ufficiostampa@novellamirri.191.it

[exibart]

3 Commenti

  1. bella meritevole, anche se tardiva, la mostra di pazienza. è scandaloso e imperdonabile, però, che non sia stato organizzato nessun covegno-tributo critico-giornata di studi sull’unico e vero genio del postmoderno italiano. sto cercando con umiltà e devozione di colmare questa lacuna, invitando -magari a montepulciano, luogo-chiave- gli amici i fumettisti e gli intellettuali che l’hanno conosciuto. se omar calabrese, achille bonito oliva, filippo scozzari e tanino liberatore leggono questo commento, vi prego di contattarmi sulla mail, così se vi va cominciamo a parlare e ad organizzare. credo che sia importante e doveroso. mi raccomando, conto sulla vostra collaborazione: andrea ci guarda da qualchedove.

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