Categorie: roma

fino all’11.I.2009 | Stefano Cerio | Roma, Changing Role

di - 12 Dicembre 2008
La circolarità vagamente inquietante del carillon asseconda lo sguardo mentre si sofferma sugli oggetti dell’installazione, citazione di una più imponente messinscena realizzata, nel corso del 2008, per la collettiva Le Porte del Mediterraneo. Oggetti che sono anche soggetti delle dodici fotografie che ritmano le pareti della Galleria Changing Role. Banco ottico, luce radente e stampe in bianco e nero ai pigmenti di carbone sono gli ingredienti di queste immagini classiche, eleganti ma anche spiazzanti, all’insegna dell’ironia e del kitsch.
La riflessione che s’innesca è di natura estetica, certamente, ma anche sociale. Ne è consapevole Stefano Cerio (Roma 1963; vive a Milano e Parigi) quando fotografa souvenir acquistati sulle bancarelle di Napoli e Roma. La miniatura della Basilica di San Pietro come il Duomo di Milano, il David o la lampada con la Madonna incastonata in un’architettura di conchiglie. Riproduzioni che lasciano affiorare la loro natura grossier, vuoi per via dei materiali (spesso plastica dorata), vuoi per l’approssimazione tecnica della copia seriale. Il souvenir si dissocia dal luogo che rappresenta, scompare la manualità, l’aspetto artigianale della produzione.
Ma a rasentare il grottesco sono soprattutto le immagini legate al repertorio della storia dell’arte. Cerio guarda queste riproduzioni con la stessa solennità con cui gli Alinari raccontavano le bellezze storico-artistiche del Belpaese. Con una sola differenza: lì si trattava di originali, qui di interpretazioni nella trasposizione “pop” (per lo più “made in China”).
L’autore non è minimamente tentato dalla rivalutazione estetica dell’oggetto che fotografa, piuttosto crea una sorta di spiazzante ribaltamento visivo, proprio attraverso l’ambiguità del messaggio subliminale contenuto nella soluzione formale. Una parodia sullo stile di Martin Parr o di Pierre et Gilles, tra gli artisti che Stefano Cerio afferma di prediligere, insieme a Hiroshi Sugimoto.
Esemplificativa la foto con il tondo di Cogne che raffigura gli stambecchi: “Anche questo è prodotto industrialmente in un luogo in cui c’era una grande tradizione dell’intaglio del legno”, spiega l’artista. In questo caso il souvenir, immagine rassicurante legata a un ricordo positivo “è ambiguo perché rimanda a un luogo specifico che, nella memoria collettiva, è legato a una tragedia recente”.

Attratto dai negozi di lampadari sul raccordo anulare di Roma – come da tutti quei luoghi surreali in cui si palesano ibride sovrastrutture estetiche – Cerio ha iniziato già da tempo un’esplorazione della poetica del kitsch, che lo ha portato alla scoperta del cimitero degli animali di Qualiano nei pressi di Napoli – Il riposo di Snoopy – dov’è nato un lavoro formalmente diverso, ma concettualmente antesignano di Souvenirs: “Sulla lapide della tomba di Max, uno yorkshire, la padrona ha scritto ‘nessuno mi ha baciato come mi baciavi tu’. Questo è un esempio di realtà che supera l’arte. Gli stessi Pierre et Gilles, per quanto si possano sforzare, non sarebbero mai capaci di arrivare a tanto”.

articoli correlati
Cerio alla Galleria Cedro26

manuela de leonardis
mostra visitata il 31 ottobre 2008


dal 10 ottobre 2008 all’undici gennaio 2009
Stefano Cerio – Souvenirs
a cura di Guido Cabib
Changing Role
Vicolo del Bollo, 13 (zona campo de’ Fiori) – 00186 Roma
Orario: da martedì a sabato ore 16-20
Ingresso libero
Info: tel. +39 0683507085; infogallery@changingrole.com; www.changingrole.com

[exibart]

Nata a Roma nel 1966, è storica e critica d’arte, giornalista e curatrice indipendente. Con Postcart ha pubblicato A tu per tu con i grandi fotografi - Vol. I (2011), A tu per tu con i grandi fotografi e videoartisti - Vol. II (2012); A tu per tu con gli artisti che usano la fotografia - Vol. III (2013); A tu per tu – Fotografi a confronto – Vol. IV (2017); Cake. La cultura del dessert tra tradizione Araba e Occidente (2013), progetto a sostegno di Bait al Karama Women Center, Nablus (Palestina). E’ autrice anche Taccuino Sannita. Ricette molisane degli anni Venti (ali&no, 2015) e Isernia. L’altra memoria – Dall’archivio privato della famiglia De Leonardis alla Biblioteca comunale “Michele Romano” (Volturnia, 2017).

Visualizza commenti

Articoli recenti

  • Attualità

Incendi a Los Angeles: una raccolta fondi per gli artisti senza casa

Una campagna di raccolta fondi sostiene artisti e operatori culturali di Los Angeles che hanno perso case, studi e opere…

11 Gennaio 2025 11:42
  • Progetti e iniziative

Arte alle Maldive, il Joali resort ospita le opere di Sophie Kitching

Maison Ruinart porta l’arte contemporanea nell’esclusivo resort Joali: Sophie Kitching reinterpreta il packaging dello champagne, richiamando la natura delle Maldive

11 Gennaio 2025 10:47
  • Arte contemporanea

Chi sono i finalisti del Prix Marcel Duchamp 2025, che si sposta dal Centre Pompidou

Dopo 24 anni, il Prix Marcel Duchamp cambia sede: durante i lavori di ristrutturazione del Centre Pompidou, la mostra dei…

11 Gennaio 2025 8:20
  • Arte contemporanea

Tullio Brunone, Lo sguardo indagato

Artista concettuale e pioniere dell’arte multimediale, Tullio Brunone ha da sempre svolto una ricerca artistica rigorosa sullo sviluppo tecnologico e…

11 Gennaio 2025 0:02
  • Personaggi

Addio a Mathelda Balatresi: si spegne una voce sensibile e impegnata dell’arte italiana

Si è spenta oggi Mathelda Balatresi: nata in Liguria nel 1937, napoletana d’adozione, è stata un’artista elegante e potente, dalla…

10 Gennaio 2025 21:01
  • Mostre

Arte, fotografia, cinema: le mostre del 2025 a Barcellona

Il programma 2025 promosso dal Comune di Barcellona promette un percorso espositivo tra arte, design, fotografia e cinema, con proposte…

10 Gennaio 2025 20:02