Inaugurata l’11 aprile la mostra alla Galleria S.A.L.E.S è la proiezione di un video realizzato da Wolfgang Tillmans: Lights (Body). Tillmans è nato a Remscheid in Germania nel 1968, ma vive e lavora a Londra. Artista di grande successo internazionale, ha avuto numerose personali in prestigiosi musei: Kunsthalle di Zurigo, 1995; Kunstmuseum di Wolfsburg, 1996;
L’opera esposta a Roma è, dunque, un video di sei minuti. Protagonisti sono i fari delle discoteche e le loro luci. L’artista monta diverse sequenze dove le luci proiettate, di diversi colori e con differenti movimenti, seguono il ritmo della musica scelta per accompagnare queste immagini. Anche la musica è del genere tecno tipico delle discoteche. In questa realizzazione audio e video, musica e immagini, si muovono in perfetta sincronia e creano un ambiente coinvolgente, uno spazio che cattura l’attenzione e non ci fa sentire estranei.
Attente erano state le riflessioni sulla luce di Tillmans fotografo. La luce come strumento per costruire immagini, una sorta di pennello che lo ha portato a realizzare una serie di opere astratte. Ora le luci, non più la luce, sono corpi. Corpi da riprendere, con cui giocare, da smontare e riunificare, che hanno una loro riconosciuta fonte di proiezione. Lights (Body) non è un’opera astratta. Come anche in altre sue fotografie, Tillmans pone l’attenzione su un singolo particolare, su un singolo elemento. In questo caso si tratta dei fari di una discoteca, del loro movimento e dei colori che proiettano. La luce si fa corpo e, in quanto tale, diviene il soggetto e non più lo strumento di un’opera d’arte.
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ileana pansino
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