Spesso cominciava i suoi dipinti nel suo studio a Gaeta, invaso dalla luce del Mediterraneo e dal profumo dei limoni, ma quasi sempre li completava nell’atelier di Lexington in Virginia. Un luogo solo apparentemente caotico, ma in realtà regolato da una disciplina rigorosa, difficile da immaginare in uno spazio affollato di pennelli, colori, tele, ma anche oggetti personali, come un paio di babbucce marocchine. Ogni oggetto abita il mondo intimo della creazione, lo spazio dove le opere prendono forma fino a compiersi del tutto. Lo studio di Cy Twombly, un grande ambiente affacciato su strada nella sua città natale, è il protagonista di “Remember Light. Cy Twombly in Lexington”, la mostra personale della fotografa americana Sally Mann nella galleria Gagosian a Roma. Cy e Sally sono legati da un’antica e annosa amicizia, che ha permesso a lei di assistere, nella particolare e non facile posizione dell’osservatore partecipante, alla vita creativa di Twombly per un lungo arco di tempo, dal 1999 al 2012. Semplici e rigorose nella loro essenzialità, queste immagini intime svelano in maniera discreta la dimensione privata di un grande artista attraverso le tracce di una “presenza assente” come sottolinea Simon Schama. Uno sguardo molto privilegiato, che permette di comprendere i ritmi del suo lavoro e le modalità di approccio alla pittura, così diversa dalla precisione della fotografia.
Sally Mann: Remembered Light: Cy Twbomly in Lexington Installation view Artworks © Sally Mann Photo by Matteo D’Eletto
“Sembrava che Cy lavorasse con una gioia stravagante, un’energia che irrompeva dal suo corpo per riversarsi sulla tela” ricorda Sally. “Oggi mi manca, soprattutto in primavera e in autunno, quando avrebbe illuminato la nostra valle. Mi mancano i pomeriggi insieme al tavolo di cucina, dove mangiavamo i suoi cibi preferiti”. Questa intimità è la chiave che Sally ci propone per entrare in punta di piedi nella dimensione privata di un maestro dell’arte del Ventesimo secolo, rinunciando a priori a qualunque tentazione celebrativa né indagatoria. Pronta a cogliere la luce che penetra dolcemente nello studio, per rivelarne i dettagli più minuziosi: lettere ed inviti appoggiati alla base di una scultura ancora incompiuta , i rivoli di pittura sulla parete , i tubetti di colori ordinati in fila, un ranocchio di ceramica verde, gli schizzi a matita attaccati alla parete, un sottile raggio di sole che filtra dalle tapparelle della finestra. E, soprattutto, come ha puntualizzato Edmund De Waal, un senso di accumulazione continua, che permette a Cy di trasformare in arte le cose più banali e a Sally di rivelarne il segreto. “Inizialmente era nato come un progetto privato, come una specie di carezza, un riconoscimento della sua presenza in fondo a quella strada di Lexington” spiega Sally. Un modo di conoscere un grande artista attraverso il suo quotidiano, cogliendo le sue abitudini più intime, il suo amore per gli oggetti più strani, come i cappelli o i trofei di caccia: il racconto di una presenza attraverso un’assenza. “Cy riusciva a mantenere un sottile equilibrio tra sublime e ridicolo: ci ha sempre giocato mettendoli in contrapposizione tra loro, almeno nella sua vita privata. È una figura riverita con tanti riferimenti nella sua arte, ma questo è solo un aspetto della sua personalità. Era anche divertente, irriverente e anche un po’ osceno, e aveva sempre una scintilla negli occhi. Volevo che queste cose venissero fuori attraverso il mio lavoro” conclude la Mann, alla quale va riconosciuto il merito di interpretare, in maniera discreta e poetica, la personalità schiva ma complessa di un grande artista, sottolineandone gli aspetti più segreti.
Ludovico Pratesi
Mostra visitata il 22 giugno
Dal 22 giugno all’8 settembre
Sally Mann
Remembered Light
Cy Twombly in Lexington
Gagosian Gallery, Roma
Via Francesco Crispi 16, Roma
Orari: dal lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 19:00
Info: roma@gagosian.com