La mostra è indubbiamente un evento eccezionale e si propone il fine ambizioso di dare un’immagine globale della carriera artistica del pittore belga. I dipinti esposti, infatti, ripercorrono l’intero arco cronologico dell’attività di Réné Magritte. L’esposizione tende a mettere in risalto gli stretti legami che la sua arte intrattiene con la Metafisica di De Chirico. Magritte conosce l’opera di Giorgio De Chirico agli inizi degli anni’20 e ne rimane fortemente affascinato. Nelle sue opere ritroviamo l’architettura romana, archi, portici, colonne così come la famosa torre di Pisa, ritratta più volte. La vicinanza
Alcuni elementi ci aiutano a comprendere meglio quest’artista che, qualche problema a farsi capire dalla critica e dal pubblico, in fondo, lo ha veramente. I pannelli didascalici (tutti rigorosamente in italiano e in inglese) si soffermano su alcune caratteristiche delle sue opere.
I titoli. Spesso, invece di chiarire il soggetto dell’opera disorientano e confondono lo spettatore. Per Magritte il titolo deve cercare di rivelare l’invisibile dentro il visibile. La Finestra. Rappresentazione dell’immagine dentro l’immagine, è l’espediente adottato dall’artista per attirare lo spettatore all’interno del quadro. Magritte elimina l’opposizione fra colui che guarda e cio’che è guardato. Le sezioni del corpo. L’artista interrompe l’unità del corpo e rappresenta le membra umane come oggetti in mezzo ad altri oggetti. La trasformazione dell’oggetto. Magritte ci presenta gli oggetti nel momento del passaggio da una identità o da un significato ad un altro. Dipinti di parole. Il rapporto tra la forma scritta e la forma astratta dimostra l’inadeguatezza della lingua a catturare la natura misteriosa e ambigua della realtà.
per ulteriori informazioni sulla mostra
Presentata in Campidoglio la grande mostra di Magritte
Magritte nelle scuole romane
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Giorgio De Chirico e Savinio
daniela bruni
mostra visitata il 16-03-2001
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in collaborazione con
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sublime
Io sarò a Roma i giorni 9-10 e penso proprio che non me la perderò a meno che il fascino di Roma non mi travolga..
è una mostra da non perdere, che ci porta a volare dentro e fuori di noi,a capire che dentro ciascuno c'è una parte magica e inafferrabile.Indimenticabili quelle nuvole bianche e il cielo sezionato in figure geometriche.Peccato che non venga offerto col biglietto neanche un piccolo pieghevole illustrativo.P.S.:a volte una piuma può sorreggere anche una torre....
.......AU MA TE LA SQUARI CHE BELLA STA MOSTRA.??????
Cara Vittoria: una cosa sola è certa ed è che magritte e magico ma roma è roma.
i quadri dei Magritte sono molto belli e interesanti
Alcune tele sono sensazionali, ma concordo con quelli che dicono che non è rappresentato il meglio della sua produzione (come è possibile che poi, all'uscita, nello shop, trovi le cartoline di pezzi non presenti e non trovi le immagini di quelli esposti? Mah...). Comunque vorrei solo fare notare che il pannello biografico iniziale é estenuante da leggere. Infinito. (E che senso ha citare nomi che per la maggior parte delle persone non significano niente. Puro citazionismo?) E ho trovato molto riduttivi anche i pannelli che raccontano (e dovrebbero spiegare) i "temi" della pittura di Magritte. Poi il visitatore è lasciato a brglia sciolta. Immerso nei quadri. ALcuni meravigliosi.
un grande artista che apprezzo moltissimo per il modo di dipingere.....un'originalita' piu unica che rara secondo il mio modesto parere....la grafica di indiscutibile talento.
Grazie per lo spazio offertomi.
_saluti_
non manchero
ma se è finita tre anni faaaaa