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fino all’8.VII.2001 | Magritte – La Storia Centrale | Roma, Complesso del Vittoriano

di - 17 Marzo 2001

La mostra è indubbiamente un evento eccezionale e si propone il fine ambizioso di dare un’immagine globale della carriera artistica del pittore belga. I dipinti esposti, infatti, ripercorrono l’intero arco cronologico dell’attività di Réné Magritte. L’esposizione tende a mettere in risalto gli stretti legami che la sua arte intrattiene con la Metafisica di De Chirico. Magritte conosce l’opera di Giorgio De Chirico agli inizi degli anni’20 e ne rimane fortemente affascinato. Nelle sue opere ritroviamo l’architettura romana, archi, portici, colonne così come la famosa torre di Pisa, ritratta più volte. La vicinanzaMagritte, L con De Chirico è però soprattutto stilistica. Nei dipinti di Magritte non troviamo quell’aura di mistero ad avvolgere ed isolare i corpi e le figure, non trapela quel senso di angoscia e di solitudine che suscitano le piazze dechirichiane connotate da un suggestivo gioco di luci e ombre. L’artista belga parte dalla Metafisica e la trasforma, in linea con le idee surrealiste, in Metamorfosi. L’immagine raggelata di De Chirico è in Magritte una immagine viva, soggetta a continue mutazioni. L’immagine è tutto e tutto è il contrario di tutto. Questa è la chiave di lettura della sua arte. Si parla spesso della valenza enigmatica delle opere di Magritte, ma egli non vuole riprodurre un mondo misterioso ed oscuro. La realizzazione è chiara, cristallina. L’oggetto è analizzato minuziosamente nel suo essere e nel suo divenire. Il piede diventa scarpa, il vestito diventa corpo e il corpo si fonde col cielo, così come dalla notte si passa al giorno. Anche la pittura di Magritte, come quella di De Chirico, nasce da un trauma, da uno shock, e dipingendo egli tenta di annullarne gli effetti destabilizzanti. I motivi ricorrenti, le immagini ossessive sono sapientemente dominate e vigilate ironicamente. La pennellata nel corso degli anni si fa meno corposa, più fluida; negli ultimi dipinti dominano le trasparenze.
Alcuni elementi ci aiutano a comprendere meglio quest’artista che, qualche problema a farsi capire dalla critica e dal pubblico, in fondo, lo ha veramente. I pannelli didascalici (tutti rigorosamente in italiano e in inglese) si soffermano su alcune caratteristiche delle sue opere.
I titoli. Spesso, invece di chiarire il soggetto dell’opera disorientano e confondono lo spettatore. Per Magritte il titolo deve cercare di rivelare l’invisibile dentro il visibile. La Finestra. Rappresentazione dell’immagine dentro l’immagine, è l’espediente adottato dall’artista per attirare lo spettatore all’interno del quadro. Magritte elimina l’opposizione fra colui che guarda e cio’che è guardato. Le sezioni del corpo. L’artista interrompe l’unità del corpo e rappresenta le membra umane come oggetti in mezzo ad altri oggetti. La trasformazione dell’oggetto. Magritte ci presenta gli oggetti nel momento del passaggio da una identità o da un significato ad un altro. Dipinti di parole. Il rapporto tra la forma scritta e la forma astratta dimostra l’inadeguatezza della lingua a catturare la natura misteriosa e ambigua della realtà.
Magritte, La voix du sang, 1959, olio su tela cm 116 x 89 COLLEZIONE PRIVATA Tra le opere esposte segnaliamo: Le sang du monde (1927), L’histoire centrale (1928), Le présent (1938-’39), La mémoire (1948), La fée ignorante (1956). L’allestimento non è dei migliori. Troppi quadri, uno accanto all’altro, non consentono allo spettatore di prestare la dovuta attenzione ad ogni singola opera. Attratti dai colori e dai soggetti raffigurati ci si distrae continuamente e la meraviglia evocata dai dipinti di Magritte si confonde e si disperde.

per ulteriori informazioni sulla mostra
Presentata in Campidoglio la grande mostra di Magritte
Magritte nelle scuole romane
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Giorgio De Chirico e Savinio

daniela bruni
mostra visitata il 16-03-2001

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Magritte “La Storia Centrale” – Dal 17-III-2001 all’8-VII-2001 – Roma, Complesso del Vittoriano – Via San Pietro in Carcere (Fori Imperiali). Orario: dal lunedì al giovedì 9.30-19.30; venerdì e sabato 9.30-23.30; domenica 9.30-20.30. Biglietto: £ 15.000, ridotto £ 10.000. Catalogo: Magritte. La Storia Centrale, Skira Editore, £. 48.000: Visite guidate: Città Nascosta
Informazioni: 06/6780664; Omni Arte (dal proprio telefono mibile GSM): 2727.


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  • Io sarò a Roma i giorni 9-10 e penso proprio che non me la perderò a meno che il fascino di Roma non mi travolga..

  • è una mostra da non perdere, che ci porta a volare dentro e fuori di noi,a capire che dentro ciascuno c'è una parte magica e inafferrabile.Indimenticabili quelle nuvole bianche e il cielo sezionato in figure geometriche.Peccato che non venga offerto col biglietto neanche un piccolo pieghevole illustrativo.P.S.:a volte una piuma può sorreggere anche una torre....

  • Cara Vittoria: una cosa sola è certa ed è che magritte e magico ma roma è roma.

  • Alcune tele sono sensazionali, ma concordo con quelli che dicono che non è rappresentato il meglio della sua produzione (come è possibile che poi, all'uscita, nello shop, trovi le cartoline di pezzi non presenti e non trovi le immagini di quelli esposti? Mah...). Comunque vorrei solo fare notare che il pannello biografico iniziale é estenuante da leggere. Infinito. (E che senso ha citare nomi che per la maggior parte delle persone non significano niente. Puro citazionismo?) E ho trovato molto riduttivi anche i pannelli che raccontano (e dovrebbero spiegare) i "temi" della pittura di Magritte. Poi il visitatore è lasciato a brglia sciolta. Immerso nei quadri. ALcuni meravigliosi.

  • un grande artista che apprezzo moltissimo per il modo di dipingere.....un'originalita' piu unica che rara secondo il mio modesto parere....la grafica di indiscutibile talento.
    Grazie per lo spazio offertomi.
    _saluti_

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