04 novembre 2014

Fino all’8.XI.2014 Karthik Pandian, Snails and Oysters Federica Schiavo Gallery, Roma

 
Prediligi ostriche o lumache? Viene dal film Spartacus il motivo del titolo della personale di Pandian a Roma. Un nuovo approccio con cui rivede il conflitto istinto e razionalità -

di

Federica Schiavo Gallery apre la stagione autunnale con una mostra monografica dell’artista losangelino Karthik Pandian, attualmente anche Harper Fellow al DoVA dell’Università di Chicago, e prossimamente presente a Artissima 2014, nella sezione Present Future. L’artista, formatosi nella Los Angeles del boom artistico degli anni novanta e duemila, in cui una Culver City gentrificata diventò una sorta di Chelsea della West Coast, presenta nella galleria romana un gruppo di opere inedite.
Karthik Pandian Victory, 2014 HD video, Panasonic plasma 55

Il titolo della mostra “Snails and Oysters”, cita una famosa battuta – controversa per il significato sessualmente ambiguo – tratta dal film Spartacus, primo film a colori del più cerebrale dei registi, Stanley Kubrick.
E sono proprio il cervello e il sesso i due fuochi scelti da Pandian per parlarci del rapporto immateriale/materiale, interno/esterno, con cui chiunque crea è costretto a relazionarsi.
Il cervello umano che vediamo nel video Victory,  montato digitalmente sulla fontana del Caesars Palace di Las Vegas, e anche presente (per assenza, se mi si concede il gioco di parole) nel calco in plastilina e silicone Ovum, è il cervello dello stesso Pandian – ricostruito tramite una sofisticata scansione scientifica, operazione dal leggero retrogusto frenologico documentata nella recente mostra Confessions, presso Bétonsalon di Parigi.
Come il cervello è il misterioso punto di contatto tra la materialità organica e l’immaterialità astratta del pensiero, similmente il sesso, impudente protagonista della scultura in resina e polvere di marmo Fountain, è un ponte tra l’immateriale e il materiale, nonostante i due organi siano tradizionalmente inquadrati in un rapporto dicotomico. 
E il modello di colonna vertebrale, trasfigurato in due fotografie come gigantesco pilastro e come misterioso rudere subacqueo, è il canale che mette in comunicazione cervello e corpo, come un acquedotto, se si vuole seguire la metafora idrologica cara all’artista.
Altrove la riflessione assume un tono più intimo. Nel video Caracalla, girato a Roma tra il Parco degli Acquedotti e le Terme omonime, una vasca antica, spostata a Palazzo Farnese subito dopo il rinvenimento, è ricollocata digitalmente nella sua posizione originaria. La questione dello sradicamento fisico e culturale – le radici dell’artista sono indiane – di nuovo ci parla di materialità e immaterialità, fuori e dentro, suggerendo che la dicotomia, in fondo, sia soltanto un’illusione.
Mario Finazzi
mostra visitata il 10 ottobre
Dal 25 settembre all’8 novembre 2014
Karthik Pandian
Snails and Oysters
Federica Schiavo Gallery
Piazza Montevecchio 16 – (00186) Roma
Orari: dal lunedì al venerdì 12 – 19

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui